Kashira: la città russa che ha subito tutte le invasioni merita una visita

Lo storico dell’architettura e fotografo William Brumfield mette in luce le numerose tribolazioni e trasformazioni (tra cui un completo spostamento territoriale) che questa città di provincia a sud di Mosca ha attraversato nel corso dei secoli, a causa della sua posizione strategica

Kashira. Chiesa della Presentazione, vista sud-est. Costruita nel 1802-17 in uno stile neoclassico semplificato. 4 agosto 2012

All’inizio del XX secolo, il chimico e fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij (1863-1944) sviluppò un complesso processo tecnologico per ottenere dettagliate fotografie dai colori vividi (si veda il paragrafo a fondo articolo). La sua visione della fotografia come forma di educazione e di divulgazione emerge con particolare chiarezza nelle sue immagini dei monumenti architettonici nei siti storici di tutta la Russia.

Nei pressi di Kolomna. Antico monastero dell’Epifania di Golutvin, vista ovest. Da sinistra: torre d’angolo nord-ovest, campanile, torre d’angolo nord-est, cattedrale dell’Epifania e chiesa di San Sergio, torre d’angolo sud-est, torre d’angolo sud-ovest. Estate 1912

Tra i siti fotografati da Prokudin-Gorskij nel 1912 c’era il Monastero dell’Epifania-Golutvin (conosciuto dopo il 1800 come Monastero Staro-Golutvin, dove “Staro” sta per ”Vecchio”) vicino a Kolomna, circa 115 km a sud di Mosca. Le mura e le torri fantasiose del monastero di Golutvin fanno pensare a un’immaginaria fortezza, e hanno torri nello stile neogotico che si diffuse in tutta la Russia centrale durante il regno di Caterina la Grande.

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L’ultimo avamposto difensivo della Moscovia

Kashira. Cattedrale della Dormizione, vista sud. Costruita nel 1829-42 nello stile tardo neoclassico amato dall’architetto Apollon Grigorev. 4 agosto 2012

Oltre a Kolomna, la parte meridionale della Regione di Mosca comprende diversi altri insediamenti storici che condividono una storia segnata da turbolenze e invasioni. Tra questi c’è Kashira (circa 45 mila abitanti), situata oggi sull’alta riva destra del fiume Oka, 100 km a sud-est di Mosca.

Cattedrale della Dormizione. Interno, vista verso est e la nuova iconostasi. 4 agosto 2012

Con una popolazione di circa 6.000 abitanti all’inizio del XX secolo, Kashira era una tipica città di provincia i cui simboli architettonici erano principalmente le chiese ortodosse. A causa del ruolo di Kashira nello sviluppo dell’industria elettrica sovietica (si veda più avanti), i suoi edifici pre-rivoluzionari hanno sofferto di incuria e, nel caso delle chiese, di vandalismo. L’insieme storico sopravvissuto è ora in fase di restauro e le chiese sono in fase di ricostruzione con un certo successo.

Chiesa della Presentazione con campanile a 6 ordini. Vista sud-ovest lungo via Engels. 4 agosto 2012

Durante il tardo Medioevo, le città a sud di Mosca avevano uno scopo difensivo, poiché la Moscovia era vulnerabile agli attacchi provenienti dalle steppe meridionali. Kashira era uno di questi avamposti difensivi e pochi centri, se non nessuno, hanno pagato un prezzo più alto per questo ruolo di scudo.

Un dono paterno

Chiesa dei Santi Floro e Lauro, vista nord-ovest. Costruita originariamente nel 1776 e ricostruita in fasi successive dal 1840 al 1869, quando fu completato il campanile. 4 agosto 2012

Il primo riferimento documentato a questo insediamento risale al 1350, come parte dei domini del principe Ivan II, che lo donò al figlio Dmitrij (Demetrio di Russia), famoso per la sua grande vittoria nel 1380 sul khan Mamaj dell’Orda d’Oro a Kulikovo. A quel tempo, Kashira si trovava sulla riva sinistra (nord) del fiume Oka, vicino al piccolo fiume Kashirka.

