Zarajsk: l’antica cittadella cara a Dostoevskij, vera gemma della provincia russa

Lo storico dell’architettura e fotografo William Brumfield ci descrive in dettaglio questa antica località, 160 chilometri a sud di Mosca, ricca di meraviglie architettoniche e di storia

Cremlino di Zarajsk (1528-31). Muro orientale con vista delle cupole della Cattedrale di San Nicola. A destra: Torre del Tesoro (Kazennaia). 22 agosto 2003

All’inizio del XX secolo, il chimico e fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij (1863-1944) sviluppò un complesso processo tecnologico per ottenere dettagliate fotografie dai colori vividi (si veda la storia a fondo articolo). La sua visione della fotografia come forma di educazione e di divulgazione emerge con particolare chiarezza nelle sue immagini dei monumenti architettonici nei siti storici di tutta la Russia.

Monastero dell'Epifania Staro-Golutvin, vista ovest. Da sinistra: torre angolare nordoccidentale, campanile, torre angolare nordorientale, Cattedrale dell’Epifania e Chiesa di San Sergio, torre angolare sudorientale, torre angolare sudoccidentale. In primo piano: ferrovia e campo di patate. 1912

Tra quelli fotografati da Prokudin-Gorskij nel 1912 c’era il Monastero dell’Epifania-Golutvin (noto dopo il 1800 come Vecchio Monastero di Golutvin), vicino a Kolomna, circa 115 km a sud di Mosca. Le mura e le torri fantasiose del monastero fanno pensare a una fortezza immaginaria, ma nella vicina cittadina di Zarajsk si trova quella vera, una delle fortezze medievali meglio conservate della Russia.

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Distinguersi dalla massa

Cremlino di Zarajsk. Muro occidentale, vista sud-ovest. Da destra: Torre Tainitaskaja (angolo sud-ovest); Torre di passaggio (porta) Egorev; Torre di guardia (angolo nord-ovest). 21 agosto 2003

La regione di Mosca vanta diversi insediamenti storici, ma Zarajsk, 150 km a sudest della capitale, ha un fascino particolare. Di dimensioni modeste (conta circa 20 mila abitanti), è associata a tre figure straordinarie della storia russa: un principe eroico, Dmitrij Pozharskij; un’importante scultrice, Anna Golubkina; un grande scrittore, Fjodor Dostoevskij.

Cremlino di Zarajsk. Muro occidentale.Torre di passaggio (porta) Egorev. 21 agosto 2003

Zarajsk ha un’altra particolarità ben visibile: una fortezza in mattoni, o cremlino, conservatasi in modo unico. Sebbene altre città della regione, come Kolomna, abbiano restaurato frammenti di fortezze più grandi, Zarajsk è riuscita a salvare una cinta muraria completa costruita nel XVI secolo. Queste robuste mura sono state testimoni di eventi drammatici in un momento critico della storia russa del XVII secolo.

Cremlino di Zarajsk. Torre di guardia (angolo nordoccidentale con parte del muro settentrionale) e Torre angolare (angolo sudorientale). Agosto 2003 e 2005

La prima menzione di Zarajsk nelle fonti medievali risale al 1146, un anno prima del primo riferimento a Mosca. A quel tempo si chiamava Osjotr, dal nome del fiume Osjotr, un piccolo affluente dell’Oká. All’inizio del XIII secolo, l’insediamento era conosciuto come Krasnyj, una parola che oggi significa “rosso”, ma che nella Russia medievale significava anche “bello”.

Cremlino di Zarajsk. Muro meridionale, vista sud-ovest. Da sinistra: Torre di Passaggio (porta) del Salvatore; Torre angolare. 21 agosto 2003

Ma questa bella reputazione non risparmiò Krasnyj (poi Zarajsk) dal cataclisma che colpì le terre russe con l’invasione delle armate mongole di Batu Khan alla fine degli anni Trenta del Duecento. Il destino di Krasnyj era strettamente legato a quello della fiorente città di Rjazan, situata sul fiume Oka, circa 60 km a sudest.

Il Medioevo e il flagello mongolo

Cremlino di Zarajsk. Muro settentrionale, Torre di passaggio (porta) di Nicola. 21 agosto 2003

All’epoca, la Rus’ medievale era divisa in diversi principati in competizione tra loro, con confini e alleanze in costante mutamento. I principati maggiori, come Rjazan, potevano essere ulteriormente suddivisi al momento delle assegnazioni agli eredi. Secondo alcuni resoconti, il principe Jurij, che governò Rjazan dal 1235 al 1237, diede la piccola area di Krasnyj a suo figlio Fjodor.

