I dieci migliori film sovietici degli anni Settanta (VIDEO)

Le commedie di culto di Leonid Gajdaj e Eldar Rjazanov, i toccanti drammi di guerra, e la fantascienza di Andrej Tarkovskij. Ecco cosa non dovete perdervi di quel decennio

1 / “Belorusskij vokzal” (1970)

Dei reduci della Seconda guerra mondiale non si sono più visti per vent’anni, dall’estate del 1945, quando, dopo essere tornati dal fronte, si sono separati alla stazione Belorusskij di Mosca. Ora, ormai non più tanto giovani, si riuniscono per una triste ragione: la morte di uno di loro. A casa di un’ex infermiera militare, decidono di passare del tempo insieme, parlare un po’, e ricordare i tempi in cui combattevano.

Il regista Andrej Smirnov ha fatto qualcosa che sembrava impossibile: realizzare uno dei film migliori e più profondi sulla Seconda guerra mondiale senza mostrare neanche una scena della guerra stessa. E la canzone “Nam nuzhna odna pobeda” (“Ci serve solo la vittoria”) di Bulat Okudzhava è diventata uno dei brani più toccanti sulla guerra, e oggi non può mai mancare nelle celebrazioni del Giorno della Vittoria.

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2 / “Le 12 sedie” (1971)

L’avventuriero Ostap Bender giunge in una piccola città, dove incontra l’ex nobile Ippolit Vorobjaninov. Prima di morire, sua suocera aveva confessato di aver nascosto i diamanti di famiglia nel rivestimento di una delle 12 sedie del set di mobili. L’avventuriero si offre di aiutare a trovare i diamanti per suo interesse. Tuttavia, qualcosa va storto: dopo la Rivoluzione le sedie sono state vendute una a una, per cui i personaggi vanno a caccia di ognuna separatamente, vivendo varie peripezie lungo il percorso in giro per l’Urss.

Questa commedia di culto di Leonid Gajdaj è un adattamento del famoso romanzo di Ilja Ilf e Evgenij Petrov “Le dodici sedie”. Nel 1971 questo film pieno di citazioni ha dominato al botteghino e fu visto da quasi 40 milioni di spettatori. L’attore Archil Gomiashvili divenne una star proprio grazie al ruolo di Ostap Bender in questo film, ed è sicuramente il Bender “preferito” dai russi, tra i diversi attori che lo hanno impersonato nei vari adattamenti cinematografici del romanzo. 

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3 / “Ivan Vasilevich menjaet professiju” (1973)

Il geniale scienziato moscovita Shurik crea la macchina del tempo. Apre un portale per il passato e nella Mosca sovietica giunge lo zar Ivan il Terribile. Allo stesso tempo, vengono inviati casualmente nel sedicesimo secolo un ladro di appartamenti e un amministratore condominiale, accolto da tutti come zar… 

Si tratta di un’altra commedia di Leonid Gajdaj, basata sulla pièce poco conosciuta di Mikhail Bulgakov “Ivan Vasilevich”. Nell’anno in cui uscì fu vista da oltre 60 milioni di spettatori e ottenne un successo indiscusso al botteghino. L’intero cast è composto da beniamini del pubblico, da Aleksandr Demjanenko e Savelij Kramarov fino a Jurij Jakovlev. La pellicola ha fornito numerose citazioni e meme, e le sue allegre canzoni sono conosciute da tutto il Paese... 

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4 / “A suo agio fra gli estranei, estraneo fra i suoi” (1974)

La Guerra civile è finita e cinque soldati dell’Armata Rossa si preparano a inviare alle autorità sovietiche a Mosca dalla Russia meridionale dell’oro sequestrato a dei ricchi. Ma per quest’oro combattono anche dei chekisti, degli ufficiali bianchi e dei banditi. Questi attaccano a turno il treno su cui viaggia il tesoro. Si viene a sapere che nelle file dei chekisti c’è un traditore. Il soldato dell’Armata Rossa ruba l’oro, rischiando la propria vita, e scompare. 

