I dieci migliori film sovietici degli anni Sessanta (VIDEO)

Il Disgelo di Khrushchev porta nel cinema non solo molte commedie, come i primi film di successo di Rjazanov e Gajdaj, ma anche pellicole d’autore con uno sguardo nuovo sulla guerra, come “L’infanzia di Ivan” di Tarkovskij

1 / “Devchata” (1961)

La protagonista, Tosja, è un’ingenua e giovane donna che lavora come cuoca in un cantiere socialista, dove molti giovani come lei si costruiscono una casa e una nuova vita con le loro mani. Tosja vive in un dormitorio con altre donne molto diverse e lo spettatore assiste alle fasi della sua crescita: lo studio, l’impegno del lavoro, poi l’esperienza del tradimento e il primo amore. 

I funzionari preposti alla valutazione del film ritenevano che la pellicola del regista Jurij Chuljukin fosse troppo di costume per il grande schermo sovietico, ma al pubblico piacque molto e fu uno dei più grandi successi al botteghino. Molte delle frasi del film “Devchata” (ossia: “Ragazze”) sono diventate aforismi, ad esempio: “Odnomu ved luchshe, khochu – khalvu em, khochu – prjaniki” (“Che poi forse si sta meglio da soli; se mi va la la halva, me la mangio, se mi vanno i prjaniki, pure”).

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2 / “L’infanzia di Ivan” (1962)

L’adolescente Ivan è cresciuto prima del tempo e la colpa è solo della guerra. Sua madre è morta e lui ora brama vendetta. Il ragazzo si offre di aiutare l’esercito e svolge le operazioni di avanscoperta più difficili e pericolose, ma nei sogni ritorna all’infanzia spensierata. 

Il profondo dramma psicologico colpisce per le sue espressive inquadrature in bianco e nero. Le scene militari sono ritratte con toni cupi, mentre quelle dell’infanzia emanano luce. Il film d’esordio dell’allora trentenne Andrej Tarkovskij suscitò un grande clamore e fu premiato con il Leone d’oro al Festival del Cinema di Venezia. Titolo originale: “Ivanovo detstvo”. 

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3 / “Gusarskaja ballada” (1962)

La nobile diciassettenne Shura è stata educata dal padre militare e dal suo attendente, per cui è un’eccellente cavallerizza, sa sparare e tirare di scherma. 

Decide di travestirsi da ussaro e andare in guerra contro Napoleone per difendere la patria, e si distingue per il suo valore. Per ironia della sorte, nel reggimento si presenta il tenente a cui in sua assenza era stata promessa come fidanzata. 

Tra le prime commedie del mitico Eldar Rjazanov, il film “Gusarskaja ballada” (ossia: “Ballata ussara”) fu girato per il centocinquantesimo anniversario della battaglia di Borodino del 1812. Tuttavia, il film sarebbe potuto non uscire sul grande schermo: il ministro della cultura, Ekaterina Furtseva, aveva deciso che la commedia era eccessivamente ironica e superficiale, la figura del generale Kutuzov troppo caricaturale, e il film non adeguato alla celebrazione dell’anniversario. A salvare la situazione furono i giornalisti sovietici, che dopo aver visto il film, scrissero recensioni entusiastiche. 

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4 / “A zonzo per Mosca” (1963)

Vero eroe del suo tempo, Kolja, un giovane operaio dei cantieri della metropolitana (il primo ruolo di un giovane Nikita Mikhalkov), aiuta uno sconosciuto, Volodja, appena arrivato a Mosca dalla Siberia. I due passano insieme tutta la giornata, aiutando qualcuno di tanto in tanto ed esplorando la città. 

Interamente permeato da un’atmosfera di Disgelo e speranza, questo film è un’autentica dichiarazione d’amore del regista alla città. Nonostante ciò, i critici rimproverarono al regista Georgij Danelija un tono eccessivamente gioioso e l’assenza di veri ostacoli per i protagonisti. La canzone “Byvaet vsjo na svete khorosho…” (più conosciuta con il nome del titolo originale del film, “Ja shagaju po Moskve”, ossia: “Passeggio per Mosca”) divenne l’inno non ufficiale della capitale.

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5 / “Benvenuti ovvero vietato l’ingresso agli estranei” (1964)

Estate, colonia estiva. Dynin, il severo direttore della colonia dei Pionieri osserva tutte le regole, persino quelle più assurde, ed espelle il pioniere Kostja per aver trasgredito il regolamento. Tuttavia, il ragazzo non lascia il campo estivo, ma inizia a vivere segretamente sotto la tribuna, dove lo vanno a trovare i suoi amici e gli portano il cibo. Nel frattempo, tutti si preparano al concerto organizzato in occasione della giornata dedicata all’incontro con i genitori…

La commedia di Elem Klimov si scontrò con una grave censura per via della sua vena eccessivamente satirica (il film si prendeva gioco persino della campagna per la diffusione del mais, supportata soprattutto da Nikita Khrushchev). Nonostante ciò, a Khrushchev il film piacque così tanto che ne autorizzò personalmente la diffusione. Oggi questo è uno dei film più amati da tutti coloro che sono cresciuti nell’Urss, oltre a essere la commedia più divertente sulle colonie estive. Titolo originale: “Dobro pozhalovat, ili Postoronnim vkhod vospreshchjon”.

