Ivan è il nome più diffuso in Russia
Tanto per cominciare, questo nome non è neanche russo. Le sue radici risalgono all’antico nome ebraico Yokhanan (da cui, l’italiano Giovanni). Dal 2010 Ivan è rimasto stabile al sesto posto nella classifica dei nomi più diffusi. Classifica che è guidata da Aleksandr, seguito da Sergej e Dmitrij. Quanto ai nomi femminili, no, non è in testa Natasha, come molti di voi si aspetteranno. Il nome più popolare è Elena, seguito da Olga. Natalija (di cui Natasha è il diminutivo) è al terzo posto. Se volete saperne di più sui nomi russi, leggete qui
La birra in Russia è considerata una bibita analcolica
Forse vi piacerebbe, ma purtroppo non è così. Questa convinzione errata si è diffusa all’estero a partire dal 2011, quando il governo russo, con una apposita legge, classificò la birra come bevanda alcolica (nel senso che da allora è vietato berla per strada, nei parchi, sui mezzi di trasporto, e così via). Questo non significa che prima fosse considerata analcolica! Ma dopo questa legge, qualsiasi bibita contenente più dello 0,5% di alcol (si salvano quindi kvas e kefir) è legalmente classificato come alcolico e quindi vietato in determinati luoghi.
I russi si chiamano l’un l’altro “Tovarishch”
Tovarishch (“compagno”) era l’appellativo coniato dai bolscevichi per rimpiazzare il modo pre rivoluzionario di rivolgersi alle persone, ovvero gospodin (signore), e gospozha (signora). Tovarishch poteva essere usato indifferentemente con maschi e femmine. Ma ora non è più utilizzato correntemente e quando lo potete sentire (a meno che non sia qualche anziano di provincia a chiamarvi così), di solito ha una sfumatura ironica.
Tutti i russi portano il colbacco, la cintura militare e i valenki
Sarete forse sorpresi, ma non esistono degli “abiti russi tradizionali“. Il Paese è un insieme di moltissime nazionalità e culture, i cui costumi variano moltissimo. Il colbacco (ushanka in russo) è ancora una buona soluzione per l’inverno, ma era più popolare in epoca sovietica. Allora, con la produzione accentrata nelle mani dello Stato, i colbacchi erano prodotti in gran numero, secondo le quantità stabilite dai piani quinquennali. Oggi, la maggior parte delle persone preferisce indossare cappelli invernali di lana. Anche perché, credeteci, a meno che la temperatura non scenda oltre i -15 Cº sotto zero, il colbacco fa troppo caldo.
Le cinture militari erano molto popolari ai tempi dell’Urss, quando era difficile procurarsi una cintura civile decente. Gli uomini le usavano a lungo, dopo averle ottenute come parte dell’uniforme. Ma ora questa penuria non esiste più!
I valenki di feltro sono una buona soluzione in un villaggio siberiano innevato o nella foresta, ma nella fanghiglia di una grande città non li vedrete mai usare. Pochi russi, ormai, ne hanno un paio a casa, mentre di solito non mancano alla dacia. I lapti, calzature di paglia intrecciata, comuni fino agli anni Trenta, sono invece del tutto obsoleti e considerati alla stregua di souvenir.
Tutti i russi sono comunisti
Il comunismo era l’ideologia di Stato ai tempi dell’Unione Sovietica, e chi si opponeva poteva passare serissimi guai. Ai tempi di Stalin gli anticomunisti venivano incarcerati o giustiziati. Dopo il 1991, l’ideologia fu screditata, e oggi non sono molte le persone che si dichiarano comuniste, e la gran parte sono anziani. Il Partito Comunista della Federazione Russa ha circa 160 mila iscritti, ma fin dal 1994 ha sempre eletto una sua rappresentanza alla Duma.
Fa molto freddo in Russia e nevica costantemente
La Russia ha quattro zone climatiche, con temperature che vanno dai -41 Cº di Jakutsk ai +41 Cº di Astrakhan. È vero che in molte parti del Paese gli inverni sono lunghi e durano cinque o sei mesi, ma nelle grandi città c’è più fango che neve. E sì, l’estate esiste in Russia, e può essere afosa, persino in Siberia.
