Casa Singer, il palazzo simbolo di San Pietroburgo nato come sede di una ditta di macchine da cucire

Legion Media
L’edificio, sulla centralissima Prospettiva Nevskij, fu commissionato dall’azienda americana quando decise la sua espansione commerciale e industriale nell’Impero Russo. Poi, con le turbolenze della storia, ha vissuto più vite: è stato consolato americano e, da oltre un secolo, è una grande, fornitissima, libreria

Le macchine da cucire Singer apparvero in Russia negli anni Sessanta dell’Ottocento, importate dalla Germania. Più tardi, nella attuale Volgograd, fu fondata un’officina per il loro assemblaggio e nel 1897 apparve la società per azioni “Manufakturnaja kompanija ‘Singer’” (“Мануфактурная компания “Зингер”), che presto costruì una grande fabbrica a Podolsk, non lontano da Mosca. Contemporaneamente, i proprietari americani della società si preoccuparono di aprire una sede a San Pietroburgo (che allora era la capitale russa): all’inizio del XX secolo la società acquistò così un terreno sulla centralissima Prospettiva Nevskij.

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I piani ambiziosi prevedevano la costruzione di una sorta di “grattacielo” americano nella capitale dell’Impero Russo: un edificio di otto piani (secondo altre fonti, di undici) con finiture ultramoderne. Tuttavia, i sogni dovettero essere ridimensionati: si scoprì che nel centro di San Pietroburgo, per la tutela degli edifici storici, era vietato erigere edifici più alti di 23,5 metri. 

Lavori di costruzione. 1902-1903

L’autore del progetto del palazzo è l’architetto Pavel Sjuzór (spesso traslitterato Suzor; 1844–1919), che ha costruito un centinaio di palazzi residenziali in città. Per lui fu difficile lavorare con gli americani. Il committente chiedeva che la facciata riproducesse l’aspetto del quartier generale della Singer di New York, mentre Suzor insistette sullo stile eclettico locale, un mix di art nouveau e classicismo. Inoltre, l’architetto non intendeva rinunciare alla sua creatività.

Vecchie cartoline, 1905-1907

Come risultato di vari compromessi, nel 1904 apparve sul viale principale di San Pietroburgo un palazzo di sei piani con un atrio, una mansarda e una cupola di vetro angolare. Per la sua costruzione furono applicate le tecnologie più avanzate dell’epoca: l’edificio aveva un’intelaiatura in ferro; le grondaie erano nascoste all’interno delle pareti; l’aria nelle stanze era purificata, riscaldata e inumidita, e il tetto veniva liberato dalla neve per mezzo di un riscaldamento automatico a vapore. 

L'edificio Singer. Foto dalla rivista

Le facciate erano rivestite di granito di varie tonalità e decorate con figure di bronzo in ferro battuto. All’interno furono installati tre ascensori. Sull’edificio faceva bella mostra di sé anche un’aquila (opera dello scultore Artemij Ober; 1843-1917) con uno scudo a stelle e strisce sul petto, in riferimento alla bandiera statunitense. 

L’edificio ricevette reazioni contrastanti da parte dei cittadini. Non tanti apprezzarono l’aspetto innovativo, e gli gli furono dati vari nomignoli, come “boccetta di profumo” o addirittura “dente marcio”. Anche con la questione delle norme sull’altezza non mancarono i problemi: la torre di vetro angolare con il globo divenne il nuovo elemento dominante della Prospettiva Nevskij.

L'edificio Singer. Foto dalla rivista

Oltre agli uffici della Singer, l’edificio ospitava banche, la New York Insurance Company e varie società commerciali. Il palazzo divenne uno dei primi business center del Paese.

Durante la Prima Guerra Mondiale, l’azienda americana fu associata alla Germania a causa del nome tedesco del suo fondatore, e si sospettò persino che i suoi rappresentanti fossero coinvolti in attività di spionaggio, sebbene la Singer fosse persino impegnata nella confezione di uniformi per l’esercito russo. Per evitare associazioni indesiderate, la direzione dell’azienda affittò il piano inferiore dell’edificio al consolato americano nel 1917-1918.

L'aquila dell'edificio Singer. La foto è tratta dalla rivista

Il 20 marzo 1917, il console americano North Winship (1885-1968) telegrafò al Segretario di Stato americano un dispaccio sugli eventi rivoluzionari di Pietrogrado, in cui sottolineò che la Casa Singer si era trovata nel centro degli scontri armati.

“Durante questi due giorni, i combattimenti intorno al Consolato sono stati molto duri e in diverse occasioni è sembrato che nulla potesse salvare la Casa Singer dalla distruzione totale. Le mitragliatrici venivano presumibilmente azionate da punti di vantaggio in questo edificio dagli agenti di polizia, così come dagli edifici vicini, e i rivoluzionari rispondevano con raffiche di fucili e mitragliatrici”. 

Winship denunciò che, nonostante la presenza di chiari simboli di Stato americani sull’edificio e di un’aquila sulla facciata, il nome dell’azienda dal suono tedesco avesse avuto un effetto negativo sull’opinione pubblica.

“Ho dovuto difendere l’aquila americana sulla cima dell’edificio, perché si credeva che fosse un’aquila tedesca e la folla intendeva abbatterla, finché non ho spiegato in russo la differenza tra l’aquila americana e quella tedesca”.

Per maggiore sicurezza, il possente uccello sulla Casa Singer fu avvolto in una bandiera a stelle e strisce, con il solo becco che spuntava dalle pieghe. Ma si salvò per poco. Negli anni Venti fu smantellato.

Due donne all'ingresso

Nel 1918, a causa dell’attacco dei tedeschi a Pietrogrado, il corpo diplomatico straniero fu evacuato dalla città. L’ufficio di rappresentanza dell’azienda rimase qui operativo fino al 1922, anche dopo la nazionalizzazione dell’edificio. Dovette però condividere l’edificio con varie istituzioni sovietiche, dagli editori di libri al Comitato di censura sovietico.  

Inaugurazione della Casa dei Libri dopo il restauro, 1948

Nel 1919, nei primi due piani, aprì una libreria, che in seguito divenne la “Dom Knigi”; la “Casa del Libro”, pioniere del commercio librario statale in città. È ancora oggi una importante libreria, dopo essere stata chiusa per soli tre mesi durante l’assedio di Leningrado e poi per diversi anni per il restauro del palazzo.


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