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6 / “Guerra e pace” (1965)

All’inizio del XIX secolo la Russia entra in guerra contro Napoleone. I colossali e tragici eventi vengono mostrati attraverso il punto di vista di alcune famiglie nobili. Tra i migliori adattamenti cinematografici del romanzo-epopea di Lev Tolstoj, la pellicola mostra grandi scene di battaglia senza trascurare i particolari e la rappresentazione dei balli e della vita in tempo di pace. 

Questo film, costituito da tre parti dalla durata complessiva di quasi sette ore, non ha nulla da invidiare al suo modello letterario per la portata delle riprese. Il risultato è una vera epopea cinematografica con un cast eccezionale che ha vinto l’Oscar e il Golden Globe come miglior film in lingua straniera. Lo stesso regista Sergej Bondarchuk ha interpretato il personaggio di Pierre Bezukhov. Titolo originale: “Vojna i mir”.

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7 / “L’incredibile signor Detochkin” (1966)

Jurij Detochkin è un Robin Hood sovietico con uno spiccato senso della giustizia. Questa giustizia universale la ristabilisce lui stesso come può, ad esempio rubando le automobili di chi si è arricchito illegalmente, vendendole e donando il ricavo agli orfanotrofi. Un agente di polizia si mette a indagare sul caso, ma poi comprende le ragioni del fuorilegge e inizia a provare simpatia per lui.

La sceneggiatura della tragicommedia di Eldar Rjazanov suscitò perplessità presso i funzionari della censura preposti alla valutazione, i quali temevano che il pubblico avrebbe seguito l’esempio del protagonista e avrebbe iniziato a rubare automobili in massa. Allora Rjazanov e il drammaturgo Emil Braginskij rielaborarono la sceneggiatura e la pubblicarono sulla rivista letteraria “Molodaja gvardija” (“Giovane guardia”). Le recensioni positive fecero influenzarono il processo decisionale e le riprese del film furono autorizzate. Titolo originale: “Beregis avtomobilija” (ossia “Attento all’automobile”). 

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8 / “Neulovimye mstiteli” (1967)

I protagonisti di questo film sono molto giovani: due orfani di un marinaio, un ex liceale e un bambino rom. Caos assoluto e illegalità dominano nel contesto della Guerra civile. I bambini amministrano la giustizia da soli proprio come se la immaginano, acciuffando e condannando i malviventi e difendendo i deboli.

Nel 1967, l’anno in cui uscì il film, si celebrava il cinquantesimo anniversario della Rivoluzione. Anche se metteva in mostra il caos della Guerra civile, “Neulovimye mstiteli” (ossia: “Vendicatori inafferrabili”) offre uno sguardo inequivocabilmente favorevole sull’Armata Rossa. Su grande richiesta del pubblico, il regista Edmond Keosajan girò altri due film sui giovani vendicatori: “Novye prikljuchenija neulovimykh” (ossia: “Le nuove avventure degli inafferrabili”) e “Korona Rossijskoj imperii, ili Snova neulovimye” (ossia: “La corona dell’Impero russo o Ancora gli inafferrabili”). 

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9 / “Crociera di lusso per un matto” (1968)

Alcuni contrabbandieri a Istanbul devono infilare dei gioielli nel gesso di un complice affinché li trasporti in Urss. Tuttavia, il gesso con i gioielli non viene messe all’intermediario, bensì, per uno scambio di persona, a un onesto turista sovietico di nome Semjon Gorbunkov (il cui personaggio è stato creato su misura per Jurij Nikulin). Alla fine, la polizia sovietica chiede a Gorbunkov di collaborare per catturare i criminali, che ora gli danno la caccia. 

Pur non essendo la prima commedia cult di Leonid Gajdaj, “Crociera di lusso per un matto” (titolo originale: “Brilliantovaja ruka”, ossia: “Un braccio di brillanti”) è una delle più riuscite. In tutta la storia dei film sovietici, questa commedia è entrata nella triade dei film di maggior successo al botteghino: nell’anno di uscita ha totalizzato 76,7 milioni di spettatori. Dal film sono state tratte molte citazioni e la canzone “Ostrov nevezenija” (ossia: “L’isola della sfortuna”), che accompagna l’interpretazione dell’affascinante “contrabbandiere” Andrej Mironov, divenne un vero e proprio successo. 

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10 / “Sluzhili dva tovarishcha” (1968)

Guerra civile. I Bianchi sono bloccati in Crimea mentre l’Armata Rossa si prepara all’offensiva. Due soldati dell’Armata Rossa fuggono dalla prigionia, ma vengono catturati dalla loro stessa fazione, che non crede alle loro parole. Si salvano per miracolo dalla fucilazione. L’Armata Rossa avanza in Crimea e i Bianchi sono costretti a fuggire in fretta via mare sugli ultimi piroscafi…

Il film di Evgenij Karelov (il cui titolo significa “Servivano [nell’esercito] due compagni”) mette in mostra la lealtà, il coraggio e un’amicizia autentica. E sebbene quella del tenente delle Guardie bianche, Brusentsov (interpretato da Vladimir Vysotskij), fosse una figura negativa, il pubblico simpatizzava per lui, specialmente nella scena finale di grande impatto. Alla fine, gran parte delle scene con lui è stata persino tagliata dalla versione definitiva nonostante la sua recitazione fosse notevole, molto più convincente di quella dei soldati dell’Armata Rossa, sui quali doveva concentrarsi l’attenzione.

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Se non vi sentite troppo sicuri del vostro russo e se non trovate sottotitoli adatti sotto i video qui segnalati, vi consigliamo di dare un’occhiata per i sottotitoli italiani sul sito perestroika.it


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