Cremlino di Zarajsk. Torre di passaggio (porta) di Nicola, vista dalla Cattedrale di San Nicola. 22 agosto 2003

Le informazioni storiche affidabili su questo periodo sono scarse e spesso si intrecciano fatti e leggende. All’inizio del dicembre 1237, le forze di Batu Khan si avvicinarono a Rjazan, che presero d’assalto e devastarono dopo aver sconfitto le forze del principe Jurij. Il principe stesso rimase ucciso nella battaglia, presumibilmente vicino al fiume Voronezh.

Questo scarno resoconto è stato riccamente elaborato in un’opera intitolata “Il racconto della distruzione di Rjazan”, attribuita a un sacerdote della chiesa di San Nicola di Zarajsk e nota nelle versioni del XVI e XVII secolo. In questo racconto, il principe Jurij invia suo figlio Fjodor a negoziare con Batu Khan, ma il capo mongolo è implacabile.

Cremlino di Zarajsk. Torre di passaggio di Nicola, vista sud. (Si noti l'aggiunta di torri di legno sul tetto). 3 gennaio 2015

Quando Eupraxia sa della morte del marito per mano dei mongoli, si getta da una torre con il figlio neonato, piuttosto che sottomettersi alla prigionia mongola. Secondo alcune testimonianze, la sua morte avvenne nel luogo successivamente occupato dalla Chiesa di San Nicola a Zarajsk.

Protezione divina

Cremlino di Zarajsk. Cattedrale di San Nicola, vista nord-est. 22 agosto 2003

La leggenda si intreccia ulteriormente con i racconti della miracolosa icona di San Nicola di Zarajsk (anche Zarazsk), originariamente situata in una chiesa del X secolo nell’antica città di Chersoneses in Crimea e trasportata nel 1224 nelle terre di Rjazan. Nel 1513, l’icona fu evacuata da Zarajsk alla vicina grande fortezza di Kolomna per proteggerla da un’invasione dei tatari di Crimea, ma la chiesa di San Nicola continuò a essere associata all’icona miracolosa. Anche se nessun edificio di questo periodo è sopravvissuto in città, Zarajsk e la sua icona miracolosa erano ampiamente conosciute in Russia dopo l’invasione mongola.

Nel 1480, Mosca si affrancò formalmente dalla sottomissione ai successori dell’Orda d’Oro sul fiume Volga, ma le terre meridionali della Moscovia erano sempre vulnerabili alle incursioni dei Tatari di Crimea in cerca di schiavi e bottino. Solo nella prima metà del XVI secolo si registrarono 43 incursioni significative dalla Crimea.

 Cremlino di Zarajsk. Cattedrale di San Nicola, interno, vista est verso l’iconostasi. 27 agosto 2005

In risposta alla minaccia della Crimea, lo zar Vasilij III (1479-1533) avviò una campagna per rafforzare i confini meridionali con una linea fortificata (“zasechnaja chertá”) basata su  città-fortezze come Tula e Kolomna. Un importante progresso strategico si ebbe nel 1521, quando il principato di Rjazan fu completamente assorbito dalla Moscovia. Poco dopo, iniziarono i lavori per la costruzione di un cremlino in mattoni e pietra calcarea nel centro di Zarajsk, allora noto come San Nicola Zarazskij sull’Osjotr.

Le visite dello zar

Cremlino di Zarajsk. Cattedrale della Decapitazione di Giovanni Battista, vista sud-est. 27 agosto 2005

Costruito tra il 1528 e il 1531, il Cremlino di Zarajsk, a pianta rettangolare, è un gioiello dell’architettura fortificata russa. Le sue belle mura in mattoni sono rinforzate da quattro torri angolari e da tre torri di accesso. La fortezza servì egregiamente a respingere diversi attacchi dei tatari di Crimea, tra cui quello avvenuto nel 1570 nell’ambito di una grande invasione da parte del famigerato khan di Crimea Devlet I Giray

A dimostrazione della sua importanza, Zarajsk fu visitata quattro volte dallo zar Ivan IV il Terribile. Anche se la minaccia dei Tatari di Crimea diminuì dopo la loro schiacciante sconfitta da parte delle forze moscovite nella battaglia di Molodi (1572), 65 chilometri a sud di Mosca, il Cremlino di Zarajsk sarebbe stato coinvolto in un’altra prolungata serie di conflitti all’inizio del XVII secolo.

