I dieci film russi più attesi del 2022

Finalmente, al cinema o sulle piattaforme di streaming, stanno per arrivare delle pellicole di grande qualità, e per tutti i gusti: dalle grandi produzioni alle opere d’autore che stanno già raccogliendo successi nei principali festival

Il 2021 è stato un grande anno per il cinema russo. Il film di Kira Kovalenko (1989-) “Razzhimája kulakí” (“Разжимая кулаки”, ossia “Schiudendo i pugni”), titolo per il mercato estero “Unclenching the fists”, ha vinto la sezione “Un Certain Regard” del Festival di Cannes e ha ricevuto il premio al Miglior montaggio agli European Film Academy Awards.

“Scompartimento n. 6 - In viaggio con il destino” (in russo: “Купе номер шесть”; “Kupé nomer shest”), coproduzione russo-finno-estone-tedesca, pur essendo opera del finlandese Juho Kuosmanen (1979-) è recitato quasi completamente in russo ed è ambientato in Russia, e non solo ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria a Cannes, ma è anche nella shortlist dell’Oscar per il Miglior film in lingua straniera (o Miglior film internazionale, come si chiama ora; le candidature saranno annunciate l’8 febbraio).

Un evento davvero grandioso è stato poi il volo nello Spazio della prima troupe cinematografica al mondo, per il film “Vyzov” (“Вызов”)/“The Challenge” diretto da Klim Shipenko, (1983-) con l’attrice Julia Peresild (1984-), nel ruolo di protagonista. Questa pellicola, la maggior parte della quale è stata girata durante una vera spedizione spaziale durata quasi 12 giorni, uscirà solo nel 2023, ma il 2022 promette comunque molte novità di alto profilo. Russia Beyond ha scelto sei grandi produzioni e quattro film “da festival” di grande successo, che il pubblico di tutto il mondo potrà finalmente gustarsi.

1 / “Woland” di Mikhail Lokshin

Il secondo lavoro di Mikhail Lokshin (nato Michael Lockshin negli Stati Uniti nel 1981), è basato sul romanzo cult di Mikhail Bulgakov “Il Maestro e Margherita” e si intitola “Woland” (“Воланд”). Al debutto, Lokshin ha avuto un grande successo con il colossal “Pattini d’argento” (titolo originale: “Серебряные коньки”; “Serébrjanye konkí”) nel 2020 (primo film russo “Netflix Originals”).

La sua nuova pellicola, alla quale ha lavorato con lo sceneggiatore Roman Kantor, combina misticamente, come il romanzo da cui è tratto, le storie del procuratore romano Ponzio Pilato, del poeta moscovita Ivan Bezdomnyj, dell’“appartamento poco simpatico” di Mosca e del misterioso straniero Woland, che si rivela più forte del Faust di Goethe. Il ruolo di Woland è stato interpretato dal tedesco August Diehl, noto per essere stato il maggiore della Gestapo Dieter Hellstrom in “Bastardi senza gloria”, Karl Marx ne “Il giovane Karl Marx” e Franz Jägerstätter nell’ultimo film di Terrence Malick, “La vita nascosta - Hidden Life”. A interpretare il Maestro e Margherita è invece la coppia più bella dell’industria cinematografica russa: Evgenij Tsyganov e Julia Snigir. Lei si è fatta notare anche in “The New Pope” di Paolo Sorrentino.

2 / “Dekabr”/“December” di Klim Shipenko

Letteralmente pochi giorni prima di diventare il primo regista al mondo ad andare nello Spazio, Klim Shipenko è riuscito a finire un thriller sugli ultimi giorni di vita del famoso poeta Sergej Esenin e sulla sua relazione con la ballerina Isadora Duncan (titolo originale: “Декабрь”). Gli ingredienti del film? La Pietroburgo innevata, l’atmosfera cupa dei turbolenti anni Venti sovietici, le teorie del complotto sulla morte del poeta, i manoscritti che non bruciano e, nel ruolo del più tragico cantore della terra russa, il biondo Aleksandr Petrov, attore noto per la serie tv “Sparta” (presente su Netflix in Italia), per il film di Fjodor Bondarchuk “Pritjazhenija”/“Attraction” (presente su Prime Video in Italia) e anche per “Anna” di Luc Besson

3 / “Njurnberg” di Nikolaj Lebedev

È il primo film non documentario al mondo (in russo: “Нюрнберг”; ossia “Norimberga”) che mostra in dettaglio il più importante processo del XX secolo, con gli ex leader della Germania nazista alla sbarra. Dietro la camera da presa c’è uno dei registi russi più ricercati, Nikolaj Lebedev (1966-), che ha diretto “Leggenda n. 17”  e “The Crew - Missione impossibile” (su Prime Video in Italia), e promette di mostrare non solo la cronaca del processo, ma anche una storia di vero amore.

4 / “Pervyj Oskar”/“First Oscar” di Sergej Mokritskij

Un altro dramma storico ispirato a eventi reali racconta del cinema al fronte. I russi girarono un film sul campo di battaglia all’inizio della Seconda guerra mondiale e nel 1943 ricevettero il primo Oscar della storia del cinema sovietico per il miglior documentario, intitolato “Razgrom Nemetskikh Vojsk Pod Moskvoj” (ossia “La disfatta delle truppe tedesche vicino a Mosca”). Il ruolo principale in “Pervyj Oskar”/“First Oscar” è interpretato da Tikhon Zhiznevskij, il “Major Grom” del film tratto dal fumetto omonimo, che è stato rilasciato con successo su Netflix (“Major Grom - Il medico della peste”).

