Il bagno russo (banja) non ha nulla a che vedere con il bagno turco (troppo umido) o la sauna finlandese (troppo secca). È, piuttosto, una cosa di mezzo: l’aria rimane abbastanza umida (ma l’umidità non deve comunque superare il 40%), mentre la temperatura deve mantenersi entro 60-90 ºC.
A differenza del vapore secco e molto caldo, il vapore umido, moderatamente riscaldato, è più facile da tollerare, pertanto la permanenza dentro la stanza di vapore è, di solito, abbastanza prolungata. La banja è riscaldata da una stufa di tipo chiuso, che va a legna. Dentro la camera a vapore, sopra la stufa, si mettono dei sassi, riscaldati dalla stufa, sopra i quali, di tanto in tanto, si versa dell’acqua per rianimare il vapore.
Un accessorio fondamentale del bagno russo è il “venik”, un mazzo di rami (di solito, di rovere o betulla), che viene messo a mollo, prima in acqua fredda (per circa mezz’ora) e poi in acqua calda, con temperatura di 70-80 gradi, dopo di che viene usato per “frustare” tutti coloro che lo vogliono. Certo, la prospettiva di essere prima cotti (o quasi) e poi frustati, potrebbe sembrare scoraggiante, ma in realtà è una delle procedure più importanti, che aiuta a disintossicare l’organismo e a potenziare le difese immunitarie.
Di solito è una casetta di legno, composta da due locali: camera di vapore e vestibolo. Nella camera di vapore avviene la traspirazione, e poi ci si lava, mentre il vestibolo è usato come spogliatoio e come stanza di relax durante le pause. Proprio una banja di questo tipo, realizzata con tronchi di alberi, può essere vista in molti dipinti di pittori russi.
“Venere russa” (in russo: “Russkaja Venera”) è un celebre dipinto a olio su tela realizzato dall’artista Boris Kustodiev nel 1925-1926
Boris Kustodiev/Museo di Nizhnij NovgorodLEGGI ANCHE: Il rito della banja ritratto dai pittori russi
Nel passato erano diffuse anche la banja di tipo “nero” (in russo: “banja po chjornomu”), quando si usava una stufa senza canna fumaria, pertanto tutto il fumo si spargeva dentro il locale. Per farlo uscire, si apriva la porta e, ovviamente, soltanto dopo si poteva entrare dentro. A causa di questa particolarità, le pareti interne erano coperte di fuliggine. Successivamente, si cominciarono a costruire banja “bianche”, dotate di canna fumaria, che oggi costituiscono il tipo più diffuso.
L’anticamera della banja è usata come spogliatoio e per fare qualche pausa rinfrescante
Stanislav Krasilnikov/TASSOggi la banja russa può avere qualsiasi aspetto: da un rimorchio trainato da un camion a un palazzo con colonne e ori (l’importante è garantire il giusto rapporto umidità/temperatura).
Ci sono anche delle varianti assai insolite (la banja si fa ovunque i russi riescono ad arrivare). Che ne dite di un po’ di vapore in un sottomarino o nello Spazio?
I cosmonauti Anatolij Berezovoj (a destra) e Valentin Lebedev fanno la doccia a bordo della stazione spaziale Saljut 7, 1982
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Talvolta si dice che la banja non è più parte essenziale della vita moderna, che sia diventata una specie di passatempo e di attrazione per turisti. È vero, ma solo in parte. La banja, infatti, non ha più il valore sacrale di una volta, quando vi andavano intere famiglie ed era il luogo per curare le malattie, scacciare i demoni, partorire, battezzare i figli, praticare la divinazione, ecc. Nelle case dei russi oggi c’è una stanza da bagno come in Occidente, che per molti è sufficiente.
Tuttavia, in Russia, la banja pubblica rimane pur sempre un luogo di socializzazione. I frequentatori assidui sono uomini e donne d’età superiore ai 30-40 anni, anche se, ultimamente, la banja attira anche parecchi giovani, in particolare “colletti bianchi”, tanto più che alcuni locali hanno al loro interno anche ristoranti, spa, parrucchieri e massaggiatori.
La prima cosa a cui dovete essere pronti sono i temi delle conversazioni fra le persone, che possono essere divertenti, scabrosi o spiacevoli, sottolinea Anna Artemjeva, blogger che visita i bagni in tutto il paese e poi racconta le sue esperienze. La donna parla, in particolare, dell’atteggiamento della gente nei confronti di coloro che si rifiutano di spogliarsi completamente, e di come la banja aiuti a sbarazzarsi dei complessi.
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Esistono alcune regole generali, che conviene rispettare. Per esempio, prima di recarsi alla banja è meglio non mangiare toppo. La seconda regola è non consumare bevande alcoliche che, in condizioni di temperature elevate, rappresentano un rischio per la salute, anche se questo punto viene regolarmente infranto in Russia. Comunque, alla banja sarebbe meglio bere delle tisane. Per il resto seguite le nostre indicazioni più dettagliate:
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Ci sono anche alcuni aspetti delicati che, se ignorati, potrebbero trasformare il piacere in un incubo. Per saperne di più sui lati oscuri della banja, sui problemi della nudità e dei tuffi nella neve, documentatevi qui:
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Una tradizione consolidata è passare dal caldo della banja ai tuffi nella neve (o in assenza, nell’acqua fredda)
Vladimir Smirnov/TASSSì, questa tradizione risale ai tempi dell’antica Rus’. La banja privata costituiva un elemento importantissimo della casa dei mercanti. I contatti venivano stabiliti in altri posti: in trattorie, durante i viaggi, a teatro, in chiesa (le chiese avevano spesso una parte commerciale nel piano ribassato). Ma l’incontro in banja era la fase finale della contrattazione. Per sapere, perché, leggete qui.
Oggi, probabilmente, le persone invitano alla banja per motivi diversi, ma la banja rimane comunque un posto per parlare senza eccessive formalità.
I leggendari Bagni Sandunovskie (Sanduny) sono, certamente tra i luoghi più belli che attirano i turisti. I Sanduny furono inaugurati più di 200 anni fa, diventando ben presto la banja più amata dall’élite russa. Qui, tra stucchi e colonne di marmo, “sudarono” lo scrittore Lev Tolstoj, il poeta Aleksandr Pushkin e parecchi Romanov, membri della famiglia imperiale.
I leggendari Bagni Sanduny di Mosca, aperti fin dal 1808, sono stati frequentati dai russi e dai sovietici più famosi e da tanta gente comune
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Anche San Pietroburgo è conosciuta per i suoi bagni storici. Una della banja più in voga, l’“Imbir” (“Zenzero”), si trova sull’Isola Vasilevskij. L’edificio fu progettato, e costruito, come bagno pubblico nell’Ottocento. Da allora, ormai da 174 anni, la gente viene qui per esporre il proprio corpo al vapore, per lavarsi e rilassarsi.
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