Cinque stranissime usanze dell’antica Russia (FOTO)

Russia Beyond (MAMM / MDF / Russia in photo / Film Studio. M. Gorky)
Perché i russi si tingevano di nero i denti sani e nascondevano scrupolosamente unghie e capelli dopo averli tagliati? E perché infornavano i bambini?

1 / I denti dipinti di nero erano un segno di bellezza

Quello che oggi causerebbe un grande imbarazzo, nell’antica Rus’ era considerato un segno di status sociale elevato: i denti neri. Questa usanza era nota in Russia fin dal XVII secolo, all’epoca del regno di Alessio Mikhailovich, il secondo zar russo della dinastia Romanov. E rimase in voga fino all’inizio del XIX secolo. Nobili, mercanti e contadini ricchi si annerivano deliberatamente i denti con il carbone, e anche le classi meno abbienti cercavano di imitarli. Questa moda esisteva contemporaneamente a quella delle sopracciglia corvine, del viso pallido e delle guance rubiconde. “I loro visi, tuttavia, erano notevolmente rovinati dall’uso di cipria e rossetto, oltre che da denti molto neri, a imitazione delle mercantesse cittadine che andavano di moda all’epoca”, ha scritto Mikhail Saltykov-Shchedrin (1826-1889) nel suo libro del 1888 “Fatti d’altri tempi nel distretto di Posechon’je” (in italiano lo si trova tradotto da Quodlibet).

Ci sono diverse versioni sul perché di questa scelta estetica. Il primo è quello di nascondere la differenza tra denti sani e non sani. All’epoca non era possibile sbiancare i denti, e lo sbiancante a base di mercurio utilizzato all’epoca in realtà distruggeva solo lo smalto dei denti (con il risultato di annerirli ancora di più). Così era più facile fare tutti i denti neri e farlo diventare una moda! 

Morozko, 1964, diretto da Aleksandr Rowe

La seconda teoria è che i denti neri fossero un indicatore diretto di ricchezza. Erano naturalmente neri per coloro che potevano permettersi lo zucchero, allora estremamente costoso: i loro denti erano rovinati dalla carie. Tutti gli altri si coloravano deliberatamente i denti con il carbone per far sembrare che anche loro potessero permettersi di bere tè zuccherato.

LEGGI ANCHE: Come si curavano i denti nell’antica Russia? 

2 / Gli accordi commerciali si stipulavano alla banja

La banja era un luogo sacrale per il popolo russo: oltre alla purificazione diretta del corpo, vi si tenevano anche battesimi di bambini, accordi sui matrimoni combinati, cura delle malattie, cerimonie pagane prima del cristianesimo, ecc. Quindi, anche in una questione così importante come gli accordi commerciali, la banja non poteva non giocare un ruolo di primo piano. La presenza di una banja era cruciale nell’usadba di un mercante. 

LEGGI ANCHE: Il manuale della banja: la guida completa per farla come un russo 

I commercianti instauravano relazioni commerciali in altri luoghi: davanti a una tazza di tè, durante i viaggi, nelle chiese (le chiese avevano spesso una parte commerciale nel piano ribassato), a teatro, ecc. Ma era nella banja che si svolgeva l’ultima fase della transazione. Si trattava di un nuovo livello nella relazione commerciale. Il partner veniva invitato alla banja nella fase finale del contratto, per concordare i dettagli in un’atmosfera informale o semplicemente per consolidare il rapporto personale. C’era anche un altro aspetto: era un modo per testare la forza e la resistenza del partner, per “sondare” il suo carattere. L’usanza di invitare un partner commerciale ad andare alla banja assieme resiste anche ai nostri giorni.

