San Pietroburgo. Fortezza di Pietro e Paolo con la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, 5 giugno 2015
William BrumfieldPetrozavodsk. La chiesa dei santi Pietro e Paolo, vista sud-ovest. Distrutta da un fulmine nel 1924. Estate 1916
Sergej Prokudin-GorskijAll’inizio del XX secolo, il chimico e fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij (1863-1944) sviluppò un complesso processo tecnologico per ottenere dettagliate fotografie dai colori vividi. La sua visione della fotografia come forma di educazione e di divulgazione emerge con particolare chiarezza nei suoi scatti ai monumenti architettonici nei principali luoghi storici della Russia.
Fortezza di Pietro e Paolo. Cattedrale dei santi Pietro e Paolo, vista ovest. 3 maggio 1984
William BrumfieldQueste fotografie non solo permettono di studiare l'architettura documentata da Prokudin-Gorskij, ma invitano a fare un confronto con altre monumentali strutture. Ad esempio, la chiesa in legno dei Santi Pietro e Paolo, fotografata a Petrozavodsk (oggi capitale della Repubblica di Carelia) nell'estate del 1916, assomiglia chiaramente a uno dei più grandi monumenti di San Pietroburgo, la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo nella Fortezza di Pietro e Paolo.
Fortezza di Pietro e Paolo con il bastione di Pietro I in primo piano. Cattedrale dei santi Pietro e Paolo, vista sud-est. 9 marzo 1980
William BrumfieldLa dedica di entrambi i santuari ai patroni celesti dello zar Pietro I (1672-1725) fu un’inequivocabile dichiarazione politica. Entrambe le chiese furono costruite all'inizio del XVIII secolo su ordine di Pietro, entrambe dominavano città il cui nome rifletteva quello dello zar ed entrambe occupavano posizioni strategiche nella lunga lotta di Pietro con la Svezia, passata alla storia come “Grande Guerra del Nord” (1700-21).
Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo. Veduta orientale con l'affresco di Cristo affiancato dai Santi Pietro e Paolo. 6 giugno 2015
William BrumfieldElevata a cattedrale, la chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Petrozavodsk fu costruita all'inizio del XVIII secolo sulla base di un progetto che combinava caratteristiche tradizionali con elementi che derivavano direttamente dalle innovazioni architettoniche dello zar Pietro (secondo una versione locale, sarebbe stato proprio lo stesso zar a progettare l’edificio).
Pietro sostenne la chiesa come dichiarazione della presenza russa in una zona di confine strategica, contesa dalla Svezia. Petrozavodsk (letteralmente, la “fabbrica di Pietro”) fu fondata nel 1703 per produrre ferro per la nuova Marina russa durante la Guerra del Nord.
La cattedrale dei Santi Pietro e Paolo. Guglia, vista sud-ovest. 9 marzo 1980
William BrumfieldIl particolare design verticale della chiesa di Pietro e Paolo si basa su una forma tradizionale di architettura lignea nota come chiesa “a gradoni”, costituita da vari livelli ottagonali ascendenti. Allo stesso tempo, la chiesa di Pietro e Paolo presenta elementi peculiari dell'architettura petrina, come l'alta guglia al posto della cupola a cipolla e la presenza di balconi affacciati sul lago Onega.
La cattedrale dei santi Pietro e Paolo. Dettaglio della guglia con l'angelo immortalato il 9 marzo 1980 (a sinistra) e il 7 giugno 2015 (a destra)
William BrumfieldNel 1784, la chiesa di Pietro e Paolo fu ristrutturata con l'aggiunta di dettagli neoclassici e di un rivestimento di tavole dipinte di bianco, come si vede nelle foto di Prokudin-Gorskij. Nell'ottobre del 1924, questo monumento fu distrutto da un fulmine e la fotografia di Prokudin-Gorskij, illuminata a giorno, resta oggi l’immagine più esemplare della struttura.
La cattedrale dei Santi Pietro e Paolo. Cupola, lato orientale. 9 marzo 1980
William BrumfieldSulla base di limitate testimonianze visive (incisioni dell'inizio del XVIII secolo), si è portati a pensare che il santuario originario di Pietro e Paolo a San Pietroburgo assomigliasse alla chiesa di Petrozavodsk, un'austera struttura di tronchi sormontata da una guglia di legno. Ma non è tutto.
Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo. Navata, vista orientale dal lato dell'iconostasi, 7 luglio 1995
William BrumfieldUna delle più giovani tra le grandi città del mondo, San Pietroburgo, fu fondata quando il giovane zar Pietro - poi Pietro il Grande - era al terzo anno della Grande Guerra del Nord, che avrebbe assicurato alla Russia il potere nell'Europa settentrionale.
L'obiettivo immediato di Pietro era quindi controllare l'estuario del fiume Neva e aprire un passaggio verso il Golfo di Finlandia. Il momento giusto arrivò nella primavera del 1703. Dopo una serie di scontri tra gli svedesi e le truppe comandate dal principe Boris Petrovich Sheremetev, le forze russe poterono navigare dal lago Ladoga lungo il breve fiume Neva fino al Golfo di Finlandia.
Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo. Volte del soffitto della navata centrale. 7 giugno 2015
William BrumfieldPer controllare l'accesso a questa nuova acquisizione, Pietro aveva bisogno di una fortezza alla foce della Neva. Da un’attenta ricognizione dell'estuario, si individuò un sito ben protetto, noto come Isola della Lepre. Le sue dimensioni e la sua posizione sembravano ideali per una fortificazione e i lavori iniziarono il 16 maggio 1703 (27 maggio secondo il calendario occidentale).
Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo. Cherubini sulla volta della navata laterale. 9 aprile 1984
William BrumfieldPer il progetto vennero arruolati circa 20.000 operai, che, in condizioni terribili, innalzarono mura e bastioni. I lavori procedettero alacremente sotto la supervisione di Aleksandr Menshikov: a novembre, la fortezza di Sankt Piter Burkh - "Cittadina di San Pietro" - era completata nelle sue fondamenta. Il nome è stato dato in onore della festa russo-ortodossa dei Santi Pietro e Paolo (29 giugno), ma è stato reso in olandese, giacché Pietro ammirava la lingua di quella cultura.
La sicurezza della nuova città fu garantita dall'epocale vittoria di Pietro sugli svedesi nella battaglia di Poltava del 1709. Ora Pietro voleva che la fortezza non avesse solo una funzione militare, ma che fosse anche un simbolo della nuova capitale della Russia. Il desiderio di Pietro di riformare l'architettura russa fu attuato da Domenico Trezzini (1670-1734 circa), un ingegnere italo-svizzero che si dimostrò uno dei più capaci architetti stranieri alla corte dello zar.
Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo. Iconostasi a forma di arco di trionfo davanti all'altare principale. 9 aprile 1984
William BrumfieldDopo il completamento delle mura di terra, Pietro intendeva sostituirle con opere in muratura. Le sezioni principali della fortezza, compresi i sei bastioni, furono intitolate ai principali collaboratori dello zar, come Aleksandr Menshikov, o a un membro della casa imperiale, tra cui Pietro stesso. Nel maggio 1706, lo zar assistette alla posa della prima pietra del bastione Menshikov.
La cattedrale dei Santi Pietro e Paolo. Struttura superiore del paravento con icona dell'Ascensione. 9 marzo 1980
William BrumfieldOsservando l'interno della fortezza, ci si accorge che il progetto di Trezzini per la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, iniziato nel giugno del 1712, creò un distacco netto con la tradizionale architettura russa delle chiese, caratterizzata di solito da una pianta centralizzata con cupole a croce. L'architetto creò una struttura rettangolare allungata, la cui modesta cupola barocca, all'estremità orientale, è subordinata alla torre e alla guglia poste sopra l'ingresso occidentale.
Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo. Scultura dorata "Cristo in gloria" in cima all'iconostasi. 7 giugno 2015
William BrumfieldIn effetti, l’interesse di Pietro era focalizzato sulla torre con la guglia, che fu completata nel 1732. La rapida costruzione della torre non solo permise a Pietro di avere una piattaforma da dove sorvegliare i progressi del cantiere, ma servì anche da “cornice” per un orologio a rintocchi commissionato in Olanda.
Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo. La Porta Reale che conduce all'altare principale. 7 giugno 2015
William BrumfieldNel 1717 Trezzini aveva completato la struttura di base della torre (la guglia fu assemblata nel 1720) e nel 1720 fu installato il carillon. Nel 1723 la guglia, dorata e sormontata da un angelo che regge una croce, raggiungeva un'altezza di 112 metri, superando di 32 metri il campanile di Ivan il Grande. La guglia ricorda l'architettura barocca del Nord Europa del XVII secolo, con le sue grandi volute che rinforzano i livelli inferiori della torre e gli elementi classici nei livelli superiori.