Questo è il primo lungometraggio diretto da Nikita Mikhalkov, nel quale ha anche interpretato il capobanda, uno dei ruoli principali. La pellicola è un “eastern” e si ritiene che Mikhalkov sia stato ispirato dai film con Clint Eastwood. È un film d’avventura con tanta azione, scene di combattimento e acrobazie. Oggi è riconosciuto come un classico del cinema.

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5 / “L’ironia del destino, oppure Buona sauna!” (1975)

Per la vigilia di Capodanno, un medico trentaseienne di Mosca, Zhenja Lukashin, va, come da tradizione, alla banja insieme agli amici. Lì bevono un po’ troppo e gli amici fanno salire per sbaglio un brillo Zhenja su un aereo per Leningrado. Arrivato ancora semi incosciente e ritrovatosi all’aeroporto, Zhenja sale su un taxi e, come se nulla fosse, dice l’indirizzo di casa. Si scopre che i quartieri dormitorio sovietici sono così standardizzati che a Leningrado ci sono esattamente la stessa via, lo stesso palazzo e perfino le chiavi dell’appartamento di Zhenja aprono l’appartamento di Leningrado. Entra a casa “sua” e crolla nel letto, senza notare l’errore, poiché anche gli arredamenti in Urss sono tutti uguali. Presto, però, arriva la vera padrona di casa, che trova un uomo sconosciuto nel proprio letto…

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La commedia di Eldar Rjazanov è diventata senza esagerazioni il film per eccellenza di Capodanno, che viene immancabilmente mandato in onda ogni 31 dicembre, ormai per tradizione. I protagonisti Andrej Mjagkov e l’attrice polacca Barbara Brylska sono diventati idoli nazionali. Diverse canzoni del film sono state interpretate e doppiate dalla famosa cantante Alla Pugacheva

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6 / “Qui le albe sono quiete” (1972)

Cinque giovani ragazze, appena diplomate e volontarie nell’antiaerea, sono assegnate all’esperto sergente maggiore Fedot. Ognuna viene da una vita molto diversa, ma la Seconda guerra mondiale le ha unite. Sotto la guida del loro comandante, rischiando la vita, danno la caccia ai nazisti tra boschi e paludi. E non tutte sopravvivono alla fine del film…

Il film di Stanislav Rostotskij, basato sull’omonimo racconto di Boris Vasilev, è diventato un classico tra i drammi di guerra. La rivista “Sovetskij Ekran” (“Lo schermo sovietico”) lo riconobbe Miglior film del 1972. La pellicolaottenne numerosi premi di Stato in Urss, un riconoscimento al Festival di Venezia (che dal 1969 al 1979 era non competitivo) e la nomination agli Oscar nella categoria “Miglior film in lingua straniera” (arrivò seconda dietro a “Il fascino discreto della borghesia” di Luis Buñuel). È noto anche per essere il film con la prima scena di nudo nella storia del cinema sovietico.

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7 / “Romanzo d’ufficio” (1977)

L’istituto statistico di Mosca ha una direttrice molto severa. Ha solo 36 anni, ma tutti i suoi dipendenti la chiamano “vecchia” alle spalle. Tra i suoi dipendenti c’è Anatolij Novoseltsev, modesto padre single con due figli che spera in una promozione, ma si vergogna a parlarne con la direttrice. All’improvviso un suo vecchio amico, rientrato dall’estero, viene nominato vice della “vecchia”. L’amico consiglia a Novoseltsev di non abbattersi e di “fare colpo” sulla direttrice. Il goffo corteggiamento, però, finisce per avere successo…

A prima vista sembrerebbe che questa sia una semplice commedia sul microcosmo degli uffici sovietici. Tuttavia, il film di Eldar Rjazanov ha dominato il botteghino ed è stato incredibilmente amato dal pubblico. Non è di secondaria importanza il meraviglioso cast, con un nuovo ruolo da star per Andrej Mjagkov, già noto per “L’ironia del destino”, in cui interpretava lo stesso tipo di uomo modesto, mentre Alisa Frejndlikh interpreta la direttrice. Le comparse e i ruoli secondari sono estremamente amati dal pubblico: in particolare la segretaria alla moda (Lija Akhedzhakova) e la pettegola Shurochka dell’ufficio contabilità (Ljudmila Ivanova).

