Le sepolture insolite dei russi più famosi (FOTO)

Russia Beyond (Westend61 / Getty Images; Sputnik; Dominio pubblico)
Che aspetto hanno le tombe dei personaggi più leggendari della Russia e dell’Urss? Ecco dove riposano Pushkin, Tolstoj, Lenin, Stalin, Gagarin…

Ai russi piace ricordare il passato e, passeggiando per i cimiteri, guardano con interesse le lapidi. I cimiteri più famosi della Russia sono oggetto di visite guidate e, nel cuore della capitale, sulla Piazza Rossa, si trova una vera e propria necropoli. Oltre al Mausoleo di Lenin, a ridosso delle mura del Cremlino ci sono molte tombe di importanti funzionari, generali, cosmonauti, compresi vari stranieri. Anche all’estero, i russi non mancano di dare un’occhiata ad antichi cimiteri, magari in cerca delle sepolture dei loro compatrioti illustri, come per esempio quella del pittore Karl Brjullov a Roma. Che aspetto hanno le tombe dei russi famosi in Russia? Ecco alcuni esempi.

Aleksandr Pushkin (1799-1837)

Aleksandr Pushkin

Il poeta più famoso del Paese venne ferito mortalmente in un duello nei pressi di San Pietroburgo: a sparargli fu il presunto amante di sua moglie, Natalja Goncharova. In realtà era stato portato a quella situazione dagli intrighi di corte. La morte del poeta più celebre del Paese sconvolse molti, propensi a dare la colpa alle massime autorità del Paese e al loro entourage (tra questi accusatori ci fu anche un altro grande poeta, Mikhail Lermontov). Migliaia di persone venute a dare l’estremo saluto a Pushkin espressero il loro disappunto per la tragedia che si era verificata.

La tomba di Pushkin nel Monastero di Svjatogorsk, nella regione di Pskov

Per evitare possibili disordini, l’imperatore ordinò un funerale discreto. La bara fu portata segretamente, di notte, scortata da gendarmi, nella provincia di Pskov (a 600 km da Mosca) e il poeta fu sepolto nel Monastero di Sviatogorsk, non lontano dalla tenuta di famiglia di Mikhailovskoe

Nikolaj Gogol (1809-1852)

Nikolaj Gogol

La morte del più mistico tra gli scrittori russi è ancora piena di mistero e leggende. Secondo i contemporanei, Gogol temeva molto di cadere in un sonno letargico e di essere sepolto vivo (la leggenda vuole che proprio questo sia ciò che gli è accaduto). Gogol morì all’età di 43 anni in circostanze misteriose, presumibilmente per un grave esaurimento nervoso. Nove giorni prima di morire, per ragioni sconosciute, bruciò il secondo volume quasi completato di “Le anime morte”, la sua opera principale. Questo evento fu un grandissimo choc per l’autore stesso. Gogol fu sepolto nel cimitero del Monastero Danilovskij di Mosca e la sua tomba fu ornata da una croce di bronzo e da una lastra di marmo nero. 

A sinistra: disegno della tomba originale di Gogol nel cimitero del Monastero Danilovskij. A destra: la tomba moderna a Novodevichi

Nel 1930 le autorità sovietiche chiusero il monastero e distrussero la necropoli, così i resti dello scrittore furono trasferiti nel cimitero di Novodevichij a Mosca. In seguito, cominciarono a circolare voci secondo cui, durante l’esumazione, si era scoperto che il cranio di Gogol era scomparso dalla tomba e che era stato rubato, oppure che il cranio era girato su un fianco, come a confermare i timori di Gogol stesso: che fosse stato sepolto vivo. L’aspetto moderno della tomba nel cimitero di Novodevichij riprende quello originale, dopo che negli anni sovietici era stato abbellito da un busto dello scrittore.

Lev Tolstoj (1828-1910)

Lev Tolstoj

Scrittore longevo e una delle figure letterarie russe più prolifiche, negli ultimi anni di vita subì un profondo turbamento spirituale. Rifletté molto sulla fede e sulla Chiesa ufficiale, e criticò molto quest’ultima nei suoi scritti. Tra le altre cose, affermò che il ruolo del sacerdote come mediatore nella comunicazione tra l’uomo e Dio era semplicemente superfluo. I trattati teologici di Tolstoj e il suo ultimo romanzo “Resurrezione” vennero addirittura vietati dalla censura sia laica che ecclesiastica. E lo scrittore venne anche scomunicato dalla Chiesa ortodossa russa. 

La tomba di Tolstoj

A causa del suo turbamento spirituale divenne anche simpatico ai Vecchi Credenti, iniziò a condurre una vita molto semplice e quasi rinunciò a tutte le proprietà… ma incontrò la prevedibile incomprensione della moglie (la tenuta portava a loro e ai loro numerosi figli il reddito principale). Alla fine scoppiò un conflitto familiare e lo scrittore ottantaduenne fuggì da casa, nella speranza di andare a Sud. Ma durante il viaggio si ammalò e morì nella piccola stazione di Astapovo. Ora il paesino si chiama Lev Tolstoj. 

Lo scrittore scomunicato fu sepolto nella sua dimora di Jasnaja Poljana, nel bosco ai margini di un dirupo, senza alcun servizio funebre o cerimonia in chiesa (anche se si vociferava di un funerale tenuto in segreto). Secondo la sua stessa volontà, non c’erano né croce né lapide, ma solo un cumulo ricoperto d’erba. 