I russi capiscono agevolmente tutte le lingue slave
All’orecchio occidentale i suoni delle lingue slave possono sembrare tutti uguali. In effetti ci sono somiglianze tra gli idiomi di questo gruppo, e alcune usano l’alfabeto cirillico, ma le differenze a livello grammaticale e di lessico sono molto significative. Molti russi possono capire abbastanza bene l’ucraino, ma studiare il polacco, il ceco, il bulgaro o il serbo è una bella sfida anche per loro.
La Russia è povera
La Russia come Paese non è per niente povero, con le sue enormi risorse naturali, ma molti russi faticano a sbarcare il lunario. In ogni caso, le cose non vanno poi così male. Nella classifica del Pil, la Russia è al dodicesimo posto al mondo e il Paese ha 180.000 milionari (in dollari Usa).
Ma la Russia ha anche la più grande sperequazione al mondo, ovvero il divario tra ricchi e poveri. Secondo la Corte dei Conti russa, nel 2017 oltre 22 milioni di persone (circa il 15 per cento della popolazione totale) vivevano sotto la soglia di povertà, con circa 5 milioni di persone che guadagna meno di 1.350 euro all’anno. Qui le regioni dove si percepisce di più e di meno.
I negozi di alimentari sono sempre vuoti
La Russia è grande e le condizioni economiche variano molto da regione a regione, ma sono più di venti anni che i negozi non sono vuoti e i russi non sono costretti a estenuanti code per i generi alimentari. A Mosca, a San Pietroburgo e nelle altre aree urbane principali potete trovare cibo e alcolici di alta qualità, anche di importazione, se non appartengono alle categorie sottoposte a sanzioni. E cibo fresco di qualità è presente nei mercati di ogni città.
Il russo medio ha problemi con la legge e legami con la mafia
La mafia russa è un argomento molto amato dai film di Hollywood, ma in realtà, in Russia, il fenomeno è sempre meno presente. Dopo i tumultuosi anni Novanta, molti malviventi sono stati incarcerati o uccisi, e oggi una sparatoria per strada è un evento molto raro. Inoltre non è facile come si crede entrare in un gruppo criminale. Mafia tra i giovani è più che altro un popolare gioco.
Quasi un milione di russi sono invece poliziotti, in quello che è il terzo corpo di polizia più grande al mondo (dopo Cina e India) e con il numero di agenti pro capite più alto (623 ogni 100 mila cittadini). Ma effettivamente molti russi hanno problemi con la legge: sotto forma di debiti non pagati e contravvenzioni alle norme della circolazione stradale…
I russi dicono “na zdorovie” per brindare
Assolutamente no. E solo menzionare questa diffusissima falsa credenza farà irritare ogni russo che sa l’inglese e che da anni se lo sente ripetere a ogni bevuta dagli stranieri. È semplicemente ridicolo dire “na zdorovie” in un brindisi. Queste parole possono essere usate come risposta a qualcuno che vi dice grazie (“spasibo”) quando gli offrite del cibo. Vale l’italiano “buon pro ti faccia”. Al limite si più dire “za zdorovie” (“alla salute!”), ma è considerato formale e un po’ obsoleto, e in definitiva è poco usato ai giorni nostri. Per un brindisi informale sentirete di solito dire “Davaj” (“Dai!”); “Poekhali” (“Andiamo!”) o pronunciare la parola che andava più di moda durante le bevute ai tempi dell’Urss: “Vzdrognem!”, che letteralmente significa “Barcolliamo!”, perché in fondo è quello che farete dopo qualche bicchierino di vodka. E non siate sorpresi se, dopo un paio di volte, tutti cominceranno a bere senza pronunciare altri brindisi. È perfettamente normale.
Gli orsi vagano per le strade
Non c’è niente di strano se un orso o un alce si aggirano per le strade di un remoto villaggio siberiano, ma gli orsi non camminano per le strade delle grandi città! E se lo facessero, sarebbero presto stesi da una bella dose di sonnifero da parte della polizia. In ogni caso una famiglia ha un orso come animale domestico e in Siberia la carne di orso si trova al mercato e nei menù dei ristoranti.