La cattedrale dei Santi Pietro e Paolo. Icone su cornice dorata, lato destro con icona di Cristo in trono che regge uno scettro a forma di croce. 7 giugno 2015
William BrumfieldLe grandi finestre che segnano la lunghezza della cattedrale non hanno precedenti nell'architettura ecclesiastica russa e forniscono un'ampia illuminazione per gli elementi decorativi dell'interno. Non è chiaro se questa grande sala fosse originariamente destinata a servire da luogo di sepoltura per gli zar Romanov. Tuttavia, con la morte di Pietro il Grande (i cui funerali si tennero nella chiesa di legno mantenuta tra le mura della cattedrale non ancora completata), questa prestigiosa funzione fu sottratta alla Cattedrale dell'Arcangelo al Cremlino.
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Iconostasi, lato sinistro con grandi icone di San Paolo (all'estrema sinistra) e Maria in trono con il Bambino Gesù
William BrumfieldL'interno della cattedrale è diviso in tre navate da pilastri in finto marmo con capitelli corinzi dorati. I soffitti sono decorati con dipinti trompe l'oeil che sembrano estendere lo spazio della volta. Ai piani superiori le pareti presentano pannelli dedicati ai temi religiosi, dipinti alla maniera occidentale da un collettivo di artisti russi.
Il fulcro dell'interno, tuttavia, è l’iconostasi sotto la cupola, all'estremità orientale della chiesa. Gli artigiani russi eccellevano da tempo nell'intaglio del legno e queste abilità furono prontamente adattate al nuovo stile barocco, di cui questo paravento per icone è un esempio molto riuscito.
Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo. Parete nord, con pulpito. 7 luglio 1995
William BrumfieldIl suo disegno, opera di Ivan Zarudnyj, ricorda gli archi di trionfo eretti per celebrare eventi di Stato, in particolare le vittorie di Pietro. La cornice è stata scolpita tra il 1722 e il 1726 a Mosca e assemblata nella cattedrale nel 1727. Il suo esuberante allestimento comprende figure allegoriche, angeli trombettieri e cherubini, colonne tortuose e frontoni spezzati, che circondano un'icona centrale dell'Ascensione.
La fortezza di Pietro e Paolo con il bastione Trubetskoj in primo piano. Cattedrale dei santi Pietro e Paolo, vista sud-ovest. 9 marzo 1980
William BrumfieldAlcuni degli ornamenti più elaborati della cattedrale andarono perduti a seguito di un fulmine e di un incendio nel 1756. La ricostruzione del tetto, della cupola e della guglia da parte di Bartolomeo Rastrelli e Savva Chevakinsky, noti per le loro sontuose chiese barocche, ha permesso di conservare le caratteristiche essenziali della struttura originale.
Nel XVIII secolo furono costruiti molti altri edifici amministrativi e di guarnigione all'interno della fortezza, tra cui un padiglione chiuso per la piccola barca di Pietro e la Zecca di Stato. Ma il centro della fortezza - e della città - rimarrà per sempre la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, coronata da una guglia dorata e da un angelo custode.
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Nei primi anni del XX secolo il fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij inventò un complesso procedimento per ottenere fotografie a colori. Tra il 1903 e il 1916 viaggiò per l’Impero Russo e scattò oltre 2.000 foto con il nuovo metodo, che comprendeva tre esposizioni su una lastra di vetro. Nell’agosto del 1918 lasciò la Russia con gran parte della sua collezione di negativi su vetro e si stabilì in Francia. Dopo la sua morte, a Parigi, nel 1944, i suoi eredi vendettero la collezione alla Biblioteca del Congresso Usa. All’inizio del XXI secolo, la Biblioteca del Congresso ha digitalizzato le immagini di Prokudin-Gorskij, rendendo le foto pubblicamente e gratuitamente disponibili al pubblico mondiale. Un gran numero di siti russi ora ha una copia della collezione. Nel 1986 lo storico dell’architettura e fotografo William Brumfield (1944-) organizzò la prima mostra delle foto di Prokudin-Gorskij alla Biblioteca del Congresso. In un lungo periodo di lavoro, cominciato agli inizi degli anni Settanta del Novecento, Brumfield ha rifotografato la gran parte dei luoghi visitati da Prokudin-Gorskij. Questa serie di articoli mette a confronto questi complessi architettonici a circa un secolo di distanza.
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