Chiesa dei Santi Floro e Lauro. Interno, vista ad est verso l’iconostasi rinnovata nel 1891. Questa chiesa rimase aperta per tutto il periodo sovietico. 4 agosto 2012

Nel 1480, durante il regno di Ivan III, Kashira ebbe un ruolo nella fine formale del dominio tataro sulle terre russe. Per un breve periodo, a cavallo del XVI secolo, corrispose un gettito fisso ai principi tatari che avevano trasferito la loro fedeltà a Mosca. Nel 1498, l’importanza spirituale della città aumentò con l’istituzione, nelle vicinanze, del Monastero della Trinità-Belopesotskij.

Chiesa dell’Ascensione, vista nord-est. Costruita in stile neoclassico semplificato dal 1826 al 1840. Questa vista mostra la fase iniziale della ricostruzione del campanile della metà del XIX secolo, raso al suolo nel periodo sovietico e riedificato nel 2016. 4 agosto 2012

Una nuova minaccia da sud apparve all’inizio del XVI secolo, quando i tatari di Crimea lanciarono numerosi attacchi alla Moscovia. Fortemente fortificata nel 1531, Kashira subì frequenti incursioni per tutto il XVI secolo

Una disgrazia dopo l’altra

Chiesa della Trinità, vista nord-est. Progettata in stile tardo neoclassico e costruita in fasi successive nel corso del XIX secolo. Qui la si vede come una pittoresca rovina prima del suo restauro. 4 agosto 2012

L’attacco più devastante avvenne nel 1571, quando il khan di Crimea Devlet I Giray (1512-1577) riuscì a ingannare le forze di Ivan il Terribile e raggiunse la periferia di Mosca in maggio. Anche se non prese il Cremlino, il khan di Crimea incendiò le parti meridionali di Mosca, costruite principalmente in legno. Le condizioni climatiche calde e ventose portarono a una catastrofica tempesta di fuoco che distrusse gran parte della città e causò migliaia di morti. Kashira fu una delle tante città minori saccheggiate durante quell’invasione.

Convento di San Nicola a Kashira, Cattedrale della Trasfigurazione in fase di restauro con la nuova cupola (in primo piano) pronta per essere innalzata. 4 agosto 2012

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Il disastro del 1571 rivelò il fallimento del regno di terrore della “Oprichnina” di Ivan (1565-1572), soprattutto perché lo zar stesso era fuggito da Mosca, stabilendosi nel palazzo fortificato di Aleksandrov, a 123 chilometri dalla capitale. Con l’abolizione, poco dopo, della divisione del Paese in “oprichnina” e “zemshchina”, le forze russe erano preparate quando, nel 1572, Devlet I Giray si ripresentò, forte anche del sostegno ottomano. Dopo il successo dell’anno precedente, il leader della Crimea intendeva sottomettere la Moscovia in generale, ma le sue forze, che ammontavano a più di 100 mila uomini, furono sbaragliate e distrutte nei pressi del villaggio di Molodi, a nord di Kashira. Dopo questo episodio, i tatari di Crimea non sferrarono mai più attacchi a Mosca.

Casa in mattoni, via Engels 9. Costruita in stile barocco provinciale del XVIII secolo. 4 agosto 2012

La grande vittoria russa a Molodi non servì tuttavia a risollevare le sorti di Kashira, colpita dalla peste e poi dalla carestia nel 1601-1602. Dopo la morte dello zar Boris Godunov nel 1605, Kashira, come altre città russe, fu coinvolta nel caos dell’interregno tra la dinastia Rjurikide e quella dei Romanov, passato alla storia come “Periodo dei Torbidi”.