L’anima russa è diversa e misteriosa
Nessuno in Russia comprende a pieno cosa sia l’“anima russa”. Questo concetto iniziò a diffondersi nel XIX secolo, grazie a scrittori come Tolstoj e Dostoevskij, che nei loro romanzi esplorarono il mistero dell’etica e del modo di vivere dei russi.
Secondo questa teoria, i russi hanno un approccio alla vita tutto loro, alternativo a quello dei Paesi occidentali. Ai tempi dell’Urss, questa idea era negata dalla visione del mondo comunista, ma dopo la Perestrojka ha iniziato a vivere una seconda giovinezza, grazie al rinascere delle identità nazionali. L’idea di fondo è che, influenzata sia dai valori occidentali che da quelli orientali, in Russia si sia formata una terza via esistenziale. Suggestivo, ma nessuno può spiegare precisamente in cosa consista.
Tutti i russi sono sotto sorveglianza del Kgb
Il Kgb non esiste più. L’Fsb (Servizio di sicurezza federale) ha ereditato molte delle sue funzioni. Ai tempi dell’Urss si riteneva che esistesse un sistema che registrava le telefonate, in caso si pronunciassero parole sospette (come “bomba”, per esempio). Ma si trattava di una leggenda.
La sorveglianza è più semplice, grazie alla tecnologia, ai giorni nostri: tra tracciamento IP dei nostri computer, videocamere di sicurezza e così via. Ma le persone devono fare qualcosa di veramente sospetto per attirarsi l’attenzione della autorità, perché la sorveglianza è costosa. Di solito è sottoposto a controllo solo chi è sospettato di legami con associazioni terroristiche.
Ma è indubbio che alcuni ex agenti del Kgb giochino un ruolo importante nella Russia contemporanea.
I russi amano la loro dacia
“Amano” è forse una parola troppo forte. Le ragioni principali per le quali si va alla dacia sono più pragmatiche. Fin dagli anni Cinquanta, le dacie sono diventate una fonte di cibo e di piccoli guadagni extra per molti russi che, in quegli appezzamenti di terra, coltivano verdure per sé e per la piccola vendita. Così, intere famiglie traslocavano alla dacia ogni fine settimana, lavorando nell’orto e ovviamente, godendosi il riposo nella natura.
Oggi, l’usanza di lavorare alla dacia è meno comune, ma molti russi continuano ad amare questa forma di relax in campagna. Le giovani generazioni preferiscono usare la dacia come seconda casa, dove tirare il fiato, mangiare shashlyk e abbronzarsi, ma non lavorano più la terra. Le patate preferiscono comprarle al supermarket. Di zappare e sarchiare si sono già stufati nell’infanzia.
Le strade russe sono in condizioni orribili
Secondo il progetto no profit le strade russe sono molto diverse tra loro. Solo il 47% delle strade di importanza federali, il 38 di quelle a lunga percorrenza e il 36 di quelle regionali sono in buono stato, a giudizio dei guidatori. Cifre che dimostrano che ovunque in Russia troverete cattive strade, piene di buche (che gli automobilisti definiscono “buone per testare i carri armati”), e ottime strade, asfaltate di recente.
Le strade in cattive condizioni vengono aggiustate e i cantieri sono aperti in tutto il Paese, quindi la situazione è in lento ma costante miglioramento. Ma il sistema è piuttosto opaco e manca ancora una supervisione efficiente. L’imperfezione del manto stradale resta la prima causa di incidenti, ma progetti come RosYama, un sito no profit dove segnalare le buche, sono d’aiuto per far cambiare le cose.
I russi sono estremamente superstiziosi
Se volete fare un test, provate a fischiare in casa di un vostro amico o a regalare a una ragazza un mazzo con un numero pari di fiori. Non offendetevi di quanto vi guarderanno male. Sì, i russi sono ancora molto superstiziosi e si metteranno a sedere sulla valigia prima di partire per un viaggio e si guarderanno nello specchio se devono rientrare in casa perché si sono dimenticati qualcosa. Questo perché, fino alla Rivoluzione, il mix di misticismo pagano e fede ortodossa, aveva creato una sinergia sincretica, e questi elementi facevano parte della vita quotidiana di ogni russo.
