La Cattedrale di Kazan: tour architettonico guidato in una delle chiese più belle di San Pietroburgo

Turismo
WILLIAM BRUMFIELD
Il fotografo e storico dell’architettura William Brumfield ci porta alla scoperta di uno dei luoghi di culto più belli della Russia e della sacra icona che custodisce

All’inizio del XX secolo, il chimico e fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij (1863-1944) sviluppò un complesso processo tecnologico per ottenere dettagliate fotografie dai colori vividi. La sua visione della fotografia come forma di educazione e di divulgazione emerge con particolare chiarezza nelle sue immagini dei monumenti architettonici dei siti storici russi. La parte principale della collezione di Prokudin-Gorskij è diventata parte della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti (per tutta la storia si veda il paragrafo a fondo articolo).

Prokudin-Gorskij fondò anche un’azienda che produceva cartoline a colori e illustrazioni per libri. Una di queste pubblicazioni includeva fotografie a colori, presumibilmente scattate nel 1907, di uno dei monumenti più famosi di San Pietroburgo, noto come la Cattedrale del Salvatore sul Sangue Versato (1883-1907). Il nome si deve al fatto che l’edificio sacro è stato costruito sull’argine del Canale di Caterina (oggi Canale Griboedov) nel punto dove fu assassinato in un attentato lo zar Alessandro II nel marzo 1881.

Sebbene San Pietroburgo sia rinomata per i suoi grandiosi complessi architettonici barocchi e neoclassici, come il Palazzo d’Inverno, l’immagine della città è definita anche da questo stupefacente monumento ecclesiastico, realizzato in quello che viene definito stile “Rinascimento russo” o stile “neo-russo”. In una grandiosa giustapposizione, uno dei più grandi monumenti neoclassici della città, la Cattedrale dell’Icona della Vergine di Kazan, più nota semplicemente come Cattedrale di Kazan (“Kazanskij Sobor”) si trova a soli due isolati di distanza sullo stesso canale.

Come le cattedrali del Cremlino di Mosca, anche San Pietroburgo ha i suoi santuari della storia della nazione, come la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, voluta da Pietro il Grande all’inizio del XVIII secolo, per sostituire la Cattedrale dell’Arcangelo Michele del Cremlino come luogo di sepoltura dei sovrani russi. Tuttavia, la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo si trovava all’interno di una fortezza strettamente sorvegliata e così, per il primo secolo della sua esistenza, San Pietroburgo mancava di luogo sacro accessibile a tutti, la cui architettura desse lustro alla capitale imperiale.      

Questa esigenza fu soddisfatta con la costruzione, nel 1801-11, della Cattedrale dell’Icona della Vergine di Kazan, situata all’incrocio tra il Canale di Caterina e la Prospettiva Nevskij, l’arteria principale della città. La sua posizione e il suo design vennero attentamente pianificati per occupare uno spazio vitale nel centro della città.

L’Icona della Vergine di Kazan

Già negli anni Ottanta del XVII secolo si pensava di ricostruire la modesta chiesa della Natività della Vergine di Mikhail Zemtsov sulla Prospettiva Nevskij, che ospitava la miracolosa Icona della Vergine di Kazan. Questa icona, spesso copiata e una delle immagini russe più venerate di Maria che tiene in braccio Gesù bambino, si pensa sia stata rinvenuta dopo un incendio che distrusse parte della città di Kazan nel 1579.

LEGGI ANCHE: Le cinque sacre icone più venerate dai russi            

L’importanza nazionale dell’icona crebbe all’inizio del XVII secolo, quando si ritenne che avesse avuto un ruolo nella salvezza della Russia dal caos dinastico noto come “Periodo dei Torbidi” (in russo: “Smútnoe vremja”). L’immagine era quindi strettamente legata alla dinastia Romanov, fondata nel 1613 per risolvere la crisi dinastica. Nel 1721, Pietro il Grande portò una delle prime copie dell’icona di Kazan nella sua nuova capitale, San Pietroburgo.       

Alcuni decenni dopo, San Pietroburgo conobbe un’intensa fase di costruzione durante il breve regno dell’imperatore Paolo I, dal 1796 al 1801. Nonostante l’instabilità dei cinque anni che precedettero il suo assassinio, il regno di Paolo fu testimone della vittoriosa campagna di Aleksandr Suvorov contro le armate della Francia rivoluzionaria in Italia.            

