La Cattedrale del Salvatore sul Sangue Versato, capolavoro di cupole e mosaici

Eretta sul luogo dell’assassinio dello zar Alessandro II, rischiò di essere demolita in epoca sovietica. Oggi è uno degli edifici simbolo di San Pietroburgo

San Pietroburgo. Cattedrale della Resurrezione del Salvatore sul Sangue Versato. Vista sud-ovest sul canale Griboedov. 29 maggio 1998

All'inizio del XX secolo, il chimico e fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij ​​inventò un complesso procedimento per ottenere vivide e dettagliate fotografie a colori (vedi paragrafo alla fine del testo).

Cattedrale del Salvatore sul Sangue Versato. Vista sud, 1907 circa

Buona parte della produzione di Prokudin-Gorskij è entrata a far parte della Biblioteca del Congresso, ma Prokudin si è dedicato anche alla realizzazione di cartoline a colori e illustrazioni per libri. Questo lavoro da lui pubblicato comprendeva varie fotografie a colori - scattate presumibilmente nel 1907 - di uno dei monumenti più famosi di San Pietroburgo: la Cattedrale del Salvatore sul Sangue Versato.

L’assassinio dello zar

Cattedrale della Resurrezione. Portico nord-ovest, vista ovest con pannello della Crocifissione di V. M. Vasnetsov. 25 maggio 2003

San Pietroburgo è famosa nel mondo per i suoi grandiosi complessi architettonici in stile barocco e neo-classico, come il Palazzo d'Inverno e l'Ammiragliato. Ma c’è un altro edificio che si distingue fra tutti: quello della Cattedrale affacciata sul canale Griboedov, il luogo dove venne ucciso lo zar Alessandro II, vittima di un attentato avvenuto il 13 marzo 1881. Questa straordinaria chiesta fu costruita in stile neo-russo; si tratta di uno stile utilizzato per molti edifici della fine del XIX secolo, che ha trovato la sua massima espressione in questo capolavoro di architettura. 

Cattedrale della Resurrezione. Portico sud, frontone con mosaico di V. M. Vasnetsov. 25 maggio 2003

Così come prevedeva la tradizione russa medievale di costruire cappelle sul luogo delle esecuzioni, allo stesso modo, subito dopo l’assassinio dello zar, in quel luogo fu eretta una cappella in legno. Ma il giovane Alessandro III insistette per realizzare una grande chiesa in memoria del padre. In un primo momento, tutti i progetti presentati furono considerati “poco russi” dallo stesso Alessandro III. Fra tutti, fu notato il bozzetto dell’architetto Alfred Parland.

Cattedrale della Resurrezione. Facciata sud, pannelli di granito con iscrizioni raffiguranti eventi significativi del regno di Alessandro II. Qui sono raffigurati:

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L'influenza di Mosca

Alfred Parland (1842-1919) si era laureato all'Accademia Imperiale delle Arti nel 1874 e aveva girato l’Europa con una borsa di studio fino al 1878, quando tornò all'Accademia come membro della facoltà. Si specializzò nella costruzione di chiese e per questo progetto scelse lo stile russo, anziché neo-bizantino, prendendo ispirazione da alcuni esempi architettonici di Mosca.  

Cattedrale della Resurrezione. Vista sud. 29 maggio 1998

Sebbene entrambi gli stili godessero del favore ufficiale delle autorità, la Cattedrale della Resurrezione si distingueva nettamente dalle chiese ortodosse costruite in stile bizantino, sia nella Russia vera e propria che in altre parti dell'impero, come Varsavia (lo stile neo-bizantino russo si trova anche all'estero, come nella Cattedrale di Sant'Alessandro Nevskij a Sofia, capitale della Bulgaria).

Cattedrale della Resurrezione. Facciata sud, frontone con mosaico di N. A. Koshelev

Ma la parte esterna della Cattedrale della Resurrezione (ad esempio le sue cupole) fa pensare alla Mosca del XVI e XVII secolo, piuttosto che agli antichi santuari di Bisanzio o alla San Pietroburgo di influenza occidentale. Con questi elementi specificamente russi, la Cattedrale della Resurrezione è un esemplare monumento in ricordo di uno zar il cui regno fu associato all'ideologia del panslavismo.