Tutti gli automobilisti russi hanno una dash cam
Come avrete sicuramente visto su YouTube o sulla colonna destra di qualche giornale online, questo è vero. In Russia, una dash cam è spesso l’unico modo per provare chi ha torto e chi ha ragione in caso di incidente stradale. Ma spesso queste videocamere da cruscotto catturano eventi strani, o epocali, come la Meteora di Cheljabinsk.
Le donne russe sono belle, ma furbe e servono un sacco di soldi per uscirci
Ci sono poche possibilità di vedere una donna russa senza trucco: vi capiterà solo se è mattina presto e se siete il suo uomo. Ognuna ha i suoi segreti di bellezza, e anche se sempre più russe adottano il trucco leggero all’europea, quello tradizionale è piuttosto pesante e molte ragazzine iniziano a “dipingersi” la faccia fin dalle elementari. Anche il guardaroba ha un ruolo importante. E i tacchi a spillo sono calzati molto spesso. Le ragazze russe dicono che non sai mai quando incontrerai il tuo destino, e così devi essere pronta e vestita impeccabilmente, anche se esci per cinque minuti a prendere il pane.
La cosa fa pensare spesso agli occidentali che le donne russe siano delle furbette che amano manipolare i maschi, ma questo è vero solo in parte. Nel corteggiamento e nelle relazioni amorose, una ragazza russa ha sempre una precisa visione di come il suo “principe azzurro” dovrebbe essere, e questo la spinge a fare pressioni per cambiare l’aspirante fidanzato e farlo corrispondere ai desideri. Ma le ragazze russe credono nell’amore, quindi se piacete loro, chiuderanno un occhio sui vostri difetti.
Conquistare una ragazza russa non è mai facile (ma un po’ più facile seguendo questi consigli), e il successo ha meno di quanto non si creda a che spartire con il vostro conto in banca. È meglio preparare spirito, raffinatezza e buone maniere. Nella tradizione russa, un cafone o un ruffiano non sono buoni compagni.
I russi sono scontrosi, cattivi e cupi
Sì, puoi ancora essere sgridato rudemente mentre fai la spesa in un grande magazzino in qualsiasi città russa, così come avere una lavata di capo da un addetto di un ufficio amministrativo. Al lavoro, il tuo solito collega amichevole potrebbe improvvisamente ignorarti del tutto in risposta al tuo “Buongiorno, come stai?” Significa che oggi è di cattivo umore. “Ma io cosa gli ho fatto? Perché è così scontroso?”, vi chiederete voi. Beh, i russi non fanno troppi sforzi per nascondere quello che provano. E per questo appaiono spesso cupi.
Per uno straniero sarà forse offensivo, ma la scontrosità è una cosa quotidiana per i russi, e non ci badano molto. Nei negozi, le cattive maniere degli esercenti nei confronti dei clienti sono ancora un’abitudine diffusa, forse eredità di quando tutti i servizi pubblici erano di proprietà statale e non c’era da farsi amica la clientela o da far bella figura sulla concorrenza. Tanto non c’era un altro posto dove andare.
Nella comunicazione di tutti i giorni, è ancora considerato insincero essere educato e amichevole quando non ti senti bene, sei deluso o arrabbiato. E lo stesso vale per i sorrisi di cortesia occidentali. Per i russi, la non sincerità è un peccato molto più grave della scontrosità. Se sei insincero, non ci si può mai fidare di te. E rimarrai sorpreso dal modo in cui questa donna scontrosa può improvvisamente cambiare se le dici un paio di parole giuste.
