Il Capodanno è speciale in Russia. Si tratta della festa di gran lunga più importante dell’anno e, in quanto tale, ci sono molte tradizioni che accompagnano la sua celebrazione. Molti di questi rituali sono tipicamente russi e differiscono da come le altre persone in tutto il mondo celebrano la ricorrenza.
Come tutto cominciò
Fin dal 1492, il nuovo anno in Russia iniziava il 1º settembre, seguendo il calendario ecclesiastico.
Poi, nel 1700, Pietro il Grande spostò per decreto il Capodanno al 1° gennaio (come già avveniva in tutta Europa), nell’ambito delle sue tante riforme imposte dopo il rientro dalla “Grande Ambasceria in Europa”.
Tuttavia, il Capodanno è diventato la principale festa della Russia solo nel periodo sovietico, e in particolare dopo il 1935. Nell’Impero russo, ancora all’inizio del XX secolo, c’erano diverse festività attorno al nuovo anno, tra cui ovviamente il Natale.
La tradizione di celebrare il Natale e il Capodanno a casa, con l’albero e i regali, era iniziata alla corte russa nella prima metà del XIX secolo, ed era stata introdotta da Carlotta di Prussia, che fu imperatrice consorte, con il nome di Aleksandra Fedorovna, in quanto moglie dello zar Nicola I. Fu nel 1817 (lui sarebbe salito al trono 8 anni dopo) che la neo sposina diciannovenne del futuro imperatore (regnava ancora suo fratello Alessandro I) fece decorare il primo albero di Natale al Cremlino di Mosca, dove la coppia stava passando le festività. Dall’anno successivo, l’albero fu invece eretto nella capitale, San Pietroburgo, nella Rotonda o nella sala dei Concerti del Palazzo d’Inverno. Per saperne di più di come si festeggiava il Natale a Corte, leggete qui.
Elka (l’abete)
Elka (si legge “jolka”) significa “abete” ed è l’albero tradizionalmente decorato per il nuovo anno (di solito da una a tre settimane prima della festa stessa). Mentre alcune persone si accontentano di decorarlo con ornamenti moderni, altri preferiscono uno stile più sovietico. Ci sono persino collezionisti che vanno in estasi per l’antiquariato della loro infanzia.
In questa infografica potete vedere l’evoluzione dell’albero, e decorazioni e giocattoli di epoche e Paesi diversi.
La parola “jolka” ha ormai anche un secondo significato: indica la festa del Capodanno e, in particolare, uno speciale spettacolo per bambini che si svolge in tutta la Russia prima delle vacanze di Capodanno, in luoghi che vanno dal Cremlino all’ultimo degli asili.
Ded Moroz e Snegurochka
Ded Moroz (“Nonno gelo”) è l’equivalente russo di Babbo Natale, ma ci sono alcune differenze significative tra i due.
Intanto non lavora da solo ma ha una nipotina di nome Snegurochka (Signorina Neve).
Fatto interessante: Ded Moroz vive a Velikij Ustjug, mentre Snegurochka ha casa a Kostromà, a 600 chilometri di distanza. Non è facile essere Ded Moroz, e lo sa bene Konstantin Leshchenko, attore che da anni, per le feste, indossa vestito e barba e fa felici tanti bambini.
Come sopravvivere
Se avete intenzione di festeggiare l’anno nuovo in Russia (o con i russi), dovreste sicuramente imparare alcuni trucchi.
Prima di tutto, come bere la vodka in modo da riuscire comunque ad arrivare alla mezzanotte.
Dovreste anche seguire le tradizioni russe, che, all’inizio, potrebbero sembrarvi strane, ma, tuttavia, vanno osservate rigorosamente. Ecco una guida ora per ora.
Cosa mangiare
Molto probabilmente, avrete sentito parlare dell’insalata Olivier, la vera insalata russa e delle aringhe in pelliccia. Bene, su ogni tavola di Capodanno che si rispetti, non possono mancare. Così come è necessaria la presenza dello champagne sovietico e dei mandarini.
Cosa guardare in tv
Oltre al tradizionale discorso pre registrato del presidente, che tira le somme dell’anno e fa gli auguri ai cittadini, in onda alle 23.50, ci sono un certo numero di film che i russi guardano anno dopo anno.
Uno di questi è “Ironija sudby, ili s legkim parom!”, (“L’ironia del destino, oppure Buona sauna!”), del 1975, del regista Eldar Rjazanov. La pellicola è presente su YouTube con i sottotitoli in inglese. Il film racconta la storia di un comune cittadino sovietico, Zhenja Lukashin, che, l’ultimo dell’anno, dopo aver bevuto alla banja con gli amici, vola per errore da Mosca a Leningrado, dove irrompe nella casa di una sconosciuta con lo stesso indirizzo del suo appartamento di Mosca (ironia sugli appartamenti sovietici, sempre uguali) e, là, trova l’amore della sua vita.
Fatto interessante: almeno sei tra i più popolari film di Capodanno (tra cui questo) sono stati realizzati dal regista e produttore Eldar Rjazanov.
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