Il Periodo dei torbidi

La morte dello zar Boris Godunov nell’aprile 1605 e l’assassinio del figlio e della vedova nel giugno 1605 lasciarono la Russia senza un chiaro successore al trono. Un Paese già stremato entrò così in un cataclisma nazionale noto come il Periodo dei torbidi (in russo: “Smutnoe vremja”), in parte guerra civile e in parte lotta dinastica (con la partecipazione di pretendenti polacchi) che si risolse solo dopo la fondazione della dinastia Romanov nel 1613.

Cremlino di Zarajsk. Cattedrale della Decapitazione di Giovanni Battista, interno, vista est verso l’iconostasi. 3 gennaio 2015

Gran parte della Russia europea fu devastata da fazioni in guerra che comprendevano polacchi, lituani e svedesi. Il disastro fu aggravato da bande armate ribelli e da russi alleati con pretendenti al trono che sostenevano di essere lo zarevich Dmitrij, l’ultimo figlio di Ivan il Terribile, morto all’età di otto anni in circostanze misteriose.

Cremlino di Zarajsk. Cattedrale della Decapitazione di Giovanni Battista, interno, cupola. 3 gennaio 2015

Durante il disordine e la confusione, dal 1607 Zarajsk fu occupata da vari gruppi e nel 1608 fu presa dalle forze polacche guidate da Aleksandr Lisovskij, che sosteneva il Falso Dimitri II di Russia. I difficili tentativi dei patrioti russi di riprendere la città ebbero successo solo nel giugno 1609, e nel 1610 il comando del Cremlino di Zarajsk fu affidato al principe Dmitrij Pozharskij (1578-1642), originario della zona di Suzdal.

Zarajsk. Chiesa dell'Annunciazione, vista sud-est. Iniziata nel 1777, consacrata all’inizio del XIX secolo. Campanile aggiunto nel 1825. 22 agosto 2003

Per tutto il 1610, il principe Pozharskij riuscì a respingere le forze fedeli al Falso Dimitri II di Russia e all’inizio del 1611 marciò con le sue truppe di Zarajsk su Mosca, occupata dai polacchi, come parte della Prima Armata Popolare. Ferito e con risorse in esaurimento, Pozharskij si ritirò nella sua tenuta fino a quando non giunse la notizia di un secondo esercito popolare, guidato da Kuzma Minin, di Nizhnij Novgorod. Con l’appoggio proclamato di Minin, il principe Pozharskij assunse il comando del nuovo esercito e nell’agosto del 1612 espulse le forze polacche da Mosca, spianando così la strada al giovane Michele Romanov (1596-1645) che assunse il potere come primo degli zar della dinastia Romanov nel 1613.

Una fortificazione affidabile

Zarajsk. A sinistra: Chiesa di Elia il Profeta (1835), vista nord-est. A destra: Chiesa della Trinità (1776-1788), vista nord-ovest. Fjodor Dostoevskij ha sicuramente visto queste chiese durante i suoi viaggi attraverso Zarajsk per raggiungere la tenuta di famiglia di Monogarovo. 21 agosto 2003

Con la ripresa del Paese, nel XVII secolo, Zarajsk continuò a essere una fortezza affidabile, respingendo l’ultima incursione dalla Crimea nel 1673. Nel 1681 la chiesa di San Nicola fu ricostruita come cattedrale nel Cremlino. La fortezza contiene anche la Cattedrale della Decapitazione di Giovanni Battista, ricostruita su progetto di Konstantin Bykovskij nel 1901-04.

Zarajsk. Gostinyj dvor (Mercato coperto). 27 agosto 2005

La modesta crescita di Zarajsk nel XVIII e XIX secolo si riflette nei monumenti sopravvissuti, come la Chiesa dell’Annunciazione e la Chiesa di Elia il Profeta, oltre a case mercantili e al complesso neoclassico del mercato coperto. Nel 1779-1780 Zarajsk ebbe un nuovo piano regolatore, parte di un progetto per migliorare l’aspetto delle città di provincia durante il regno di Caterina la Grande. All’inizio del XIX secolo divenne un centro locale del commercio di cereali, ma il grande sviluppo infrastrutturale non coinvolse la città.

