L’Eden dove sboccia la poesia: otto dacie di scrittori russi con una vista spettacolare

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ALEKSANDRA GUZEVA
I russi amano trascorrere il tempo immersi nella natura, lasciandosi alle spalle le città soffocanti per trovare ristoro nelle loro case di campagna. Gli scrittori, naturalmente, non fanno eccezione. L'aria fresca di questi luoghi ha ispirato molti capolavori letterari. E oggi queste dacie sono diventate musei

1 / La dacia di Boris Pasternak a Peredelkino, Regione di Mosca

Peredelkino, fuori Mosca, è essenzialmente un villaggio di scrittori, istituito, si dice, su iniziativa di Maksim Gorkij. In epoca sovietica infatti molti scrittori si stabilirono qui: Kornej Chukovskij, Evgenij Evtushenko, Bulat Okudzhava e altri.

Ma il residente più famoso fu Boris Pasternak, che si stabilì in questa casetta di legno nel 1939. Qui scrisse poesie, tradusse letteratura e lavorò al suo capolavoro: “Il dottor Zivago”

In questa stessa casa, nel 1958, lo scrittore venne a conoscenza di essere stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura; vi morì nel 1960 dopo due anni di tormenti per via del premio, che fu costretto a rifiutare, e della pubblicazione del romanzo all'estero.

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2 / Le dacie di Anton Chekhov nella regione di Mosca e in Crimea

Durante la sua vita relativamente breve, Chekhov visse in diverse città e “collezionò” tre dacie.

L’autore de “Il giardino dei ciliegi” visse per sette anni a Melikhovo, vicino a Mosca, e lì scrisse più di 42 opere, tra cui il racconto “La corsia n°6” e le opere teatrali “Il gabbiano” e “Zio Vanja”. 

Inoltre, come medico, lo scrittore aprì un ambulatorio nella sua tenuta, dove curò gratuitamente i contadini dei vicini villaggi.

Nel 1898, Chekhov comprò una casa in Crimea, vicino a Yalta. A quel tempo, soffriva di tubercolosi e aveva bisogno di trascorrere tempo in luoghi dall’aria curativa. Nella “dacia bianca” (come la chiamava Chekhov), scrisse il dramma teatrale “Tre sorelle” e “Il giardino dei ciliegi”, così come la storia "più crimeana" di tutta la letteratura russa: “La signora con il cagnolino”.

Lì in Crimea, nella località turistica di Gurzuf, possedeva un'altra dacia segreta, che comprò nel 1899 per nascondersi dalle folle di fan che venivano a cercarlo.

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3 / Le tenute di Aleksandr Pushkin

Nella regione di Pskov, nella Russia occidentale, c'è un'intera riserva naturale chiamata “Colline di Pushkin”, in onore del grande poeta. Ben tre tenute sono legate a Pushkin e alla sua opera; di tanto in tanto il poeta faceva visita alla tenuta di famiglia Mikhailovskoe, dove trascorse l’esilio inflitto come punizione per i suoi versi liberi, tra il 1824 e il 1826. E fu proprio qui, ispirato dai paesaggi locali, che Pushkin iniziò a scrivere il suo capolavoro, il romanzo in versi “Evgenij Onegin”.

Un’altra delle sue tenute si trova nella regione di Nizhnij Novgorod. Anche a Boldino il poeta fu confinato nella sua casa: non tanto per motivi politici, ma per un'epidemia di colera.

L'"autunno boldiniano" di Pushkin del 1830 è considerato il suo periodo più fruttuoso. Qui completò “Evgenij Onegin” e scrisse “I racconti di Belkin”, “Piccole tragedie” e più di 30 poesie.

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4 / La tenuta Jasnaja Poljana di Lev Tolstoj, regione di Tula

La tenuta letteraria più famosa della Russia, Jasnaja Poljana, nella regione di Tula, a sud di Mosca, è strettamente legata alla biografia di Lev Tolstoj. È qui che lo scrittore nacque, visse la maggior parte della sua vita, scrisse “Guerra e Pace”, “Anna Karenina” e altre importanti opere, e oggi giace sepolto. Inoltre Tolstoj istituì nella tenuta una scuola per i figli dei contadini. Folle di ammiratori accorrevano qui per vedere il grande scrittore in carne ed ossa, e questo luogo è ancora oggi una calamita per i turisti.

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5 / La tenuta Spasskoe-Lutovinovo di Ivan Turgenev, Regione di Oryol

Turgenev visse per lo più all'estero, ma era solito trascorrere l'estate nella tenuta di famiglia di Spasskoe-Lutovinovo, vicino alla città di Oryol. 

I romanzi principali di Turgenev sono ambientati in tenute di campagna: non a caso, a Spasskoe-Lutovinovo egli lavorò ai romanzi “Padri e figli”, “Rudin”, “Alla vigilia” e “Un nido di nobili”. 

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6 / La casa di Sergej Esenin a Konstantinovo, nella regione di Rjazan

Il più grande poeta russo di origine contadina nacque a Konstantinovo, nella regione di Rjazan, in una semplice capanna con una vista mozzafiato sulle ripide rive del fiume Oka e sulle cupole dorate della chiesa Kazanskij. I paesaggi locali - alberi di betulla e campi dorati di segale germogliata - ispirarono le sue poesie patriottiche. In questo contesto sbocciò il suo amore con la figlia della nobile famiglia Kashin.

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7 / La dacia di Maksimilian Voloshin

Forse la vita e le opere del poeta, filosofo e artista Maksimilian Voloshin non sono così famose come quelle dei suoi illustri colleghi; ma la sua dacia, nella cittadina di Koktebel, in Crimea, era un punto di riferimento per la gente colta dell’epoca. I principali poeti dell'Età d'Argento e gli artisti dell'avanguardia facevano visita a Voloshin qui all'inizio del XX secolo. In epoca sovietica, lui stesso propose di utilizzare la sua dacia come rifugio per gli scrittori.

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8 / La tenuta di Aleksandr Blok

Il poeta più importante dell'Età d'Argento trascorse ogni estate dal 1881 al 1916 nella tenuta Shakhmatovo di suo nonno, fuori Mosca. Qui si concedeva lunghe passeggiate nell'enorme giardino, studiava le piante e, ispirato da Madre Natura, scriveva le sue prime poesie. Nella tenuta vicina viveva il grande chimico Dmitrij Mendeleev, la cui nipote Ljuba divenne la moglie di Blok.

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