Ispirazione spaziale: il cosmo nell’arte sovietica e russa (FOTO)

ROSIZO
È in corso a Mosca una bella mostra di opere che ritraggono cosmonauti, cieli stellati, razzi vettore… Perché l’esplorazione dello Spazio è stato un motivo di centrale importanza sia per gli artisti ufficiali, autori dei poster della propaganda, che per quelli dell’underground

Il tema della conquista dello Spazio era onnipresente in Unione Sovietica: dipinti, poster, mosaici sugli edifici e nella metropolitana, francobolli… Gli artisti prendevano ispirazione dall’immagine di Jurij Gagarin, dagli astronauti in tute spaziali, dal cielo stellato e, naturalmente, dai razzi futuristici. Ecco solo alcune delle opere a tema cosmo.

1 / “Belka e Strelka volano a bordo del razzo”, 1960

Il volo riuscito e il ritorno sulla Terra dei cani cosmonauti Belka e Strelka fecero scalpore. Divennero così popolari che le loro immagini furono replicate letteralmente ovunque: dalle cartoline di Capodanno (nella foto) alle scatole di fiammiferi.

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2 / Aleksej Leonov. “Sul Mar Nero”, 1968

Il cosmonauta Aleksej Leonov è conosciuto principalmente come la prima persona ad aver effettuato una “passeggiata spaziale”. Ma era anche un artista, e in una serie di dipinti ha raffigurato il suo volo.

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3 / Boris Okorokov. “Arrivederci, Terra!”, 1970

Questa tela monumentale di cinque metri è stata conservata per molti anni in Polonia, dove non era esposta al pubblico, ma è stata recentemente restaurata e restituita alla Russia.

4 / N. Babin, I. Ovasapov, I. Jakushin. “Gloria alla scienza sovietica”, 1977

Questi tre artisti hanno firmato più volte come co-autori i manifesti di propaganda sovietica. Ritraevano i successi della cosmonautica in modo da suscitare orgoglio nei confronti della patria da parte di tutti.

5 / Anatolij Plakhov. “Nello Spazio aperto”, 1977

Il maestro della grafica Anatolij Plakhov era fortemente interessato al cosmismo. Ha creato diverse opere in cui ha combinato in modo bizzarro immagini cosmiche con oggetti e costellazioni mitiche.

6 / Eric Bulatov. “Breznev. Cosmo sovietico”, 1977

I dipinti di Erik Bulatov assomigliano a manifesti di propaganda sovietica. Tuttavia, l’artista era un esponente della Sots Art, un movimento che, raffigurando esageratamente i simboli sovietici, ridicolizzava “l’anormalità di quella vita, che era percepita dalle nostre menti come normale”.

7 / Jurij Palshintsev. Mosaico “Spazio” in un sottopassaggio della città di Rostov sul Don, fine anni Settanta - inizio anni Ottanta

La città meridionale di Rostov sul Don è famosa per i suoi mosaici “sotterranei”. Ci sono veri e propri capolavori nei sottopassaggi, riconosciuti come oggetti di importanza culturale a livello statale. Uno di questi è completamente a tema spaziale.

8 / Pjotr Belenok. “Senza titolo”, 1980

Il tema della connessione tra uomo e Spazio ha ispirato anche artisti non ufficiali come Pjotr Belenok. Attraverso oggetti astronomici, esprime la sua idea della struttura dell’Universo.

9 / Nikolaj Vekhtomov. “Ufo”, 1983

Le speculazioni e le leggende metropolitane sugli oggetti spaziali non identificati e la connessione dell’uomo con le civiltà extraterrestri divennero in quegli anni un argomento di moda. È così che l’artista d’avanguardia Nikolaj Vekhtomov ha presentato l’Ufo, il mito più popolare nel mondo sovietico.

10 / Mikhail Borisov. “Siamo persone pacifiche”, 1983

Le giornate lavorative dei cosmonauti sulla stazione orbitale Mir sono state ritratte dall’artista Mikhail Borisov, mostrando che sono, ovviamente, eroi e importanti scienziati, ma anche persone normali che fanno solo il loro lavoro.

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11 / Vitalij Komar, Aleksandr Melamid. “Verso la luce”, 1983

I fondatori della “Sots Art”, il movimento che prendeva in giro l’arte ufficiale del realismo socialista, Komar e Melamid, hanno rappresentato la realtà dell’Urss in maniera volutamente simile a un poster. Una persona sovietica in questo braccio teso può facilmente indovinare l’allusione ai leader sovietici Lenin o Stalin, che conducevano il Paese “Verso la luce”.

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12 / Andrej Plotnov. “Ritratto del cosmonauta Jurij Gagarin”, 1986

Andrej Plotnov dipinse uno dei ritratti più noti di Jurij Gagarin. A proposito, aveva anche conosciuto personalmente il “primo uomo nello spazio”, il che dà al suo lavoro un significato speciale.

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13 / Shalva Bedoev. “Terra. Sotto un cielo sereno”, 1987

L’originale artista osseto Bedoev dipinse in questo suo dittico un’immagine speculare dello Spazio e della terra.

14 / Gennadij Shurshin. “L’umanità non rimarrà per sempre sulla Terra”, 1988

L’artista Shurshin ha fantasticato sull’esplorazione dello Spazio esterno e sull’insediamento dell’uomo su altri pianeti, intitolando persino il suo lavoro con una frase ispirata al primo cosmista russo, Konstantin Tsiolkovskij: “L’umanità non rimarrà per sempre sulla Terra” (l’originale era: “La terra è la culla dell'umanità, ma non si può vivere per sempre in una culla”).

15 / Mikhail Pjaskovskij. Trittico “La terra ascolta”, 1988

L’artista sovietico Pjaskovskij ha deciso di rendere omaggio a tutte quelle persone che lavorano nell’industria spaziale sulla Terra, e che rimangono immeritatamente nell’ombra. Non sono famosi come i cosmonauti, ma svolgono un ruolo altrettanto importante.

16 / Evgenij Korneev. “In viaggio. Koroljov”, 1988

L’immagine mostra il momento prima del volo di Gagarin. Il cosmonauta stringe la mano all’uomo che ha reso possibili i voli spaziali: il geniale ingegnere sovietico Sergej Koroljóv.

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17 / Aleksandr Vinogradov, Vladimir Dubossarskij. “‘Goluboj Ogonjok’ su via Shabolovka”, 2010

Gli artisti continuano a pensare allo Spazio anche ai nostri giorni. Un duo artistico tra i più famosi dell’arte contemporanea, Vinogradov e Dubossarskij, ha riprodotto una foto vera in quest’opera pop art: Gagarin beve un cocktail durante un celeberrimo spettacolo televisivo di Capodanno: “Goluboj Ogonjok”. Un modo per ricordare che sebbene eroe-cosmonauta, era anche una persona normale.

18 / Gruppo “Doping-Pong”. “Gagarin”, 2016

I membri del gruppo artistico Doping-Pong creano dipinti e grafiche digitali in uno stile retro-futuristico. Nelle loro opere, combinano la modernità con l’estetica dell’Urss: con pionieri, atleti e, naturalmente, cosmonauti… 

19 / Pavel Pepperstein. “Orecchio del mondo”, 2017

Una delle figure più importanti dell’arte contemporanea russa, Pavel Pepperstein, ha immaginato l’anno 2333 e come sarà un centro per lo studio del suono cosmico.


La maggior parte delle opere qui presentate è esposta alla mostra “Kosmos kak iskusstvo” (ossia: “Lo Spazio come arte”) in corso presso il centro espositivo ROSIZO fino al 26 settembre 2021

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