Ded Moroz, la versione russa di Babbo Natale.
Lori/Legion MediaDa sei anni Konstantin Leschenko lavora vestendo i panni di Ded Moroz, la versione russa di Babbo Natale. Indossa un abito rosso e una barba finta. E incontra i bambini che aspettano i propri regali. Konstantin ha capito di poter ricreare perfettamente l’atmosfera delle fiabe. E ha deciso di farne una professione.
“Mi piace lavorare con i bambini piccoli - racconta -. A volte però organizzo anche feste per adulti. Ma i bambini sono in grado di ricreare una vera e propria atmosfera di magia. E la loro sincerità finisce per essere contagiosa”. Konstantin confessa che, talvolta, i bambini pongono domande alle quali è difficile rispondere.
“Per esempio, una volta c’era un bambino che mi ha guardato per tutto il tempo. E alla fine mi ha chiesto: ‘Ded Moroz, ma dov’è la neve?’. Quell’anno in effetti non aveva ancora nevicato. Restai di sasso. Iniziai a improvvisare che le nuvole che portano la neve erano rimaste impigliate dietro le montagne e che non riuscivano ad arrivare fino alla città”. Indipendentemente che vengano rivolte strane domande, la fiaba non può finire. E Konstantin fa di tutto per portare avanti la magia fino alla fine.
“Per me è molto importante che i bambini non mi vedano come un attore. Anche quando la festa è ormai finita e me ne sto andando - dice -. Altrimenti tutti i miei sforzi diventano vani in pochi minuti. La magia della festa è molto fragile. Voglio che i bambini conservino questa sensazione fiabesca”.
Konstantin Leschenko (Foto: archivio personale)
Marina Sukontseva da 15 anni lavora nelle feste che vengono organizzate per Capodanno. E spiega che non è sempre facile convincere i bambini che è proprio lei Snegurochka, la vera aiutante di Ded Moroz.
“Una volta stavo interpretando Snegurochka nell’asilo di mio figlio - racconta -. Indossavo l’abito tipico della Principessa delle Nevi e una parrucca, perché avevo i capelli corti. Dopo la rappresentazione tornai a casa, e passai più tardi a riprendere mio figlio. E all’improvviso una bimba mi addita e dice: ‘Guardate! Snegurochka!’. E un’altra bambina: ‘Sei impazzita? Snegurochka ha la treccia, questa invece ha i capelli corti!’.
Talvolta è l’abito a causare una certa incredulità. Konstantin ricorda che, quando era bambino, dubitava che Ded Moroz fosse autentico: indossava un abito azzurro scuro ma, secondo la tradizione, il vestito doveva essere rosso. Una volta, invece, durante il lavoro si ritrovò davanti a un bambino che non la smetteva di fissare la sua barba. E per sciogliere l’imbarazzo, iniziò a dire: “Guarda, sono Ded Moroz. Non faccio paura, vero? Guarda la mia barba. È bella?”. E il bimbo, per tutta riposta: “Sì, è bella. A casa ne ho una identica finta”.
Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email