Cattedrale della Resurrezione. Vista nord-ovest. 3 giugno 1999

Nella stesura del suo progetto, Parland consultò il monaco Ignaty (Ivan Malyshev, 1811-1897), che prestava servizio come abate nel monastero della Trinità-San Sergio a San Pietroburgo. Proprio come Parland, anche Ignaty aveva studiato all'Accademia delle Arti e i due avevano collaborato in precedenza alla progettazione di un’altra chiesa. Ignaty fu infatti uno dei principali sostenitori della necessità di costruire un monumento architettonico sacro per Alessandro II. 

Cattedrale della Resurrezione. Facciata nord, frontone con pannello a mosaico

Il risultato fu un edificio straordinariamente simile all’architettura medievale moscovita, sia per le cupole, sia per i vari elementi decorativi: pur con varie differenze, molti dettagli ricordano la Cattedrale di San Basilio di Mosca.

Cattedrale della Resurrezione. Portici nord e nord-ovest con il canale di Griboedov. 30 maggio 1992

Il progetto

Nel luglio 1883, lo zar Alessandro III approvò il progetto di Parland, con alcune modifiche. La cerimonia di posa della prima pietra avvenne nell'ottobre dello stesso anno, ma nei due decenni successivi i lavori procedettero a rilento; la versione definitiva del progetto fu approvata solo nel 1887.

A sinistra: facciata ovest, campanile. Pannelli di mosaico della Vergine Maria e di San Giovanni disegnati da M. V. Nesterov sopra il crocifisso eretto sul luogo dell'assassinio di Alessandro II. 25 maggio 2003. A destra: il mosaico

L'intenzione, infatti, era quella di includere nella struttura della cattedrale la parte di selciato dove lo zar fu ferito a morte, accanto al canale di Caterina (oggi Griboedov). Questa vicinanza fece sì che le fondamenta delle mura si estendessero sul canale stesso.

Inoltre, l'estremità occidentale della struttura fu progettata per sostenere un grande campanile a cupola sopra l'ingresso occidentale: un’usanza tipica dell'architettura russa del XVII secolo. 

Per garantire la stabilità della struttura fu necessaria una notevole ingegnosità tecnica: al posto delle consuete palificazioni delle fondamenta, Parland progettò una spessa base di cemento e le fondamenta sopra la base furono costruite con blocchi di calcare, che sostenevano direttamente le pareti in mattoni. 

Le pareti stesse furono rivestite con mattoni smaltati della rinomata fabbrica tedesca Siegersdorf. Nella parte bassa della struttura, i mattoni chiari fanno da sfondo a pannelli di granito con lettere d'oro incise che ricordano eventi importanti del regno di Alessandro II. 

A sinistra: portico nord-ovest, pannello della Crocifissione di V. M. Vasnetsov. A destra: portico sud-ovest, pannello

Le facciate della cattedrale sono abbellite da strisce di pannelli incassati con piastrelle decorative in ceramica, mentre la parte superiore della struttura è decorata con pannelli a mosaico, alcuni di dimensioni monumentali. I pannelli principali sono stati disegnati da Viktor Vasnetsov, Mikhail Nesterov e altri artisti di spicco (tra cui lo stesso Parland) e furono prodotti secondo i più alti standard tecnici dalla ditta di ceramiche A. A. Frolov. 

Di particolare interesse sono le quattro scene a mosaico del ciclo della Crocifissione disegnate da Vasnetsov per i frontoni del portico d'ingresso ovest della chiesa. Il coinvolgimento di Vasnetsov per la realizzazione dei mosaici della chiesa riflette il nuovo interesse verso le forme d'arte medievali.

Le caratteristiche della cattedrale

Gli elementi più impressionanti della cattedrale sono le cupole a cipolla, simili a quelle di San Basilio, che offrono uno straordinario spettacolo di forme decorative evidenziate da smalti policromi. 