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8 / “Mosca non crede alle lacrime” (1979)

Fine anni Cinquanta. La modesta ma determinata Katerina è venuta a conquistare Mosca dalla provincia. Non è riuscita a entrare all’università, lavora in una fabbrica e vive in un dormitorio con le sue amiche. Una di loro riceve la richiesta di prendersi cura dell’appartamento di un professore durante la sua assenza e suggerisce a Katerina di fingersi figlia dell’uomo per far colpo su un ragazzo. L’inganno si spinge troppo per le lunghe, e quando si scopre che Katerina è incinta… il ragazzo la lascia. Venti anni dopo, Katerina è direttrice di un’azienda, ha il suo appartamento e la macchina. Ha cresciuto da sola una figlia ormai grande, ma non ha ancora trovato la vera felicità. La sua vita cambia, quando conosce per caso un semplice fabbro…

La pellicola di Vladimir Menshov ha vinto il premio Oscar come “Miglior film in lingua straniera”. Stando a delle voci, questo film sarebbe stato visto dal presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan prima dell’incontro con Mikhail Gorbachev, al fine di comprendere meglio la “misteriosa anima russa”. Ottenne un grande successo anche tra il pubblico sovietico: nell’anno di uscita fu visto da 90 milioni di spettatori. Il film è tutt’oggi popolare e la colonna “Aleksandra” è diventata l’inno non ufficiale di Mosca. 

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9 / “Stalker” (1979)

Il protagonista, soprannominato Stalker, si guadagna da vivere accompagnando le persone nella anomala e delimitata Zona, formatasi dopo la caduta di un meteorite. Una volta, un Professore e uno Scrittore si rivolgono a lui chiedendogli di portarli lì. Stalker accetta, ma non capisce quali piani abbiano questi uomini apparentemente comuni…

Il film-parabola di fantascienza è stato l’ultimo film diretto da Andrej Tarkovskij in Urss. La sceneggiatura è basata sul romanzo fantastico “Picnic sul ciglio della strada” dei fratelli Strugatskij, che hanno affiancato il regista in una profonda rielaborazione della sceneggiatura. Si tratta di una delle pellicole più popolari del leggendario regista e ricevette anche il premio della giuria al Festival di Cannes.

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10 / “Atterraggio zero” (1979)

All’inizio del film viene mostrata la vita personale dei membri dell’equipaggio di un aereo. Ognuno di loro ha i suoi problemi e difficoltà familiari, ma tutti hanno qualcosa in comune: insieme salgono a bordo per un volo internazionale. Poco dopo il decollo, si scopre che c’è una crepa nell’aereo e l’abitacolo è depressurizzato. I piloti cercano di salvare i passeggeri, mettendo a rischio la propria vita. Questa impresa influenza i loro caratteri, le loro personalità e al ritorno ciascuno riesce a diventare una persona leggermente diversa e a risolvere i propri problemi.

La pellicola di Aleksandr Mitta è uno dei primi film sovietici di genere catastrofico (e anche con elementi erotici!), che tutt’oggi non ha perso la sua attualità e spettacolarità. Il film ha dominato al botteghino nel 1980, con un pubblico di 71 milioni di spettatori. Si ritiene che sia stato ispirato dal successo del libro di Arthur Hailey “Aeroporto” e dal suo adattamento hollywoodiano.

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Se non vi sentite troppo sicuri del vostro russo e se non trovate sottotitoli adatti sotto i video qui segnalati, vi consigliamo di dare un’occhiata, per i sottotitoli italiani, sul sito perestroika.it 


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