Pjotr Chajkovskij (1840-1893)

Pjotr Chajkovskij

Nel 1893 un Chajkovskij in perfetta salute bevve acqua non bollita in un ristorante di San Pietroburgo, nonostante un’epidemia di colera in corso. Il mattino seguente si ammalò e quattro giorni dopo morì in preda al morbo. 

La tomba di Chajkovskij

Secondo una leggenda, che circolava tra gli emigrati russi, Chajkovskij si sarebbe suicidato per paura di essere perseguitato per la sua omosessualità. I sintomi dell’avvelenamento da arsenico sono infatti simili a quelli del colera.

Il funerale del compositore fu pagato personalmente dall’imperatore Alessandro III. I suoi funerali si svolsero nella Cattedrale di Kazan con il coro dei teatri imperiali. Anche i membri della famiglia Romanov erano presenti al funerale. Il geniale compositore russo venne sepolto nel cimitero di Tikhvin, nella Lavra Aleksandr Nevskij di San Pietroburgo. 

Lenin (1870-1924)

Vladimir Lenin

Solo cinque anni dopo la Rivoluzione d’Ottobre, Lenin si ammalò. Molti ritenevano che la causa dei problemi di salute fosse lo stress dovuto ai continui discorsi, al duro lavoro, alle tensioni della Guerra Civile e all’attentato ai suoi danni del 1918. Dopo essere sopravvissuto a tre ictus e aver perso la parola, il leader rivoluzionario morì per un’emorragia cerebrale (anche se si diceva che in realtà fosse malato di sifilide). Del resto, la morte di Lenin dette la stura a un’ondata di dicerie incredibili: che fosse fuggito all’estero, che fosse morto da tempo e che il suo corpo fosse stato congelato, o che non si trattasse del suo corpo ma di una bambola di cera...

Il mausoleo di Lenin provvisorio in legno

La questione di come seppellire Lenin era stata discussa in precedenza, quando il leader era ancora vivo ma già gravemente malato. Dopo tutto, un uomo che aveva lottato strenuamente contro la Chiesa ortodossa e le cerimonie ecclesiastiche, non poteva essere sepolto secondo le usanze cristiane tradizionali in Russia. Secondo la versione ufficiale, l’idea di “conservare” il corpo fu suggerita da Stalin, che si sarebbe fatto latore dei desideri di numerosi lavoratori di far imbalsamare il corpo del leader con i metodi della scienza moderna. (Molti compagni di partito, tuttavia, erano inizialmente scettici; a loro sembrava che con le “reliquie” di Lenin si volessero sostituire le reliquie dei santi russi, il che era contrario al marxismo. 

L’aspetto moderno del mausoleo di Lenin sulla Piazza Rossa

Per la cerimonia civile, la bara contenente il corpo di Lenin fu esposta nella Sala delle Colonne della Casa dei Sindacati (in seguito avrebbe visto più di un altro leader sovietico passato a miglior vita). Dopo cinque giorni di incessante processione, il corpo imbalsamato venne collocato in un mausoleo temporaneo di legno sulla Piazza Rossa. Nel 1930, al suo posto è sorto il mausoleo in granito, dove il corpo di Lenin giace ancora oggi  in un sarcofago trasparente. Un laboratorio speciale ne supervisiona la conservazione. 

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Stalin (1879-1953)

Stalin

Il 1° marzo 1953, il settantatreenne Stalin era paralizzato sul lato destro del corpo quando una guardia lo trovò disteso sul pavimento. Tre giorni dopo, il leader sovietico morì: come per Lenin, fu stabilita quale causa ufficiale del decesso l’emorragia cerebrale. 

La fila per visitare il mausoleo di Lenin nel 1957

Anche la sua bara venne esposta nella Casa dei Sindacati e per tre giorni un flusso interminabile di persone fece la fila per salutare il leader, e i membri di varie delegazioni straniere vennero a deporre corone di fiori. Il 9 marzo si svolsero i funerali, famigerati per la calca che causò la morte di circa 100 persone. Si tenne un solenne corteo funebre e il corpo imbalsamato di Stalin fu portato nel mausoleo al rombo dell’artiglieria e degli aerei a bassa quota.  

La tomba di Stalin presso le mura del Cremlino, dopo la sua espulsione dal mausoleo nel 1961

I corpi dei due leader rimasero l’uno accanto all’altro per otto anni, ma nel 1961, nell’ambito dello smantellamento del culto della personalità di Stalin, che portò anche al cambio di nome di Stalingrado, il suo corpo fu rimosso dal mausoleo e sepolto accanto al muro del Cremlino, dove si trova tuttora.

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Jurij Gagarin (1934-1968)

Jurij Gagarin

Sette anni dopo il suo leggendario volo nello Spazio, Jurij Gagarin morì in un incidente aereo mentre si addestrava su un caccia MiG insieme all’esperto istruttore Vladimir Serjogin. A quel punto i sovietici avevano capito come aggirare il “modello cristiano” di sepoltura nella terra, e molte personalità famose furono cremate

La tomba di Jurij Gagarin, con l’urna con le sue ceneri inserita nelle mura del Cremlino

Così venne fatto anche con Gagarin, e l’urna con le ceneri del cosmonauta venne poi  inserita nelle muta del Cremlino, dove si è formata un’intera necropoli di importanti statisti, comunisti e leader militari.

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