Questo fu anche un periodo di iniziative russe nel Mediterraneo. Paolo fu scelto come Gran Maestro dell’Ordine di Malta dei Cavalieri di San Giovanni, che erano stati cacciati da Malta da Napoleone nel 1798. L’idea di Paolo di un avvicinamento tra Ortodossia e cattolicesimo romano sembra aver influenzato la progettazione della Cattedrale dell’Icona di Kazan, la cui decorazione mostra spesso la croce di Malta.       

Un capolavoro architettonico

L’architetto della cattedrale, Andrej Voronikhin (1759-1814), nacque come servo della gleba nella tenuta sugli Urali del conte Aleksandr Sergeevich Stroganov, rampollo di una delle famiglie più ricche della Russia. Stroganov, astuto mecenate delle arti, riconobbe il talento di Voronikhin e lo portò a Mosca nel 1777, dove studiò per due anni con i maestri architetti Vasilij Bazhenov e Matvej Kazakov.

Nel 1779 Voronikhin fu introdotto nella cerchia degli Stroganov a San Pietroburgo e ottenne la libertà nel 1786. Tra il 1786 e il 1790 accompagnò il figlio di Aleksandr Stroganov, Pavel, nei suoi viaggi in Europa. Prima di tornare in Russia, Voronikhin seguì dei corsi privati di architettura a Parigi.      

Nel 1799, Paolo riaprì il concorso per una nuova cattedrale, il cui progetto doveva rispecchiare la grandezza di Roma. Aleksandr Stroganov guidò la commissione di costruzione, che scelse subito Voronikhin come architetto. Sebbene le qualifiche di Voronikhin fossero messe in dubbio, la fiducia di Stroganov nel “suo” architetto si rivelò giustificata sia nell’organizzazione del vasto progetto di costruzione sia nella magnifica realizzazione del progetto stesso.    

Il corpo della Cattedrale di Kazan è a croce latina, con portici corinzi a ovest, nord e sud e un’abside semicircolare a est. Un fregio scolpito sopra l’abside raffigura l’ingresso di Cristo a Gerusalemme. Sormontata da un ampio parapetto attico, la cattedrale è coronata da una cupola che sovrasta un cilindro (o “tamburo”) i cui pilastri riprendono le file di colonne sottostanti.      

Il posizionamento della cattedrale rispetto alla Prospettiva Nevskij ha richiesto una soluzione ingegnosa. Poiché l’asse principale della cattedrale (est-ovest) è parallelo alla Prospettiva Nevskij, l’architetto ha creato una grandiosa facciata nord rivolta verso il viale, con un colonnato curvo ancorato da massicci blocchi terminali a est e a ovest.      

Nel progetto originale era previsto un colonnato analogo sul lato sud, ma a causa dei costi non fu realizzato. L’ingresso principale, sulla facciata ovest, è nascosto dietro il colonnato nord.     

Bellezza nei dettagli   

Le pareti in mattoni della struttura sono rivestite di pietra di Pudost, un tufo calcareo estratto nella vicina Gatchina. Si tratta di una pietra facile ad essere estratta, ma che si indurisce con l’esposizione all’aria, fornendo così una sostanza ideale per la scultura dei dettagli. Questa qualità è stata sfruttata nella progettazione dei fregi monumentali di soggetto biblico per gli attici dei blocchi est e ovest, per l’abside e per i pannelli scolpiti dei tre portici.

Anche le colonne e i capitelli esterni, disposti in file di quattro, sono in pietra di Pudost, con vari dettagli resi in granito (tre tipi diversi), pietra calcarea e marmo. Il bronzo è stato utilizzato per le statue, tra cui i Santi Vladimir e Aleksandr Nevskij dello scultore Stepan Pimenov ai lati del portale nord. Le massicce porte sono rivestite con pannelli di bronzo basati sui disegni di Lorenzo Ghiberti per il Battistero di Firenze.           

