Dieci opere, tre balletti, sette sinfonie. Per non parlare delle innumerevoli canzoni, della musica da camera e quella sacra. È questa l’eredità di Pyotr Tchaikovsky, il grande compositore russo, attivo nella seconda metà del XIX secolo, nella cosiddetta "età d'oro della musica russa”.
Tchaikovsky nacque nel 1840 nella città di Votkinsk, negli Urali, dove suo padre fu inviato da San Pietroburgo per gestire lo stabilimento siderurgico locale, attivo ancora oggi.
La composizione della musica, così come la produzione di brevi poesie, ha fatto parte dell’educazione impartita a casa al giovane Pyotr.
I suoi genitori, inoltre, nutrivano un amore sincero nei confronti della musica e hanno coltivato lo stesso sentimento nei figli. Il piccolo organo meccanico custodito nella tenuta di famiglia ha da sempre suscitato l’amore del piccolo Pyotr, affascinato dalla musica di Mozart. “Grazie a lui ho capito che cos’è la musica”, scrisse più tardi in un suo diario.
Una giovane serva, Maria Palchikova, insegnò al ragazzo a suonare il pianoforte.
A 10 anni Tchaikovsky si trasferì con la madre a San Pietroburgo, dove iniziò a frequentare la Scuola Imperiale di Giurisprudenza.
La vita nella capitale del nord era molto diversa da quella di provincia. Il piccolo Pyotr conobbe il teatro, che adorava: lì per la prima volta ebbe l’opportunità di sentire come suonava una grande orchestra.
Suo padre assunse come insegnante privato di pianoforte il tedesco Rudolph Kündinger, e Pyotr iniziò a frequentare i concerti. Oggi potrebbe sembrare paradossale, ma Kündinger una volta confessò al padre del ragazzo che Pyotr non aveva alcun talento per la musica.
Ma l’interesse del giovane non si placò: dopo la laurea in giurisprudenza,
iniziò a lavorare presso il Ministero della Giustizia, anche se il teatro continuò a essere la sua grande passione. Ben presto conobbe l’opera italiana, di cui si innamorò profondamente.
Nonostante il parere di Kündinger, il padre spinse Pyotr a coltivare il suo amore per la musica, e a 21 anni il ragazzo si iscrisse al Conservatorio di San Pietroburgo.
Nel 1865 fu eseguita pubblicamente una composizione del giovane Tchaikovsky, "Danze caratteristiche”, (in seguito ribattezzata “La danze delle fanciulle di fieno”). Diretta da Johann Strauss II (figlio dell'omonimo compositore Johann Strauss, ndr), fu accolta con entusiasmo dal pubblico. Successivamente l’Orchestra del Conservatorio, diretta dallo stesso Tchaikovsky, eseguì per la famiglia imperiale una sua overture al Palazzo Mikhailovskij (in questo pezzo, 7 curiosità sul castello dove fu assassinato lo zar Paolo I).
Ma la fama per il compositore era ancora lontana. Tuttavia, per amore nei confronti della musica, Tchaikovsky decise di lasciare l’incarico pubblico e di rinunciare conseguentemente a un reddito stabile. “Non aveva soldi, aveva solo debiti”, scrisse successivamente la sua biografa Nina Berberova.
La sua famiglia, poi, tornò negli Urali, e Tchaikovsky si ritrovò da solo a San Pietroburgo. Solo e smarrito. Smarrito a tal punto da contemplare l’idea del suicidio.
L’anno successivo si diplomò al Conservatorio di San Pietroburgo e fu invitato a insegnare a Mosca. Fu proprio il suo periodo moscovita a conferirgli la fama. Una notorietà inizialmente legata alla sua carriera da critico musicale.
Tchaikovsky divenne amico del gruppo dei Cinque: cinque compositori classici non professionisti capeggiati da Milij Balakirev che, a partire dal 1860 circa, diedero origine a San Pietroburgo a un filone musicale tipicamente russo, sganciato dalla tradizione musicale dell'Occidente europeo e quindi dalle sue convenzioni accademiche. Il gruppo comprendeva fra gli altri anche Modest Mussorgsky, Aleksandr Borodin e Nikolaj Rimsky-Korsakov.
Tchaikovsky iniziò a viaggiare in Europa e a frequentare i teatri delle capitali.
Si narra che in occasione di un concerto con le musiche di Tchaikovsky organizzato al Conservatorio appositamente per Lev Tolstoj, il portiere fece una gaffe imperdonabile: non riconobbe il grande scrittore e non lo lasciò entrare perché egli si presentò indossando dei semplici valenki, gli stivali di feltro. Qualcuno assistette alla scena e alla fine l'incidente fu risolto. Lev Tolstoj si sedette in prima fila e si riscoprì a piangere, commosso dalla musica del neonato compositore.
Negli anni Settanta del XIX secolo, affascinato dai temi folkloristici, Tchaikovsky scrisse le musiche per “La fanciulla delle nevi”, l’opera basata sull'omonimo dramma di Aleksandr Ostrovskij, per l’opera “L’ufficiale della guardia” e per il celeberrimo “Lago dei cigni”.
Ma a consacrarlo al successo fu l’“Evgenij Onegin”. Da lì fu tutto un crescendo: il compositore iniziò a cambiare vita e a frequentare i circoli dell’alta società e i membri della famiglia imperiale.
Spesso a teatro sedeva nel palchetto imperiale, e fu lì che conobbe lo zar Alessandro III, che in seguito finanziò interamente i funerali del compositore.
Tchaikovsky viaggiava spesso all’estero, dove presentava nei teatri delle capitali le prime assolute delle sue opere. Visitò gli Stati Uniti e si esibì anche alla Carnegie Hall di New York.
Nonostante la fama, Tchaikovsky non aveva una casa propria: viveva ospite da amici oppure in albergo. Solo negli ultimi due anni della sua vita, ormai esausto di questo stile di vita da perenne viaggiatore, prese in affitto una casa a Klin, fuori Mosca. Oggi la casa ospita un museo dedicato al compositore.
Tchaikovsky morì all'improvviso di colera di ritorno da un viaggio a San Pietroburgo.
Tchaikovsky non era soddisfatto della sua vita privata: nel 1877 sposò Antonina Milyukova, musicista e studentessa al Conservatorio di Mosca. Si separarono letteralmente poche settimane dopo. Ebbe una relazione anche con la cantante francese Désirée Artôt e tenne per molti anni una corrispondenza con Nadezhda von Meck, mecenate delle arti.
Dopo la sua morte iniziarono a circolare voci sulla sua presunta omosessualità e si arrivò a pensare che morì suicida. Affermazioni negate dai suoi biografi.
Tchaikovsky era un omosessuale dichiarato, proprio come il fratello minore, che in seguito divenne il custode della sua eredità. Si ritiene che Pyotr avesse fatto le sue prime esperienze in gioventù e che fosse stato coinvolto in diversi scandali insieme ad altri adolescenti.
Teorie nascoste per tutto il periodo sovietico: il principale compositore del paese non poteva essere considerato un omosessuale (in URSS, infatti, l'omosessualità era punibile per legge). Questa parte della vita privata di Tchaikovsky è stata discussa solo in tempi recenti, quando si decise di realizzare una trasposizione cinematografica della sua biografia.
Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email