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Da luogo derelitto a centro provinciale

Uffici amministrativi regionali dell’inizio del XIX secolo, Piazza Volodarskij 5. 4 agosto 2012

L’insediamento del primo zar della famiglia Romanov, Michele, nel 1613, non pose fine ai problemi della Russia. Nel 1618, le forze cosacche guidate dall’etmano Petro Konashevich-Sagajdachnij, con l’incoraggiamento di un pretendente polacco al trono moscovita (Ladislao IV Vasa; Władysław IV Waza), saccheggiarono molte città russe, tra cui Kashira.

Edificio commerciale in mattoni della fine del XIX secolo, via Marx 5. 4 agosto 2012

Nel 1620, i resti desolati di Kashira furono abbandonati e la città fu ricostruita sulla riva opposta dell’Oka, con una possente fortezza di terra di progettazione europea. La fortezza non fu mai attaccata e, nel XVIII secolo, Kashira era ormai diventata un punto di riferimento regionale per il commercio di grano e bestiame. Nel 1779, nell’ambito della riforma dei centri provinciali di Caterina la Grande, ottenne una nuova planimetria (tuttora esistente).

Scuola comunale, via Sovietica 46. Costruita nel 1911 in pittoresco stile neoromanico. 4 agosto 2012

Data la storia turbolenta di Kashira, quasi nessun edificio di prima dell’inizio del XIX secolo è sopravvissuto. Fa eccezione la chiesa dei santi Floro e Lauro (due martiri cristiani vissuti in età imperiale), del 1776, che presenta un interno ben conservato del XIX secolo.

Edifici scolastici del primo Novecento in stile decorativo in mattoni, via Sovietica 55. 4 agosto 2012

Lo spirito neoclassico del regno di Caterina fu trasmesso anche a diverse chiese dell’inizio del XIX secolo, tra cui la Cattedrale della Dormizione, la principale in città, iniziata alla fine degli anni Venti del XIX secolo e completata nel 1842. Sconsacrata durante il periodo sovietico, è stata oggi splendidamente restaurata.

Resistente al tempo

Altri monumenti degni di nota sono la Chiesa della Presentazione (1802-17), il cui campanile svettante domina il centro della città. Il suo interno è in fase di restauro, così come la vicina Chiesa dell’Ascensione (1826-42).

Torre dell’acqua cittadina, via Sovietica. Struttura in muratura costruita all’inizio del XX secolo in stile neoromanico. 4 agosto 2012

Ho potuto fotografare anche il processo di restauro della Cattedrale della Trasfigurazione presso il Convento di San Nicola, fondato formalmente nel 1884. Costruita nel 1889-94, la cattedrale è un esempio tardivo dello stile russo-bizantino in voga durante il regno di Nicola I (sul trono dal 1825 al 1855). Chiuso nel 1922, il convento è stato ufficialmente riaperto nel 2019.

Cinema “Rodina”, via Marx 21. Costruito nel 1936, è un raro esempio di architettura di influenza costruttivista. 4 agosto 2012

Il centro di Kashira è abbellito da una torre dell’acqua dell’inizio del XX secolo, costruita con un’imitazione deliziosamente originale di un castello medievale. Altri edifici del modesto centro includono esempi di architettura sovietica, da un cinema e un club costruttivista a una banca di Stato in stile neoclassico. Parte del fascino del centro di Kashira è la sua dimensione a misura d’uomo, con piacevoli edifici del XIX secolo.

Edificio in legno a uso appartamenti dell’inizio del XX secolo, via piccola dell’Armata Rossa 26. Si noti l’orto in primo piano. 4 agosto 2012

Il monastero della Trinità-Belopesotskij

Il complesso storico più importante nelle vicinanze di Kashira è il Monastero della Trinità-Belopesotskij, fondato verso la fine del XV secolo da un monaco di nome Vladimir in un sito noto come “Belye Peskí” (“Sabbie bianche”) sulla riva sinistra del fiume Oka. A quel tempo il sito era vicino alla posizione originaria di Kashira, e il monastero murato servì come una delle fortificazioni che proteggevano il confine meridionale della Moscovia dalle incursioni dei tatari di Crimea durante il XVI secolo.