5 / “Svodobnoe padenie” di Oleg Urazajkin

In Russia, ovviamente, filmano tanto non solo la guerra, ma anche lo Spazio. E non solo nello spazio. Il film del debuttante Oleg Urazaikin (1987-), “Свободное падение” (ossia: “Caduta libera”), girato non in orbita ma in studio, è in preparazione per la distribuzione. L’unico attore è Aleksandr Kuznetsov, che ha interpretato il ruolo di Helmut nel film “Animali fantastici - I segreti di Silente”. In “Svodobnoe padenie” (“Свободное падение”; ossia “Caduta libera”) il suo personaggio viene mandato a riparare la stazione orbitale, ma, a causa di un incidente, viene lasciato da solo nello spazio. Il suo unico collegamento con la Terra è il controllore di volo Anna, che lui deve salvare. Così come se stesso.

6/ “Serdtse Parmy”/“Land of Legends” di Anton Megerdichev

Se “Svodobnoe padenie” è la risposta russa a “Gravity”, allora “Serdtse Parmy” (“Сердце Пармы”) ambisce chiaramente a essere il “Trono di Spade” russo. Anche qui il ruolo principale è interpretato da Aleksandr Kuznetsov, mentre Anton Megerdichev (1969-) è il regista. Il film è l’adattamento di un romanzo di uno degli scrittori contemporanei più famosi in Russia, Aleksej Ivanov: “Il cuore di Parma” (dove per Parma si intende una regione storica della Russia). L’azione si sviluppa nel XV secolo, quando il principe di Mosca invia invasori negli Urali nella speranza di annettere le recalcitranti terre di Perm.

7 / “Kapitan Volkogonov bezhal” di Natasha Merkulova e Aleksej Chupov

Presentato in anteprima nel 2021 nel concorso principale a Venezia, sta per essere distribuito a livello nazionale e globale. Protagonista qui è Jura Borisov, l’attore di “Scompartimento n. 6 - In viaggio con il destino”, di “Pattini d’argento”, e della prossima serie russa Netflix Originals “Ничего особенного”/“Nothing Special”. Il personaggio da lui interpretato sta cercando la via per il paradiso dopo la morte. Ma ecco il problema: per tutta la vita ha creato l’inferno per gli altri. Ha servito nell’Nkvd durante gli anni del Terrore Rosso e sembra quasi senza non accorgersi del male compiuto. Natasha Merkulova (1979-) e Aleksej Chupov (1973-) avevano in precedenza esplorato il tema della paura di morire con il film “Человек, который удивил всех”/“The Man Who Surprised Everyone” nel 2018. “Kapitan Volkogonov bezhal” (“Капитан Волконогов бежал”, ossia “Il capitano Volkonogov è fuggito”) ha già ricevuto il premio per la migliore sceneggiatura al festival russo Kinotavr e una nomination ai Golden Eagle Awards (Zolotoj orjol), sempre in Russia.

8 / “Mezhsezonje” di Aleksandr Khant

La versione russa di “Euphoria” della Hbo, basata su eventi reali, è stata finora presentata in diversi festival, tra cui quello di Varsavia, dove ha ricevuto il Premio Fipresci della Giuria Giovani e recensioni entusiastiche dal principale pubblico di destinazione: gli adolescenti. La storia di quanto sia duro crescere sembra essere senza tempo: e in “Mezhsezonje” (“Межсезонье”; ossia “Bassa stagione”; “Stagione di mezzo”), del regista Aleksandr Khant  (1985-), che aveva già dato un’ottima prova con “Как Витька Чеснок вёз Лёху Штыря в дом инвалидов”/“How Vitka Chesnok Took Lyokha Shtyr to the Home for Invalids”, ci sono sia echi visivi del cinema sovietico che brani musicali abbastanza moderni popolari su TikTok. Ma la cosa principale è la storia sempre attuale. Se è più simile a Romeo e Giulietta o a Bonnie e Clyde lo deciderà lo spettatore.

9 / “Otorvi i vybros”/“No Looking Back” di Kirill Sokolov

La seconda opera dell’autore del film “Muori papà... muori!” (titolo originale: “Папа, сдохни”), che ha ricevuto ottimi voti su Rotten Tomatoes, è dedicata – del tutto nello spirito del tempo – alle donne. Vi sono rappresentate tre generazioni di donne per modo di dire libere dei villaggi russi. Come nel film precedente di Sokolov, i parenti combattono a morte. Vi si possono ritrovare suggestioni di Quentin Tarantino, dei thriller coreani e persino dei fratelli Coen. Il titolo in russo, “Оторви и выбрось”, è traducibile come “Strappa e butta via”

10 / “Skazka” di Aleksandr Sokurov

Aleksandr Sokurov

Questo è nuovo misterioso progetto di uno dei registi russi più famosi all’estero, che non si  dedicava a un lungometraggio non documentaristico dai tempi di “Faust”, Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2011. La pellicola è dedicata alla Seconda guerra mondiale, ma è una storia fantastica, da cui il titolo “Сказка”, ossia “Favola”. Un passo del genere non è tipico di Sokurov (1951-), che basa la sua filmografia su eventi storici reali o fonti letterarie. Basti ricordare la sua tetralogia del potere: “Moloch” (1999), “Toro” (2001), “Il Sole” (2005) e “Faust”, dove il regista si è occupato delle figure di Hitler, Lenin, Hirohito e di Faust.


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