Il magnifico interno è definito da un colonnato di 56 colonne corinzie appaiate che fiancheggiano la navata centrale e i bracci della struttura. Le colonne (alte 10,7 metri) sono in granito rosso finlandese lucidato con capitelli in bronzo dorato. Le volte a botte presentano una rete di cassettoni esagonali con rosette. Il pavimento è un mosaico di pietre estratte principalmente sui Monti Urali.          

L’interno è incentrato sullo spazio sottostante la cupola. Fino al cilindro si innalzano massicci piloni con le raffigurazioni dei quattro Evangelisti sui pennacchi (il pennacchio, o scuffia, è l’elemento di raccordo fra l’imposta di una cupola e la struttura ad essa sottostante). Il tamburo contiene un fregio grigio dipinto (grisaglia) a imitazione della scultura che raffigura scene della vita di Cristo e di Maria. La cupola a cassettoni è costituita da una doppia calotta.              

La pittura degli interni venne supervisionata dall’Accademia Imperiale delle Arti e comprendeva opere su tela e su gesso. Le iconostasi sono state dipinte da importanti artisti accademici come Vasilij Borovikovskij e Andrej Ivanov, padre del famoso artista Aleksandr Ivanov.   

Santuario nazionale     

Al momento del suo completamento nel 1811, la Cattedrale di Kazan aveva acquisito l’aura di santuario nazionale. Nel 1812 vi furono collocati i trofei francesi catturati e, nel luglio 1813, la cattedrale fu testimone della solenne sepoltura del principe Mikhail Golenishchev-Kutuzov, comandante in capo delle armate russe contro Napoleone, ben conosciuto a tutti i lettori di “Guerra e pace” di Lev Tolstoj.

La Cattedrale di Kazan appartiene allo stile monumentale del classicismo di cui il massimo esempio è la Basilica di San Pietro a Roma, seguita da Sainte Geneviève dell’architetto Jacques Germain Soufflot a Parigi (il Panthéon, costruito nel 1755-1792). Con il suo colonnato nord, il progetto della cattedrale integra forma architettonica e spazio pubblico in una scala perfetta.            

Infine, la Cattedrale di Kazan si trova sulla Prospettiva Nevskij all’incrocio con il Canale di Caterina (Griboedov). L’emblematica Casa Singer, costruita sull’altro lato del viale nel 1902-1904, si è successivamente unita alla cattedrale in questo ruolo, così come la Cattedrale della Resurrezione sul Sangue Versato. E questi due luoghi sacri, costruiti in stili così diversi, e visibili l’uno dall’altro, riflettono il destino turbolento della dinastia Romanov e della Russia stessa.

***

Prokudin-Gorskij, il suo metodo e la sua eredità

Nei primi anni del XX secolo il fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij inventò un complesso procedimento per ottenere fotografie a colori. Tra il 1903 e il 1916 viaggiò per l’Impero Russo e scattò oltre 2.000 foto con il nuovo metodo, che comprendeva tre esposizioni su una lastra di vetro. Nell’agosto del 1918 lasciò la Russia con gran parte della sua collezione di negativi su vetro e si stabilì in Francia. Dopo la sua morte, a Parigi, nel 1944, i suoi eredi vendettero la collezione alla Biblioteca del Congresso Usa. All’inizio del XXI secolo, la Biblioteca del Congresso ha digitalizzato le immagini di Prokudin-Gorskij, rendendo le foto pubblicamente e gratuitamente disponibili al pubblico mondiale. Un gran numero di siti russi ora ha una copia della collezione. Nel 1986 lo storico dell’architettura e fotografo William Brumfield (1944-) organizzò la prima mostra delle foto di Prokudin-Gorskij alla Biblioteca del Congresso. In un lungo periodo di lavoro, cominciato agli inizi degli anni Settanta del Novecento, Brumfield ha rifotografato la gran parte dei luoghi visitati da Prokudin-Gorskij. Questa serie di articoli mette a confronto questi complessi architettonici a circa un secolo di distanza.


LEGGI ANCHE: Così Prokudin-Gorskij fotografò A COLORI l’Impero Russo a inizio Novecento (FOTO)  

Cari lettori, 

a causa delle attuali circostanze, c’è il rischio che il nostro sito internet e i nostri account sui social network vengano limitati o bloccati. Perciò, se volete continuare a seguirci, vi invitiamo a: