Cosa mangiavano gli zar russi?

Russia Beyond (Dominio pubblico; Galleria Tretjakov; Legion Media)
I monarchi di Russia potevano permettersi qualsiasi piatto esotico, ma spesso preferivano un pasto semplice e tradizionale: zuppe, kasha e carne stufata. Ecco cosa c’era nel loro menù

1 / Pietro I (il Grande)

Lo zar che ha aperto “la finestra sull’Europa” e che cercò sotto aspetti di far passare i russi dalle loro tradizioni ai modi occidentali, era però conservatore quando si trattava di cibo. Ai ricevimenti ufficiali durante il suo regno si serviva cibo straniero; piatti consueti per ambasciatori e ministri di altri Paesi. Ma per quanto riguarda se stesso, Pietro il Grande amava piatti russi come lo shchi, la kasha di grano saraceno, il maialino arrosto con kasha e fegato, la carne fredda con limoni salati e orzo con latte. Come dessert o come spuntino, il primo imperatore amava le angurie – fresche o sotto sale – e i suoi frutti preferiti erano le arance e le mele. Annaffiava i pasti con kvas o vino tokaj e prima di cena poteva spesso bere un bicchiere di vodka all’anice.

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2 / Caterina II (la Grande)

L’Imperatrice era molto esigente in fatto di cibo e cercava di limitarsi. Al mattino le veniva servito un caffè forte con crostini e panna. Per il pranzo non voleva perdere più di un’ora e mangiava solo 3-4 piatti. Per esempio, carne di manzo con cetrioli salati, che potevano essere insaporiti con salsa di lingua di renna essiccata, ciliegie, pasticcini, acqua di ribes e un bicchierino di Madeira. La sera, su consiglio del suo medico personale, Caterina non cenava per non scatenare il mal di testa. Quando in estate si recava nel palazzo di campagna di Oranienbaum, l’imperatrice cacciava spesso personalmente galli cedroni e beccacce, che le venivano poi serviti a tavola. Inoltre, teneva d’occhio la sua carnagione, per cui mangiava ogni giorno diverse mele acide e crauti e si lavava persino il viso con la salamoia. I menù dei ricevimenti formali erano notevolmente più ampi: agli ospiti venivano offerte una dozzina di zuppe diverse, innumerevoli antipasti, roast beef di agnello e pernice al tartufo, gallette con ostriche, tartellette e torte.

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3 / Paolo I

Il figlio di Caterina II disapprovava lo stile di vita lussuoso della madre. Una volta salito al trono, iniziò a imporre le proprie regole, che si applicavano anche alla cucina. All’imperatore Paolo I venivano serviti dei semplici piatti russi: shchi, kotlety (polpette), kasha e zharkoe (carne stufata). Il cibo non veniva acquistato da specifici fornitori ufficiali di Sua Maestà, ma in comuni mercati. A colazione veniva servita della vodka: le caraffe erano piccole, da soli due shot, e piccole erano anche le bottiglie di vino. L’unico modo per capire che i piatti erano stati preparati per il monarca era la presentazione sontuosa del cibo. E la tavola era necessariamente adornata con molti fiori.     

4 / Alessandro I 

L’imperatore iniziava la giornata con tè verde con il latte e crostini. Prima di pranzo spiluccava un po’ di frutta, mentre la sera amava bere il tè con il miele e del semplice latte acido prima di andare a letto. Il suo piatto preferito era la zuppa fredda detta “botvinja”, preparata con kvas acido e decotto di cime di barbabietola. La zuppa era necessariamente accompagnata da un pesce bianco, lo storione.

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5 / Nicola I

Cinque sottaceti al giorno: ecco quanti ne venivano serviti sulla tavola di Nicola I. L’imperatore aveva gusti non da zar: acqua al posto del vino, una dietetica zuppa di patate al posto delle consuete ricche zuppe servite a corte, kasha di grano saraceno stufata in pentole di terracotta. Ma c’era un piatto a cui l’Imperatore non poteva resistere. A Torzhok gli furono servite polpette di carne di pollo, cucinate nella locanda di Darja Pozharskaja. Nicola I rimase così colpito che la invitò ripetutamente alla sua corte.

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6 / Alessandro II

L’imperatore Alessandro II era un appassionato cacciatore e spesso gli veniva servita selvaggina, e non disdegnava il fegato d’orso. Amava anche cenare all’aperto. Tutto ciò che non veniva consumato per il pranzo dopo la caccia veniva dato ai contadini locali. Alessandro II mantenne un approccio semplice al cibo: ordinò persino che ogni pasto non durasse più di 50 minuti. Questo si rivelò un grosso grattacapo per la cucina del palazzo: o il cibo veniva servito freddo, o veniva riscaldato su stufe ad acqua calda, perdendo così il suo sapore. L’imperatore teneva d’occhio la sua salute: ogni giorno venivano portate nelle sue stanze decine di pere, mandarini, mele e arance e tre grappoli d’uva.

7 / Alessandro III

Alessandro III prediligeva pasti semplici, come shchi, kasha e il maialino con il cren. Di prima mattina si preparava il caffè da solo e poi faceva colazione con uova sode e pane di segale. Faceva poi una seconda colazione con una tazza di cioccolata calda. Alessandro III amava integrare i piatti semplici e popolari con salse originali. Per esempio, viziava la sua famiglia con trote pescate da lui stesso, poi fritte e servite con salsa al tartufo. Per quanto riguarda il vino, l’Imperatore preferiva i vini russi: quelli stranieri venivano serviti a tavola solo se c’erano ospiti stranieri.  

8 / Nicola II

Da bambino, lo zarevic faceva colazione, pranzo e cena secondo la rigida routine del padre. I bambini erano sempre gli ultimi a sedersi a tavola. Dovevano affrettarsi: dopo che l’imperatore aveva terminato la colazione, il pasto era considerato concluso. Di conseguenza, i Romanov più giovani si ritrovavano spesso affamati. Una volta, Nicola era riuscito a mangiare così poco, che per riempire la pancia mangiò la cera, anche se poi se ne pentì. L’ultimo imperatore russo mangiava sempre kasha e amava accompagnare il caffè del mattino con un kalach. Prima della seconda colazione o del pranzo si concedeva qualche bicchierino di vodka. Come piatto principale prediligeva il manzo o il pesce bollito, ma anche i pelmeni fritti.


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