Il legame con Dostoevskij

Zarajsk. Palazzo in legno della metà del XIX secolo con piano terra in mattoni (via Sovietskaja 29). Costruita per un ricco mercante, la casa fu acquistata dalla famiglia Machtet alla fine del 1880. 27 agosto 2005

Questa modesta città mercantile di provincia era familiare anche a Fjodor Dostoevskij, che passava da Zarajsk per recarsi alla vicina tenuta di famiglia.

Zarajsk ha una via che porta il nome del grande scrittore e, sebbene la città non compaia nelle sue opere letterarie, faceva parte della sua rete di ricordi del cuore. Per di più le spoglie della sua amata madre, Marija Fjodorovna, riposano in una tomba all’interno della Cattedrale di Giovanni Battista nel Cremlino di Zarajsk.

Zarajsk. Casa-Museo della scultrice Anna Golubkina (via Dzerzhinskij 38). 3 gennaio 2015

All’inizio del XX secolo, Zarajsk fu poi patria dell’artista Anna Golubkina (1864-1927), la prima donna russa a raggiungere una grande fama come scultrice. Nata a Zarajsk da una famiglia di dissidenti ortodossi noti come Vecchi Credenti (la setta dei Fillipovtsy), Anna fu educata in gran parte a casa. Con l’incoraggiamento di un insegnante di Zarajsk, partì poi nel 1889 per studiare a Mosca.

I suoi studi proseguirono a San Pietroburgo e a Parigi, dove lavorò come assistente di Auguste Rodin nel periodo 1897-1900. Tornata a Mosca nel 1901, ricevette importanti commissioni, tra cui il fregio “L’onda” sopra l’ingresso principale del Teatro d’Arte di Mosca, progettato dal noto architetto Fjodor Shekhtel

L’era sovietica e oltre

Casa-museo di Anna Golubkina. Interno, soggiorno/sala da pranzo. 3 gennaio 2015

Dopo la Rivoluzione del 1917, Anna Golubkina continuò a lavorare come scultrice e insegnante a Mosca, ma la sua salute si deteriorò. Gravemente malata, nell’estate del 1927 tornò nella casa di famiglia a Zarajsk, dove trascorse il breve periodo prima della sua morte, avvenuta il 7 settembre. Nel 1974 questa casa dei primi del XIX secolo è stata trasformata in un museo in sua memoria.

Zarajsk. Casa in legno del XIX secolo con piano terra in mattoni (via Kremljovskij spusk 2). 21 agosto 2003

Durante l’era sovietica, Zarajsk rimase una cittadina di provincia con alcune piccole fabbriche. All’inizio di dicembre del 1941 la città fu minacciata dal fronte meridionale dell’attacco tedesco a Mosca, ma il nemico fu respinto più tardi nello stesso mese nell’ambito della grande controffensiva sovietica nella Battaglia di Mosca. Ricca di associazioni con la storia e le arti, Zarajsk si trova oggi ad affrontare la sfida di preservare il suo ricco patrimonio storico con risorse limitate.

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Prokudin-Gorskij, il suo metodo e la sua eredità

Nei primi anni del XX secolo il fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij inventò un complesso procedimento per ottenere fotografie a colori. Tra il 1903 e il 1916 viaggiò per l’Impero Russo e scattò oltre 2.000 foto con il nuovo metodo, che comprendeva tre esposizioni su una lastra di vetro. Nell’agosto del 1918 lasciò la Russia con gran parte della sua collezione di negativi su vetro e si stabilì in Francia. Dopo la sua morte, a Parigi, nel 1944, i suoi eredi vendettero la collezione alla Biblioteca del Congresso Usa. All’inizio del XXI secolo, la Biblioteca del Congresso ha digitalizzato le immagini di Prokudin-Gorskij, rendendo le foto pubblicamente e gratuitamente disponibili al pubblico mondiale. Un gran numero di siti russi ora ha una copia della collezione. Nel 1986 lo storico dell’architettura e fotografo William Brumfield (1944-) organizzò la prima mostra delle foto di Prokudin-Gorskij alla Biblioteca del Congresso. In un lungo periodo di lavoro, cominciato agli inizi degli anni Settanta del Novecento, Brumfield ha rifotografato la gran parte dei luoghi visitati da Prokudin-Gorskij. Questa serie di articoli mette a confronto questi complessi architettonici a circa un secolo di distanza.

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