Cattedrale della Resurrezione. Vista est, abside (contenente l'altare principale) con il mosaico

Nel 1897, sopra la cupola centrale fu posta una croce di 6 metri, che sormontava la struttura di 81 metri. Nel 1899 furono issate sul campanile quattordici campane (confiscate e fuse nel 1931). Nel frattempo, proseguirono i lavori all'interno, completamente ricoperto di mosaici per una superficie totale di oltre 7.000 metri quadrati. Questo sontuoso lavoro decorativo allungò i tempi di costruzione di oltre vent'anni: la Cattedrale della Resurrezione fu infine consacrata in pompa magna il 6 (19) agosto 1907, alla presenza dello zar Nicola II. 

In qualità di monumento imperiale, la chiesa era sostenuta direttamente dallo Stato e non da un'istituzione parrocchiale o ecclesiastica; ma con l'abdicazione di Nicola II, nel febbraio del 1917, il sostegno statale cessò. Negli anni successivi, il controllo della proprietà passò per mano di varie istituzioni ecclesiastiche.

Cattedrale della Resurrezione. 30 maggio 1993

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Il rischio demolizione 

I lavori di restauro della Cattedrale, 15 aprile 1984

Nel 1930, il santuario fu chiuso per decreto statale e la struttura fu consegnata alla Società dei Prigionieri Politici (pre-rivoluzionari) per creare un museo dedicato al movimento della Volontà Popolare, lo stesso gruppo che aveva assassinato Alessandro II. 

Nel frattempo si iniziò a lavorare al progetto di demolizione della struttura in quanto era considerata “monumento imperiale con scarso valore artistico autentico”. Fortunatamente, poco prima della decisione finale, alla fine degli anni ‘30, le proteste degli esperti museali rimandarono l'attuazione di quella barbara decisione. Con l'inizio della guerra, la demolizione della cattedrale perse priorità e la struttura venne utilizzata come obitorio durante il terribile assedio di Leningrado e, dopo la guerra, come magazzino per il Teatro Malyj.

Cattedrale della Resurrezione. Cupola sud-ovest con decorazione smaltata. 28 marzo 1991

La struttura fu infine dichiarata monumento culturale nel 1968 e, nell'aprile 1971, passò sotto il controllo del Museo della Cattedrale di Sant'Isacco. Poco dopo, squadre di specialisti avviarono un lungo restauro di enorme complessità dal punto di vista tecnico e artistico. La prima fase fu completata solo nel 1997, quando gli interni della cattedrale furono aperti ai visitatori.   

San Pietroburgo. Canale Griboedov. 8 settembre 1971

Nei primi anni del XX secolo il fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij inventò un complesso procedimento per ottenere fotografie a colori. Tra il 1903 e il 1916 viaggiò per l’Impero Russo e scattò oltre 2.000 foto con il nuovo metodo, che comprendeva tre esposizioni su una lastra di vetro. Nell’agosto del 1918 lasciò la Russia con gran parte della sua collezione di negativi su vetro e si stabilì in Francia. Dopo la sua morte, a Parigi, nel 1944, i suoi eredi vendettero la collezione alla Biblioteca del Congresso Usa. All’inizio del XXI secolo, la Biblioteca del Congresso ha digitalizzato le immagini di Prokudin-Gorskij, rendendo le foto pubblicamente e gratuitamente disponibili al pubblico mondiale. Un gran numero di siti russi ora ha una copia della collezione. Nel 1986 lo storico dell’architettura e fotografo William Brumfield organizzò la prima mostra delle foto di Prokudin-Gorskij alla Biblioteca del Congresso. In un lungo periodo di lavoro, cominciato agli inizi degli anni Settanta del Novecento, Brumfield ha rifotografato la gran parte dei luoghi visitati da Prokudin-Gorskij. Questa serie di articoli mette a confronto questi complessi architettonici a circa un secolo di distanza.

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