I russi fumano come turchi
Nel 2012 la Russia era il secondo Paese al mondo per numero di fumatori, ma dopo l’introduzione del divieto di fumo in tutti i luoghi pubblici (compresi non solo bar e ristoranti, ma anche parchi e vie cittadine nei pressi dei locali) entrato definitivamente in vigore a metà del 2014, il numero di fumatori è significativamente diminuito. Prima il 39% degli adulti fumava regolarmente e il vizio era radicato da secoli. Sempre più russi smettono di fumare: un recente studio del Ministero della Salute mostra che i fumatori sono scesi al 30%. Il legislatore sta inoltre studiando di andare oltre, e di vietare la sigaretta negli appartamenti condivisi, nelle macchine private (in presenza di bambini) e così via. Ma i russi stanno ancora fumando comunque troppo, sia gli uomini che le donne, e sono spesso multati dalla polizia per aver fumato per strada vicino alle fermate della metro, alle stazioni ferroviarie o ai parchi giochi per bambini. Chi non fuma regolarmente, spesso fuma quando beve, pur continuando a considerarsi non fumatore! Questo è un buon esempio dei misteri della logica russa.
I russi sono grandi hacker (perché eccellono in matematica)
In effetti la Russia è patria di tanti grandi matematici, da Nikolaj Lobachevskij (le cui scoperte hanno reso possibili i viaggi spaziali) a Grigorij Perelman, che nel 2002, dopo quasi un secolo di tentativi fallimentari, ha dimostrato la congettura di Poincaré, ma ha rifiutato sia la medaglia Fields sia il premio milionario dell’Istituto Clay. La presenza di grandi matematici non significa che tutti i russi sappiano moltiplicare a mente numeri di quattro cifre, ma i russi a scuola hanno un programma di matematica molto avanzato e complesso. Gli studenti russi spesso conquistano i primi posti nei concorsi internazionali di matematica e informatica. E l’informatica è presente in quasi tutte le scuole ed è considerata una competenza di base fondamentale.
Dopo il crollo dell’Unione Sovietica (e della ricerca sovvenzionata dallo Stato), molti matematici di talento rimasero senza lavoro e si riciclarono nella sfera informatica. Al giorno d’oggi, la gran parte di chi scrive codice e dei programmatori sono teenager, che hanno iniziato a programmare fin da bambini, e lavorare nel settore dell’IT (information technology) è prestigioso e garantisce buone paghe. Non bisogna sedere in un noioso ufficio e si può guadagnare in un modo che sembra “facile”. Ma i russi sono anche abbastanza lassisti quando c’è da spendere…
I russi hanno le mani bucate
Avete mai visto un russo spendere e spandere a una festa? Avrete sicuramente pensato che sia un riccone. Invece, molto probabilmente no. In Russia spendere fa status, e molte persone desiderano apparire più facoltose di quanto in realtà non siano. Nella Russia zarista un mercante non era considerato ricco se non mostrava di poter perdere metà della sua fortuna a carte o se non donava i guadagni di un intero anno alla Chiesa.
La parsimonia non è mai stata considerata una virtù in Russia (a parte dai Vecchi Credenti). Ai tempi dell’Unione Sovietica c’era anche un’altra ragione. Il sistema economico e monetario russo aveva subito troppo spesso “riforme” e le persone non consideravano troppo sicuro il risparmio. Meglio, quando c’erano i soldi (e se c’erano prodotti disponibili nei negozi) usarli, perché quanto messo da parte poteva svalutarsi dall’oggi al domani.
La corruzione è galoppante in Russia
Secondo uno studio di Transparency International, nel 2016 circa il 34 per cento delle famiglie russe ha dovuto pagare una tangente per poter avere accesso ai servizi di base. È quattro volte di più della media nell’Unione europea (9 per cento. In Italia è il 7 per cento). Un’indagine di PWC (PricewaterhouseCoopers) dice che quasi un terzo dei top manager sentiti testimoniano di aver incontrato casi di corruzione svolgendo attività per il loro business nel 2016, e la corruzione è considerata uno dei più gravi freni alla crescita dell’economia russa.
Negli ultimi anni c’è stata una grande crescita di casi giudiziari legati alla corruzione, con alcuni amministratori di alto livello e anche ministri finiti sotto accusa. I cittadini comuni, da un lato criticano la corruzione, ma dall’altro vi ricorrono spesso per avere migliori servizi sanitari, un alloggio pubblico, un posto di lavoro e così via. La corruzione è ancora un grande lato negativo della società, come è sempre stata nella storia della Russia.
