Le cinque città più fredde della Russia

Paesaggio invernale.

Paesaggio invernale.

Aleksandr Kozlov

Ci sono posti dove il termometro tocca i 50 gradi sotto zero. Con picchi che arrivano anche a -60. Rbth ha selezionato per voi le città più fredde del Paese, per una visita estrema che vi farà letteralmente battere i denti

Jakutsk

“Al mio arrivo all’aeroporto di Jakutsk, mi sono sentito osservato. Suppongo, non per via del mio aspetto fisico, bensì perché la gente era curiosa di vedere che cosa indossava l'unico “turista” per affrontare un freddo al quale solo le persone del luogo sono abituate”, confessa il fotografo svizzero Steeve Iuncker parlando del suo servizio fotografico nella città di Jakutsk, a 4.880 km da Mosca. In effetti, recarsi nella città più fredda della Russia, in pieno inverno, senza dei vestiti adatti, è un'idea rischiosa: la temperatura media nella capitale della Repubblica di Sakha si aggira sui - 40/50°C (la più bassa sui - 64°C).

Fonte: Ria Novosti

Nonostante le temperature estreme, nella città dei diamanti e dei mammut, vivono circa 300mila persone. Una coppia di innamorati originaria del posto ha persino stabilito un record baciandosi per ben 22 minuti a una temperature di - 30°C.

Un ottimo modo per esplorare la città è correre da un luogo di interesse culturale all'altro: dal Museo del mammut al Museo del permafrost, per esempio, o dal Museo degli scacciapensieri (khomus) dei popoli del mondo a una gioielleria, per dare uno sguardo ai diamanti, o a un ristorante per assaporare le specialità del posto come il coregone (un pesce bianco d’acqua dolce), la carne di cervo o di puledro.

Norilsk

Vivere a 50 gradi sotto zero

La città di Norilsk, nella parte settentrionale del Territorio di Krasnojarsk, a 2.878 km da Mosca, è uno degli angoli più freddi e forse ostici della Siberia. Qui vengono estratti vari metalli, quali il palladio, il platino, l’oro, l’argento, il nichel, il cobalto e il rame. Ciononostante, Norilsk è una bella e interessante cittadina, dove si può camminare a - 30°C in inverno e + 30°C in estate. Potete poi visitare il Museo di Storia Regionale (Kraevedchesky Muzey) e leggere le lettere dei prigionieri del campo di lavoro “Norillag” o esplorare i rari oggetti etnografici esposti, come i costumi degli sciamani o degli evenchi e nganasani, due popoli indigeni della Siberia. Sulla via del ritorno, passate per un supermercato e comprate un pacchetto di pelmeni, i ravioli russi, ripieni di carne di cervo. Oh sì, e mentre cenate date un’occhiata alla serie fotografica “Days of Night – Nights of Day” sulla città di Norilsk realizzata da Elena Chernyshova e vincitrice del concorso World Press Photo.

Fonte: Anna Gruzdeva

Dikson

Il piccolo centro di Dikson, situato nella Regione di Krasnojarsk, sulla costa del Mare di Kara, a 2.729 km da Mosca, è il villaggio più settentrionale della Russia. "La capitale del Freddo Artico" era così che il centro era conosciuto in epoca sovietica, quando ospitava il porto più grande della Russia (in estate, Dikson è raggiungibile mediante il fiume Enisej, a bordo di un traghetto).

Il clima è davvero rigido. Le notti polari sono buie e la colonnina di mercurio scende sotto lo zero già da settembre. La neve inizia a sciogliersi solo a giugno, se non a volte più tardi, e le gare di sci hanno di solito luogo a maggio. Spesso si verificano le cosiddette "chernye purgi”, forti bufere di neve in cui la velocità del vento supera i quaranta metri al secondo. In alcuni casi, queste bufere possono trasformarsi persino in uragani. È quando, come dicono i locali, nell’aria iniziano a volare cani da guardia e fusti vuoti di carburante.

Fonte: Lori/Legion media

A Dikson è anche possibile, però, sentirsi ai confini dell’Artico, avvertire la forza del Mare di Kara, vedere le balene beluga, i trichechi e, naturalmente, l'aurora boreale.

Verkhojansk

A Verkhojansk, a 4.675 km da Mosca, vivono poco più di un migliaio di persone. Gli scienziati e i meteorologi stanno ancora discutendo su a quale delle due città spetti il titolo di "Polo del freddo", se a Verkhojansk o a Ojmjakon (entrambe le città si trovano in Jakuzia). Gli abitanti del posto non danno troppa importanza a questa disputa: una differenza di - 2/3°C non cambia il fatto che in inverno, tanto a Ojmjakon quanto a Verkhojansk (la temperatura più bassa nella storia della città è - 69,8°C), il freddo è davvero insostenibile.

Fonte: TASS

Già nel XIX secolo a Verkhojansk venivano esiliati i rivoluzionari. L’etnografo russo-polacco Wacław Sieroszewski trascorse qui in esilio 12 anni (1880-1892). Sieroszewski, però, non si perse d’animo: si sposò in Jacuzia e si dedicò allo studio dell’etnografia locale pubblicando infine lo scritto "Jacuzia. L'esperienza della ricerca etnografica".

Dudinka

Vale la pena visitare il villaggio di Dudinka, a 2.801 km da Mosca, solo per il “Giorno del pastore delle renne” che si celebra ogni anno a marzo in questa cittadina, nonché nel resto dei paesini vicini. In questa giornata, i nenets, gli evenchi, i dolnagi, i nganasani e gli enets indossano i loro migliori costumi nazionali e organizzano corse con renne. Sempre a Dudinka, presso le bottega "Mukustur" o "La casa dell’artigianato locale", potrete acquistare stivali in pelliccia di renna, ricamati con motivi nazionali, la cui qualità è a prova del freddo locale. Come a Jakutsk, anche qui potrete acquistare oggetti rari e preziosi, come spille e altri monili realizzati in zanna di mammut, che vi ricorderanno queste terre lontane e gelide.

Fonte: TASS

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