Stupino. Vista da Kashira attraverso il fiume Oka verso le “Sabbie bianche” e il Monastero della Trinità Belopesotskij. 4 agosto 2012

Nella seconda metà del XVI secolo, la maggior parte delle strutture monastiche era già in mattoni, ma di quell’epoca sono rimasti solo frammenti. Tra questi c’è la parte inferiore della chiesa di San Nicola, che in seguito sarebbe servita come base per un campanile eretto nel 1794.

Monastero della Trinità Belopesotskij, Cattedrale della Trinità, vista nord-ovest. 4 agosto 2012

Il monastero della Trinità fu in gran parte ricostruito a partire dal XVII secolo, quando la zona si riprese dal periodo dei conflitti. La struttura più grande è la Cattedrale della Trinità, decorata in modo vivace, la cui data di costruzione è stata provvisoriamente fissata alla fine del XVII secolo.

Monastero della Trinità Belopesotskij, chiesa di San Nicola con campanile sovrastante, vista ovest. 4 agosto 2012

Altre chiese, chiostri e torri delle mura furono aggiunte nel corso del XIX secolo. Chiuso dai bolscevichi nel 1918, il complesso monastico fu riconsacrato nel 1993 come convento vicino alla città industriale di Stupino.

La rinascita “elettrica” ai tempi dei soviet

Nonostante i collegamenti ferroviari e fluviali, all’inizio del XX secolo Kashira rimaneva una città distrettuale di secondaria importanza. Le cose cambiarono drasticamente nel 1919, quando la località fu scelta per la costruzione di una centrale elettrica che avrebbe dato il via alla campagna sovietica per portare l’elettricità in tutto il Paese. Completata nel 1922, la prima fase utilizzò le vicine fonti di torba e successivamente la lignite per tutti gli anni Trenta.

Centrale elettrica di Kashira, vista dalla riva sinistra del fiume Oka. 4 agosto 2012

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Sebbene le truppe corazzate tedesche comandate da Heinz Guderian avessero raggiunto Kashira nell’autunno del 1941, la Wehrmacht fu respinta in modo decisivo nel dicembre 1941 nell’ambito della vittoria sovietica nella Battaglia di Mosca. Nonostante l’evacuazione di gran parte delle attrezzature, la produzione di energia elettrica fu parzialmente ripristinata già nel gennaio 1942 e alla fine rifornì un’importante fabbrica per la produzione di eliche d’aereo.

La centrale elettrica di Kashira ha avuto una storia complicata in questo secolo, e ci sono progetti per una sua ampia ristrutturazione. L’impianto è visibile lungo il fiume Oka quando ci si avvicina alla città da Mosca.

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Prokudin-Gorskij, il suo metodo e la sua eredità

Nei primi anni del XX secolo il fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij inventò un complesso procedimento per ottenere fotografie a colori. Tra il 1903 e il 1916 viaggiò per l’Impero Russo e scattò oltre 2.000 foto con il nuovo metodo, che comprendeva tre esposizioni su una lastra di vetro. Nell’agosto del 1918 lasciò la Russia con gran parte della sua collezione di negativi su vetro e si stabilì in Francia. Dopo la sua morte, a Parigi, nel 1944, i suoi eredi vendettero la collezione alla Biblioteca del Congresso Usa. All’inizio del XXI secolo, la Biblioteca del Congresso ha digitalizzato le immagini di Prokudin-Gorskij, rendendo le foto pubblicamente e gratuitamente disponibili al pubblico mondiale. Un gran numero di siti russi ora ha una copia della collezione. Nel 1986 lo storico dell’architettura e fotografo William Brumfield (1944-) organizzò la prima mostra delle foto di Prokudin-Gorskij alla Biblioteca del Congresso. In un lungo periodo di lavoro, cominciato agli inizi degli anni Settanta del Novecento, Brumfield ha rifotografato la gran parte dei luoghi visitati da Prokudin-Gorskij. Questa serie di articoli mette a confronto questi complessi architettonici a circa un secolo di distanza.


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