3 / Si conservavano e nascondevano capelli e unghie dopo il taglio

Ragazza che si pettina, 1840, Pavel Desjatov

Il fatto che i capelli e le unghie tagliati debbano essere nascosti in modo sicuro e in nessun caso gettati via, non è una prescrizione delle Sacre Scritture né delle fonti religiose ortodosse. Eppure, in Russia vi erano molte superstizioni associate a questo. La gente credeva che gli stregoni, per mezzo dei capelli o delle unghie, potessero scagliare una maledizione contro la persona a cui appartenevano. Per questo motivo si aveva paura a buttarli via. Si credeva che capelli e unghie fossero “portatori” dell’energia di una persona e la collegassero al mondo degli spiriti.

Dopo aver tagliato capelli e unghie, i russi li seppellivano così in un luogo segreto, sotterrandoli più in profondità che potevano. 

4 / Si inviava cibo a chi non era potuto venire ospite  

Festa di nozze dei boiardi nel XVII secolo. 1883, di Konstantin Makovskij

In Russia esisteva un galateo degli ospiti, che regolava rigorosamente i rapporti tra padroni di casa e ospiti, la sequenza delle portate, i posti a sedere. 

Ad esempio, gli ospiti illustri e facoltosi venivano accolti nel portico, mentre gli ospiti di condizione sociale più semplice venivano attesi direttamente a tavola. La cena veniva servita in modo molto diverso da oggi: prima venivano portati in tavola i pasticci, poi i piatti di carne o pesce, la selvaggina, e per ultima la zuppa. Seguiva una pausa, dopo la quale gli ospiti erano invitati a un “rinfresco”: tè con dolci; frutta secca, bacche o miele. Il cibo non poteva essere rifiutato, perché il rifiuto veniva percepito come un insulto. E, cosa ancora più interessante, anche coloro che erano stati invitati ma non erano venuti non potevano rifiutare il cibo. Secondo il galateo degli ospiti della Rus’, veniva inviato del cibo a casa di chi non si era potuto presentare.

5 / Si “infornavano” i bambini

Un antico rituale veniva fatto per i bambini malati o deboli e  consisteva nel legare il piccolo a una pala e inserirlo per tre volte velocemente in una stufa calda. Il rituale era associato alla ‘purificazione’ con il fuoco pagana, e si credeva che il fuoco avrebbe tolto qualsiasi malattia dal corpo. Allo stesso tempo il bambino veniva ricoperto di impasto. 

L’etnografo Vasilij Magnitskij descrive il rituale nella sua opera “Materiali per la spiegazione dell’antica fede ciuvascia”: “Ecco come, ad esempio, trattavano la magrezza infantile (emaciazione). Un bambino malato veniva posto su una pala ricoperta da uno strato di impasto e poi ricoperto di impasto completamente, lasciando solo un’apertura per la bocca. Dopodiché, il guaritore metteva tre volte il bambino nella stufa sui carboni ardenti”.

LEGGI ANCHE: Che ruolo ha giocato la stufa nella vita russa? 

Secondo le ricerche di un altro etnografo, Pjotr Denisov, il bambino “veniva in seguito messo fuori di casa, dove il cane mangiava la pasta che copriva il bambino, liberandolo”. Durante l’intera procedura venivano recitati degli incantesimi. 

In alcuni luoghi anche un bambino sano poteva essere “infornato”, per renderlo più forte. Ma di norma la procedura riguardava i bambini che erano in punto di morte. A volte un bambino moriva durante il rito, ma anche senza il rito si credeva che il bambino non avesse comunque alcuna possibilità di sopravvivere.

LEGGI ANCHE: Le cure e le medicine più strane usate tradizionalmente dai contadini russi 

Cari lettori, 

a causa delle attuali circostanze, c’è il rischio che il nostro sito internet e i nostri account sui social network vengano limitati o bloccati. Perciò, se volete continuare a seguirci, vi invitiamo a: 

  • Iscrivervi al nostro canale Telegram
  • Iscrivervi alla nostra newsletter settimanale inserendo la vostra mail qui
  • Andare sul nostro sito internet e attivare le notifiche push quando il sistema lo richiede
  • Attivare un servizio VPN sul computer e/o telefonino per aver accesso al nostro sito se risultasse bloccato nel vostro Paese

Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie