“Ciao 2021”, torna il divertentissimo programma russo in italiano maccheronico: il video completo

Vechernij Urgant
Dopo il grande successo dello scorso anno, Giovanni Urganti (Ivan Urgant) si è messo alla guida di una seconda pazza edizione dello show di capodanno più amato dagli italiani e dai russi, con tanto di Putin che diventa presidente italiano e fa il discorso di fine anno sullo sfondo del Colosseo

Ripetere un grande successo è sempre difficile, ma Giovanni Urganti (Ivan Urgant) e la sua squadra sembrano esserci riusciti alla perfezione. Dopo gli oltre 11 milioni di visualizzazioni su YouTube di “Ciao 2020” – il programma russo di Capodanno completamente girato in un improbabile italiano maccheronico – il conduttore più celebre della seconda serata russa ha deciso di bissare. E così, eccoci tutti a guardare “Ciao 2021”.

Anche quest’anno, la cura con cui sono ricostruiti e parodiati elementi della tv italiana, soprattutto degli Ottanta, è mirabile, con un bel mix di “musica, ritmo e stile”. E stavolta a finire tra le grinfie di Urganti & С è anche un grande classico di quegli anni: “La piovra”, con la scena madre della morte del commissario Cattani (Michele Placido). Qui (dal minuto 51.20) a interpretare un commissario antimafia è Sergio Brunello (ossia l’attore russo Sergej Burunov), che riproduce quella celebre lentissima scena (qui l’originale) dell’uccisione di Cattani. In questo caso è così lenta che, mentre è crivellato da centinai di colpi, fa in tempo a mangiarsi una pastasciutta, leggere la “Gazzetta dello Sport” e telefonare all’amante…

“Ciao 2021”, che dura poco meno di un’ora e un quarto, è pieno zeppo di battute e richiami alla cultura russa, non sempre immediati da cogliere per i tantissimi italiani che lo hanno guardato durante l’attesissima première e per quelli che lo guarderanno nei prossimi giorni. 

Facciamo un solo esempio tra i tanti: il momento in cui c’è il concorso di bellezza di “Miss Italia 2021”. Lola, che viene riconfermata vincitrice anche quest’anno (familismo amorale: è la moglie del conduttore…) dice: 
– Sai perché sono Miss Lombardia?

– Perché sei nata a Milano?

– No! Perché ieri questa corona era al palazzo del monte di pietà.

Ridono tutti. Per gli italiani la battuta è praticamente incomprensibile. Ma in russo il “monte di pietà”, il “banco dei pegni” è ломбард; “lombard” (proprio i lombardi furono infatti i primi a gestire questa redditizia attività nel passato).

La trasmissione inizia con la scena del bambino che in piedi sulla sedia recita la poesiola: “Ad un tratto ho trovato / la famiglia allargata / un sentiero, un boschetto, ogni piccolo rametto! […]”. Si tratta di una celeberrima poesia (“Я узнал, что у меня есть огромная семья…”; “Ja uznal, chto u menjá est ogromnaja semjá…”; “Ho saputo di avere una famiglia enorme…”) presente in una scena (qui l’originale) di un film culto, conosciuto da tutti i russi: “Brat 2” (“Брат 2”; in Italia distribuito come “Il fratello grande”), opera di Aleksej Balabanov del 2000. 

LEGGI ANCHE: Perché “Brat” e “Brat 2” sono i film cult della Russia post sovietica 

La canzone che interpreta Giovanni Urganti, “Tre cavalli per me”, è la versione italianizzata di una popolare canzone, “Три белых коня” (“Tri belykh konjá”; “Tre cavalli bianchi”), cantata da Larisa Dolina (qui l’originale) per la colonna sonora del film del 1982 “Charodéj”; una di quelle pellicole che non possono mai mancare a Capodanno.

LEGGI ANCHE: Dieci film sovietici e russi di Capodanno per entrare definitivamente nell’atmosfera festiva

O ancora, “il miglior parodista del Paese” (minuto 7: 50) Massimo Galcini (Maksim Galkin) imita dei personaggi forse non del tutto noti al pubblico italiano, come l’attrice Renata Litvinova e il politico Vladimir Zhirinovskij (che diventa Valdemaro Gironotti), e termina l’esibizione con qualche nota della canzone “Айсберг” (“Iceberg”; qui l’originale) di sua moglie, Alla Pugacjova, 27 anni più anziana di lui.

LEGGI ANCHE: Sette cose da sapere su Alla Pugacheva, la più grande diva del pop russo 

O, per esempio, la parodia del trailer di “House of Gucci”, trasformata in “House of Agucci” è tutta un rimando continuo alla vita e alle canzoni del cantante pop russo Leonid Agutin, tra cui il finale con il suo tormentone degli anni Novanta dal ritornello bizzarro, conosciuto da tutti i russi: “Хоп Хей Лала-Лей” (“Op khej lala lej”). Qui l’originale. 

Tra gli ospiti c’è poi Giulia Peresilli, ovvero l’attrice Julia Peresild, presentata come “la prima attrice che ha girato un film nello Spazio”. Ed è verissimo! Se vi siete persi la sua storia, leggete qui:

LEGGI ANCHE: Chi è Julia Peresild, l’attrice che sta girando il primo film in orbita, sulla Stazione spaziale internazionale 

Non passa certo inosservato il riferimento ai Måneskin, popolarissimi in Russia. Mentre si aspetta che da una vecchia stampante (gestita dal noto blogger russo di nuove tecnologie “Wylsacom”…) esca, con una lentezza estenuante, l’immagine del prossimo artista che si esibirà, dagli abiti stravaganti e dalla seminudità che si vedono apparire tutti pensano al gruppo che ha trionfato a Sanremo e all’Eurovision. Si tratta invece di Valerio Leonci, aka Valerij Leontjev, artista che a marzo compirà 73 anni ed è noto per essere sempre molto poco vestito sul palco e con abiti insoliti, e che esegue un suo cavallo di battaglia: “Margherita” (“Маргарита”; “Margarita”, qui l’originale”), ovviamente circondato da grandi pizze margherita rette dalle ballerine.

Ci sono anche sketch ironici che il pubblico occidentale faticherà meno a comprendere. Per esempio il momento in cui entra in scena Allegra Michele (Alla Mikheeva), la donna oggetto tipica di una certa tv, con il suo seno extrasize. Ma quest’anno ai complimenti del conduttore: “È sexy, è principessa sesso, è sensualissima”, con tanto di fischi, catcalling e fiori, Allegra grida: “Basta! Sono stufa che oggettiviate il mio corpo! Siamo nel 2021. I vostri complimenti rasentano la molestia!”. Ironia garbata su quella che Urganti immediatamente definisce “la nuova etica”. E mentre lui e le sue due spalle maschili si profondono in scuse, ecco Allegra ribaltare tutto: “Ma che c’è? Stavo scherzando. Siamo in Italia, fate tutto quello che volete!”.

I tocchi di classe sono disseminati un po’ ovunque. A volte basta una scritta in sovrimpressione a far ridere amaro, anche sulle misure anti Covid. Come quando, mentre Matteo Crustaldi (Dmitrij Khrustaljov) bacia decine di persone in scena, appare l’avvertenza: “Attenzione tutti quelli che si baciano sono parenti stretti”…

Né poteva mancare un altro tormentone del 2021: la serie tv coreana “Squid Game”. Gli italiani vengono simpaticamente presi in giro per il fatto di pensare sempre di aver inventato tutto e di essere costantantemente vittime di furto da parte degli altri popoli: “la radio, il telefono, la penicillina e anche i jeans!”, e ora pure un gioco tradizionale: il “gioco al calamaro” (che ricorda tanto il “gioco delle sedie”). Ed ecco replicata la celebre scena del primo gioco mortale della serie tv campione di ascolti su Netflix: ma con Pinoccchio al posto della famigerata bambola killer. E anche la punizione è meno cruenta per chi perde: non la morte ma la pettinatura rovinata!

E un momento esilarante è sicuramente quello in cui sono presentate le clip di “alcuni spettatori, semplici cittadini russi” e appaiono i video di vere star italiane (qui il gioco si rovescia): Toto Cutugno (trasformato in Anton Kutuzov), i Ricchi e poveri (presentati come il gruppo di musica russa “Bogachi i bednye”), Al Bano (Alik Banov) e Fedez (Fjodor) che saluta anche a nome della moglie…

Una parte importante dello show anche quest’anno è rappresentata dell’esecuzione dei tormentoni russi del 2021. Tutte le canzoni sono state italianizzate, così come i nomi degli interpreti.  Ecco alcuni esempi:

Dead Blonde, la ventiduenne Arina Bulanova, che ha raggiunto la celebrità grazie a due canzoni caricate su TikTok, diventa “Bionda Morta” e la sua hit “Мальчик на девятке” (“Malchik na deviatke”; “Il ragazzo sulla devjatka”; nome popolare dell’auto russa Vaz-2109; qui l’originale) si trasforma in “Il ragazzo con la giardinetta”, e ha un ritornello trash destinato a sicuro successo: “Il mio ragazzo guida una Fiat, in piena notte in cerca di guai/ noi siamo una coppia fica, e tu, bamboccio, solo resterai!”. 

Ecco poi Lucia Ciabatta con “Sole a Milano”. L’originale è “Солнце Монако” (“Solntse Monako”; “Il sole di Monaco”) di Ljusja Chebotkina. Durante la diretta della première, la chat su YouTube impazzisce: “Un pezzone”, “La nuova Madonna”, “bellissima”. Gran parte dei commenti sono di italiani.

E che dire dell’orecchiabilissima “Venere-Urano” di Giovanni Demetrio (l’originale è “Венера-Юпитер”; “Venera-Jupiter” di Vanja Dmitrienko) con il ritornello: “Venere tu, io Urano, Roma e Milano, mano nella mano…” (nella canzone russa le città sono Mosca e San Pietroburgo).

Slava Marlow si trasforma in Vincenzo Marlini e la sua “Ты горишь как огонь” (“Ty gorish kak ogon”; qui l’originale) in “Bruci come incendio”. Qui a rimanere impressa è soprattutto la sua improbabile pronuncia: “incendìo”.

E ancora Basta e Polina Gagarina diventano Vasco Vaculecci e Gaga Rini e la bella  canzone “Сансара” (“Sansara”; qui l’originale del 2017) si trasforma – e come potrebbe essere diversamente? – in “Sanremo”.

Una menzione particolare la merita Manigi con “Uomo italiano”. Il cantante con i baffi è in realtà la cantante Manizha, che ha partecipato all’Eurovision Song Contest con la canzone “Russian Woman”, dai forti contenuti femministi e che ha provocato ardenti polemiche in Russia.

LEGGI ANCHE: Qual è il significato profondo dell’esibizione della russa Manizha all’Eurovision? 

La sua canzone sulla difficile situazione della donna nella società, diventa qui un testo spiritoso sulla difficile situazione dell’uomo italiano: “Sei già over 30, alè, e sei single / ti fingi mammone e sei sempre su Tinder/ la mamma ha detto ‘Uscire non puoi’/ ti fa gli spaghetti, tu fa’ quel che vuoi”.

Ma il colpo di scena deve ancora arrivare! Al minuto 1:09:35 appare un Putin presidente italiano che fa il tipico discorso di fine anno, che l’originale pronuncia con lo sfondo del Cremlino, con alle spalle il Colosseo. Discorso che si conclude con: “Vi regalo l’esibizione del mio gruppo preferito” E sulla sigla finale a cantare è il gruppo Ljubé (che diventa “Amore”).

LEGGI ANCHE: Musica: Ecco la playlist di Putin 

La loro canzone patriottica “От Волги до Енисея” (“Ot Volgi do Eniseja”; “Dal Volga allo Enisej”, qui l’originale), che parla delle infinite distese russe, diventa “L’Italia mia” con le parole: “Dall’Etna alle Dolomiti / i chilometri sono infiniti / l’Italia l’Italia mia / da Napoli fino a Sicilia/ dall’Etna alle Dolomiti/ colline e prati fioriti /Italia l’Italia mia / da Bari a Reggio Emilia”. Insomma anche stavolta Ivan Urgant ha colto nel segno. L’anno scorso con “Ciao 2020” si è guadagnato persino l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia. Quest’anno quale sarà il premio?


LEGGI ANCHE: Il programma di Capodanno sulla tv russa in italiano maccheronico: la guida per capirne di più 

Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie