Dieci dipinti che sono diventati simbolo dell’Urss

In Unione Sovietica l’arte era al servizio degli ideali della Rivoluzione, e i più grandi pittori del Novecento ci hanno lasciato opere che ci restituiscono i valori e i sentimenti di quell’epoca

1 / Boris Kustodiev – “Il Bolscevico”, 1920

Questo dipinto allegorico di Borìs Kustódiev (1878-1927) raffigura l’enorme figura di un bolscevico, il sovrano del nuovo mondo, che, sventolando una bandiera rossa, guida la folla nel futuro comunista. Il dipinto piacque alle autorità sovietiche e in seguito entrò nella collezione della Nuova Galleria Tretjakov.

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2 / Kuzma Petrov-Vodkin – “1918 a Pietrogrado” (noto anche come “Madonna di Pietrogrado)”, 1920

Le opere di Kuzmà Petróv-Vódkin (1878-1939) sono vicine alla pittura di icone: nella composizione, nel colore e nel simbolismo. Divenne un vero pittore di icone del nuovo sistema comunista, e una delle “icone” emblematiche è il dipinto “1918 a Pietrogrado”, noto anche come “Madonna di Pietrogrado”. Lo sfondo raffigura il caos rivoluzionario che ha travolto la città: volantini di propaganda, folle in manifestazione, finestre rotte. Con sullo sfondo le rivolte, un’umile donna con un velo bianco e il suo bambino sono i simboli di una nuova vita e di una nuova Russia.

3 / Aleksandr Dejneka – “Difesa di Pietrogrado”, 1928

Successivamente, lo stile di Aleksandr Dejnéka (1899-1969) sarà più vicino al realismo socialista, ma, fino a questo punto, utilizzò “la tecnica della silhouette ornamentale”. La composizione sembra circolare. In primo piano (in basso), i combattenti vanno alla Guerra civile; sullo sfondo viene mostrato il movimento opposto: i feriti avvolti in logori cappotti tornano a casa.

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4 / Aleksandr Gerasimov. –“V.I. Lenin sul podio”, 1930

Il leader della Rivoluzione, Lenin, era quasi una divinità nel Paese dei soviet. Si lavorava sulle sue immagini in pittura nel modo più scrupoloso, spesso mitizzando la sua biografia. Quando era in una capanna in attesa di entrare nella rivoluzionaria Pietrogrado, quando sul podio, quando sul celebre blindato, quando prendeva parte lui stesso ai subbotnik. Una delle sue pose più famose nell’iconografia sovietica è quella di questo dipinto di Aleksandr Geràsimov (1881-1963), sul podio da cui arringa la folla, in cui praticamente si libra sopra le bandiere rosse.

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5 / Aleksandr Samokhvalov – “Kirov riceve una parata di atleti”, 1935

Fin dai primi anni della sua esistenza, il governo sovietico spinse per il rafforzamento della salute dei cittadini. La promozione dello sport e dell’educazione fisica erano tra i compiti principali degli artisti. Aleksandr Samokhvalov (1894-1971) dipinse diverse tele su commissione statale sulla felicità data dagli sport sovietici.

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6 / Jurij Pimenov – “Nuova Mosca”, 1937

Questo dipinto di Jurij Pìmenov (1903-1977) è uno dei simboli del realismo socialista, lo stile ufficiale dell’arte sovietica. Ampi viali, automobili, una città trasformata, inondata di luce, lungo la quale guida una donna: l’uguaglianza di genere nell’Urss.

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7 / Aleksandr Dejneka – “La difesa di Sebastopoli”, 1942

Una gran quantità di arte sovietica è dedicata all’eroismo dei soldati dell’Armata Rossa nella Seconda guerra mondiale. Una delle tele di argomento bellico più famose e un vero inno al coraggio è il dipinto di Dejneka “La difesa di Sebastopoli”.

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8 / Sergej Gerasimov - “Madre di un partigiano”, 1943-50

Nel suo lavoro, Sergej Gerasimov ha glorificato il villaggio, le fattorie collettive (kolkhoz) e i contadini. Nel sul celebre dipinto “Madre del Partigiano” è raffigurata una semplice donna di campagna, senza paura, che guarda dritta negli occhi il nemico.

9 / Aleksandr Laktionov – “Lettera dal fronte”, 1947

Questo dipinto di Aleksandr Laktiónov (1910-1972) era così popolare durante l’era sovietica che fu acquistato dalla Galleria Tretjakov. Inoltre, fu stampato su libri di testo, poster e francobolli.

10 / Tatjana Jablonskaja – “Mattino”, 1954

Un’altra opera iconica, questa di Tatjana Jablonskaja (1917-2005) racchiude la gioiosa luce del Disgelo dell’epoca di Khrushchev. La ragazza ritratta, come si addice a qualsiasi pioniere, fa esercizi mattutini. Non solo “rafforza il corpo e lo spirito”, ma, iniziando correttamente un nuovo giorno, avanza verso un futuro più luminoso. Quello del comunismo.


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