Come imparare l’alfabeto russo? I migliori libri di una lunga sfida

Второе издание букваря Василия Бурцова 1637 года

Второе издание букваря Василия Бурцова 1637 года

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Tra il primo abbecedario a stampa e le più recenti risorse della pedagogia, molti si sono dati da fare per far imparare ai russi a leggere e scrivere: tra cui Tolstoj, Majakovskij e i bolscevichi

Le lettere dell'alfabeto. Fonte: RARUS'S GALLERYLe lettere dell'alfabeto. Fonte: RARUS'S GALLERY

Il primo abbecedario slavo della storia apparve nel XVI secolo e fu composto dal “Gutenberg russo”, Ivan Fedorov (ca. 1525-1583). L’obiettivo principale di questo pioniere della stampa eta pubblicare libri religiosi: la Bibbia, i Vangeli, i Salmi, ma nel 1574 dette alle stampe anche un libro con l’alfabeto, di cui più tardi editò anche una versione rivista.

Nel corso del XVII secolo ci furono diversi tentativi di innovare l’abbecedario. A quell’epoca si usava il “metodo dell’Abc” per insegnare a leggere, basato sul nome delle lettere. Solo dal XIX secolo si passò principalmente al metodo fonetico, che consiste nell’insegnare le singole lettere per i suoni a cui corrispondono e non per i loro nomi convenzionali. Uno tra i primi ad aggiungere illustrazioni a un abbecedario fu Vasilij Burtsov-Protopopov, negli anni Trenta del Seicento.

L’abbecedario di Vasilij Burtsov, 1637. Fonte: www.edu.ruL’abbecedario di Vasilij Burtsov, 1637. Fonte: www.edu.ru

Nel 1864 Konstantin Ushinskij rivoluzionò il metodo di apprendimento dell’alfabeto e pubblicò il primo manuale di massa rivolto ai bambini, per imparare a leggere.

In quanto pioniere della pedagogia (il suo metodo Analitico-Sintetico fonetico influenza ancora largamente la moderna pedagogia russa) preparò anche una guida per gli insegnanti su come usare questo manuale. Questo libro, ristampato in molte edizioni, fu usato fino al 1917. Online, potete trovarlo qui.

Una pagina di un manuale. Fonte: foto d'archivioUna pagina di un manuale. Fonte: foto d'archivio

Lev Tolstoj era affamato di sapere e voleva imparare qualcosa di nuovo ogni giorno. Oltre che scrittore fu un famoso educatore, e riteneva che istruire i bambini fosse di vitale importanza. Quindi anche lui scrisse il proprio abbecedario (in russo “Azbuka”), per insegnare a leggere, scrivere e far di conto, con note per gli insegnanti. La prima edizione venne stroncata dai critici, così Tolstoj rielaborò il suo manuale e la nuova versione fu raccomandata dallo Stato nelle scuole. Nella sua tenuta di Jasnaja Poljana lo scrittore organizzò una scuola per i figli dei contadini, dove lui e il suo figlio maggiore insegnavano, utilizzando il libro da lui scritto.

Una pagina di un manuale. Fonte: foto d'archivioUna pagina di un manuale. Fonte: foto d'archivio

Dopo la Rivoluzione del 1917, anche l’alfabeto cambiò, con l’abolizione di alcune lettere. Il poeta rivoluzionario Vladimir Majakovskij scrisse uno dei primi abbecedari con le nuove regole, pubblicato nel 1919. “Abbecedario sovietico” era una poesia-alfabeto (con la B di Bolscevico che dà la caccia al Borghese, per esempio). Era destinata soprattutto a lavoratori, contadini e soldati dell’Armata rossa che dopo il decreto che stabiliva il diritto all’istruzione per tutti, imparavano a leggere e scrivere.

Il manuale di Vseslav Goretskij. Fonte: foto d'archivioIl manuale di Vseslav Goretskij. Fonte: foto d'archivio

Una delle prime battaglie dei bolscevichi fu infatti contro l’analfabetismo, che era diffusissimo nelle classi inferiori della società russa. Il manuale “Abbasso l’analfabetismo!” di Dora Elkina, del 1919, spiegava le lettere per mezzo dell’ideologia sovietica, con esempi del tipo “Non siamo schiavi” o “Libertà per tutta la nazione”. Era illustrato con scene di lavoro e vita proletaria.

Fonte: foto d'archivioFonte: foto d'archivio

Uno degli abbecedari più diffusi fu un libro di Sergej Redozubov per le scuole cittadine (quelle rurali usavano spesso altri testi). Era più complicato e conteneva poesie e una interpretazione semplificata delle fiabe russe. Pubblicato nel 1945, alla fine della Seconda guerra mondiale, mostrava scene di vita pacifica e non traboccava di propaganda come i primi libri sovietici. Redozubov preparò anche una edizione in braille per i ragazzi non vedenti.

Fonte: foto d'archivioFonte: foto d'archivio

Come detto, le scuole di campagna utilizzavano quasi sempre libri diversi, rispetto a quelle di città. Uno dei più popolari era il sussidiario scritto da Aleksandra Voskresenskaja che, oltre a leggere e scrivere, aveva molte informazioni utili sulla vita agreste, le piante e gli animali.

Fonte: foto d'archivioFonte: foto d'archivio

Negli ultimi anni dell’Unione Sovietica uno dei manuali più diffusi era quello pubblicato nel 1971 da Vseslav Goretskij. L’abbecedario e altri libri pedagogici di questo autore sono ancora stampati e diffusi. Il testo contiene divertenti rebus e indovinelli, poesie di autori come Pushkin, Majakovskij, Chukovskij, uno dei più famosi scrittori sovietici per ragazzi, ed è illustrato con i personaggi dei cartoni amati dai bambini. 

Fonte: casa editrice "UChPedgIz" Fonte: casa editrice "UChPedgIz"

Nella Russia dei nostri giorni, l’abbecedario più diffuso è quello di Nadezhda Zhukova, stampato per la prima volta nel 1999. L’autrice è una logopedista, con oltre trent’anni di esperienza. Il libro insegna ai bambini come leggere in modo divertente e li mette in guardia dagli errori grammaticali.

Fonte: EksmoFonte: Eksmo

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