I sette comandamenti della babushka russa a tavola

Aleksej Malgavko/Sputnik; Viktor Akhlomov/MAMM/MDF; Russia Beyond
La saggezza popolare, che le nonnine cercano ovviamente di tramandare e di imporre a tutti, vuole, per esempio, che quando si mangia non si parli, che il cibo sia sempre accompagnato dal pane, e che si innaffi il tutto di tè caldo… Ecco la guida completa

Golosissime torte fatte in casa, zuppe sostanziose, e un tè bevuto facendo discorsi pieni di sentimento e dimenticando per un po’ lo smartphone. Ecco le principali regole della babushka russa in tema di cibo.

1 / Orari rigidi per i tre pasti (più uno)

Si deve mangiare quando si ha fame o quando è l’ora stabilita? Per una babushka russa, questo non è affatto oggetto di controversia. Colazione, pranzo e cena regolari sono i tre pilastri di una “corretta” alimentazione. La nonna russa impone sempre di fare una ricca colazione, in modo da avere abbastanza energia per lavorare e studiare. In generale, nei Paesi post-sovietici, le lezioni scolastiche iniziano alle 8.30 e la giornata lavorativa alle 9. Pertanto la colazione viene servita intorno alle 7-7.30. Tradizionalmente, i russi mangiano kasha (porridge), uova fritte, panini con burro e il salume detto “doktorskaja”, e syrniki (frittelle di tvorog).

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Il pranzo dovrebbe consistere in due o tre portate: ossia zuppa per iniziare, poi una portata principale e un dessert. Ciò accade tra l’una e le due del pomeriggio sul posto di lavoro (la gran parte delle aziende e delle scuole in Russia hanno la mensa, chiamata “stolóvaja”). La cena, per la babuskha deve essere consumata a casa (altro che uscita per il sushi!), verso le 20, e consiste, anche in questo caso, in zuppa, portata principale e dolce.

Inoltre, verso le 16-17 può essere servito un “poldnik” (l’etimologia della parola richiama la “mezza giornata”), ossia la “merenda”. Di solito è a base di tvorog o consiste in un “buterbród”, il tipico panino russo. Si può bere tè o latte con cacao. Molti russi legano i ricordi più piacevoli di quando erano bambini al poldnik.

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2 / La kasha a colazione non può mancare

Cosa c’è di più sano da mangiare al mattino: proteine, grassi o carboidrati? Le nonne russe sanno che non c’è niente di meglio di un denso porridge (“kasha” in russo) ricco di burro. Quando devi andare a lavorare in una fredda e buia mattina d’inverno, un grande piatto di porridge caldo è una vera salvezza. In epoca sovietica, il porridge più popolare era quello di semolino: la “mannaja kasha” era infatti economica e facile da preparare. Veniva cotta nel latte e servita con burro e varenje (marmellata fatta in casa). Altri tipi di kasha tra i più amati includono quella di farina d’avena, quella di grano saraceno (la mitica “grechka”), e quella di miglio.

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3 / La zuppa è un must

I russi hanno un detto estremamente famoso: “Sup da kasha, pishcha nasha” (“Суп да каша - пища наша”), ovvero: “La zuppa e la kasha sono il nostro mangiare”. Ciò non significa che non portino anche altri piatti in tavola; ma questi dominano. Il fatto è che la cucina russa è semplice ed economica. E per le generazioni più anziane, che ricordano i tempi in cui bisognava stringere la cinghia, questi piatti hanno contribuito a sfamare la famiglia. Così tanti russi oggi non possono immaginare il loro pranzo senza zuppa. In inverno, di solito sarà una zuppa a base di brodo di carne, ricca di patate, cereali e/o lesso, e che di solito viene servita con un cucchiaio di smetana: ad esempio: borsch, shchi, soljanka o rassolnik. In estate, ci saranno versioni “leggere” e fredde come lo svekolnik o l’okroshka o una zuppa di ortica e acetosella con le uova

4 / Tutto va mangiato con il pane

Una delle abitudini alimentari russe è mangiare tutto con il pane: zuppa, carne, e persino pasta e patate. Nel passato, quando non c’era abbastanza cibo per le famiglie numerose, il pane integrava  i pasti. E non mancava mai in tavola. Nei villaggi le persone se lo facevano da sole nella “pechka”, nelle città c’erano dappertutto panetterie industriali, che ogni mattina portavano nei negozi pane fresco ancora caldo. Se i genitori chiedevano ai loro figli di andare al negozio, spesso portavano una pagnotta senza la crosta superiore: era così croccante e saporita che se la mangiavano per strada. In Russia e nei Paesi ex sovietici, è ancora molto popolare mangiare pane di farina di segale, che è considerato più salutare.

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5 / I panini non sono cibo

Tuttavia, non era consuetudine mangiare il pane da solo, al di fuori del pranzo o della cena. Quante volte le babushki russe hanno ripetuto il loro mantra: “I panini non sono cibo!”. Lo stesso, ovviamente, valeva per focaccine varie e qualsiasi prodotto da forno, che non si ritiene possa sostituire un pranzo: infatti non sazia per molto tempo e presto viene voglia di mangiare di nuovo. Inoltre, le nonne russe credono che mangiare “a secco” (cioè senza liquidi) faccia male allo stomaco. Cosa da cui deriva il sesto punto del loro vademecum.

6 / Bisogna accompagnare tutto con il tè

Molti nutrizionisti oggi dicono che non si dovrebbe bere dopo un pasto, ma i russi hanno sempre ritenuto opportuno prendere una tazza di tè alla fine del pranzo. Credono che il tè migliori la digestione. Ovviamente una tazza di tè non è mai abbastanza. E la bevanda deve essere accompagnata da pasticcini o dolci, compresi cioccolatini e caramelle, naturalmente!

7 / Quando si mangia non si chiacchiera

Manifesti invitanti a fare silenzio mentre si consuma il pasto si possono ancora trovare in molti asili e mense aziendali in Russia. Si ritiene che si debba mangiare in silenzio, masticando accuratamente il cibo in modo appropriato. È invece concesso parlare, anche delle questioni più profonde che ci tormentano l’anima, quando si beve il tè.


Le dieci regole non scritte di ogni babushka russa 

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