I russi bevono un sacco di vodka
Nel 2017, la Russia occupa il sesto posto al mondo quanto a consumo di alcol, con i maschi che bevono in media 15,1 litri all’anno e le donne 7,8. Ma non è solo o tanto una questione di quantità. Il bere è un elemento basilare della cultura russa fin dal XVII secolo (non è sempre stato così, come potete leggere qui). In Russia è ancora considerato strano se una persona non beve per nulla. In occasioni speciali, come un matrimonio o il Capodanno o un compleanno, ci si aspetta che tutti si facciano almeno un paio di bicchieri per compagnia.
Certo, bere vodka (ecco le cinque migliori) non è obbligatorio, ma in certe situazioni uno shot aiuta. Nei rituali degli adolescenti maschi, il bere vodka è considerato una sorta di “iniziazione” all’età adulta. Nel mondo del business, saper bere forte ti rende una persona di cui ci si può fidare, perché la lingua si allenta dopo una bottiglia o due (questa tradizione risale all’epoca imperiale, quando i mercanti avevano l’abitudine di bere pesantemente per oliare le trattative). Ma recentemente l’abitudine di bere pesantemente è un po’ diminuita, con il diffondersi dello stile di vita salutare. E inoltre, rispetto al passato, non si beve più solo vodka, ma anche tequila, whisky e altri alcolici di importazione sono diventati di uso comune.
La Russia è piena di babushki
Secondo i dati del Comitato Statale di Statistica, nel segmento più anziano della popolazione ci sono molte più donne che uomini. Per la classe di età compresa tra i 65 e i 69 anni, ci sono 1,5 donne ogni uomo, e oltre gli 80 anni, tre donne ogni uomo. Innanzitutto le donne sono più longeve. E poi, pesa l’influenza disastrosa della Seconda Guerra mondiale, con i tanti uomini morti al fronte. Insomma le babushki, le nonne, prevalgono.
La tipica vita della babushka è sedere a casa, aspettare che arrivino i nipoti e rimpinzarli di cibo, rimproverandoli di vestire troppo leggero. La vita sociale della babushka è composta dalla frequentazione di altre babushki, con le quali passeggia in cortile, si scambia consigli di cucina e fa gossip su ogni vicino. Certo, alcune babushki non rispettano lo stereotipo e sono attive o aiutano nipoti altrui con progetti come la start up “Nonna a tempo”.
Il tè è la bevanda nazionale russa
Una travolgente percentuale di russi, il 94 per cento, beve il tè regolarmente e oltre il 10 per cento ne beve oltre 6 tazze al giorno. E non è certo un’abitudine recente. Nel 1903, Anton Chekhov scrisse nel suo racconto “La fidanzata”: “Beveva il tè sempre a lungo, alla maniera di Mosca, a sette bicchieri alla volta”.
La cerimonia del tè russa è semplice! Il tè è servito a ogni riunione familiare, appuntamento d’affari, conferenza scientifica ecc. Al giorno d’oggi è cresciuto l’uso del tè verde e delle tisane, ma comunque l’86 per cento dei russi continua a preferire il tè nero.
Gli ingorghi in Russia sono terrificanti
Nel 2016, Mosca ha occupato il secondo posto al mondo quanto a ingorghi automobilistici. Il guidatore medio moscovita passa 91 ore all’anno fermo in coda (il primo posto spetta a Los Angeles, con 104 ore). In Europa, Mosca è la leader indiscussa del traffico bloccato. Anche in altre città russe la situazione sta peggiorando: Samara, San Pietroburgo, Krasnojarsk, Ufà, Voronezh… Le ragioni sono molte: dalle cattive condizioni delle strade all’illogica organizzazione degli incroci, alla scarsa pratica degli automobilisti. Anche il rigido clima invernale spesso complica le cose.
Recentemente, è diventato più difficile prendere la patente. I test sono più severi ed è ora quasi impossibile “comprarsi” illegalmente la licenza di guida. Ma ci sono ancora in giro molti automobilisti incapaci. Le autorità si danno da fare per migliorare la situazione, ma il numero di auto di proprietà in Russia è in continua crescita (ecco cosa fare se ne volete immatricolare una anche voi), e così le code si allungano. Speriamo che entrino presto in servizio i taxi volanti.
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