Che differenza c’è tra le denominazioni Rus’ e Russia?

Ivan Shishkin/Galleria Tretjakov; Quentin Tarantino/ A Band Apart, Jersey Films, 1994
Dalle tribù slave ad oggi, ripercorriamo l’evoluzione del nome del Paese più grande del mondo

Negli articoli dedicati alla storia russa, la Russia viene spesso indicata come “Rus’”. Ma cosa significa precisamente questa denominazione? Indica una terra, un popolo o cosa?

Ancora oggi non sappiamo con precisione se gli antichi russi si definissero davvero Rus’, ad esempio popolo Rus’; e questo termine non indica nemmeno il nome del Paese. In russo, la parola Rus’ è interpretata come un nome collettivo riferito alla congregazione di tribù slave orientali; un termine che viene menzionato per la prima volta in alcune fonti storiche straniere.

Il nome Rus’

Negli Annales Bertiniani, conosciuti anche come Annali di San Bertino (una cronaca franca del IX secolo), si legge che: “C'è un popolo, dal nome Rhos, con il loro re, chiamato Khakan”.

Al-Masudi (896-956), uno storico e geografo arabo, scrive: “I bizantini li chiamano Rusiya, questa parola significa ‘rosso’”.

I bizantini usavano la parola greca “Rosia” (Ῥωσία) in riferimento al popolo delle terre a nord del Mar Nero. Il primo uso della parola “Rosia” è attribuito all'imperatore Costantino VII (X secolo).

C'è, comunque, un’altra parola per queste terre: “Ruthenia”, termine che viene dallo svedese antico “Rōþin-”. Ruthenia è la denominazione utilizzata in molte fonti europee in lingua latina per indicare la Russia. Ci sono solide prove che dimostrerebbero come l’antica radice scandinava 'Rōþ-' (che significa "remare") sarebbe all'origine della parola “Rus’”.

La Cronaca Russa (creata a Kiev nel XII secolo) dice, a proposito dell’anno 862: “Di conseguenza, essi si recarono all'estero dai Russi Variaghi: questi particolari Variaghi erano conosciuti come ‘Russi’, così come alcuni sono chiamati Svedesi, altri Normanni, Inglesi…”.

Nelle terre russe dal IX secolo in poi, la parola Rus’ è stata usata per indicare le terre di Kiev. Più tardi, dopo l'invasione mongolo-tatara, anche le terre a nord-est di Kiev - Vladimir, Suzdal e, più tardi, Mosca - furono chiamate Rus’. Nel 1493 Ivan III di Mosca usò il titolo di “Gospodar” (Sovrano) di tutta la Rus’.

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Il nome “Russia”

La prima menzione scritta della parola

Nelle fonti russe medievali (prima del XIV secolo), le parole “Rosia” o “Russia” non esistevano. Apparvero per la prima volta nel 1387 nei manoscritti di Cipriano (1330-1406), che si definiva “Metropolita di Kiev e di tutta Rosia”.

Alla fine del XV secolo, in varie fonti europee apparve il nome “Rossia”. La mappa fatta dal cartografo italiano Fra Mauro (1450 circa) menziona territori come Rossia Rossa, Rossia Nera e Rossia Bianca. Nelle terre russe, queste parole erano usate sulle monete e nelle scritture.  

La mappa di Fra Mauro

Quando Ivan il Terribile divenne zar, nel 1547, il paese ottenne il suo primo nome ufficiale: “Rossiyskoye tsarstvo” (Zardom di Russia). È così che la parola “Rossiya” entra per la prima volta nel nome ufficiale del Paese.

Ma tra il XVI e il XVII secolo fu scritta in vari modi: Росия, Русия, Россия (Rosia, Rusia, Rossiya). La decisione finale di scrivere “Россия” (“Rossiya”, con doppia "s") fu presa da Pietro il Grande, che nel 1721, accettando il titolo di imperatore, chiamò il paese “Rossiyskaya Imperiya” (Impero Russo). 

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