Cinque residenze di celebri scrittori russi: che influenza ebbero questi luoghi sulla loro arte?

Vladimir Chertkov/Museo di Lev Tolstoj; ypmuseum.ru
Quattro sono grandi tenute nobiliari di campagna, una invece è una modesta casa contadina. Ma tutte giocarono un ruolo fondamentale nella biografia degli artisti, che qui scrissero (o idearono) una parte molto significativa delle loro opere

1 / Mikhajlovskoe, la tenuta di Aleksandr Pushkin

Pushkinskie Gory” (le “Colline di Pushkin”) è il nome di un’intera zona museale nella regione di Pskov, composta da tre vaste proprietà legate alla vita del grande poeta Aleksandr Pushkin (1799-1837), che fu mandato al confino per il contenuto politico di alcuni versi e dovette trascorrere qui due anni interi. Proprio qui ha scritto un numero enorme di poesie, grandi poemi, e ha abbozzato lavori futuri.

La Casa Pushkin e lo spazio di lavoro a Mikhajlovskoe

I personaggi e i paesaggi del romanzo in versi “Eugenio Onegin” sono ispirati da questi luoghi e dai vicini di tenuta di Pushkin, da cui andava spesso ospite. Nel parco della tenuta di Trigorskoe conobbe Anna Kern, di cui si innamorò e alla quale dedicò una delle più belle poesie d’amore russe: “Ricordo quel meraviglioso istante”. 

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2 / Jasnaja Poljana, la tenuta di Lev Tolstoj

In questa tenuta nella Regione di Tula, Lev Tolstoj (1828-1910) è nato e ha vissuto la maggior parte della sua vita, circa 60 anni. Inizialmente, la tenuta apparteneva al nonno materno dello scrittore, il principe Volkonskij, che servì da prototipo per il vecchio principe Bolkonskij di “Guerra e pace”. A proposito, Tolstoj ha scritto questo romanzo proprio qui, e sua moglie Sofja Andreevna lo ha riscritto a mano più volte, apportando le infinite modifiche volute da suo marito. Qui Tolstoj ha lavorato anche a molte altre opere, tra cui “Anna Karenina”.

La casa di Tolstoj a Jasnaja Poljana

E pure le sue opinioni filosofiche si formarono a Jasnaja Poljana. Viveva in modo abbastanza austero, indossava una kosovorotka da contadino, e anche da anziano faceva molte ore di passeggiate e amava andare in bicicletta. Istituì una scuola per i figli dei contadini, e tagliava l’erba lui stesso. I fan di Tolstoj e i giovani scrittori venivano qui per incontrare il maestro. La tenuta ospita anche la vasta biblioteca dello scrittore, con libri in diverse lingue. E pure la sua spoglia tomba si trova qui, nel bosco.

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3 / Spasskoe-Lutovinovo, la tenuta di Ivan Turgenev

Relativamente non lontano da Jasnaja Poljana, nella regione di Orjol, si trova la tenuta dello scrittore Ivan Turgenev (1818-1883), Spasskoe-Lutovinovo. Turgenev trascorse qui la sua infanzia, e questa usadba fu donata ai suoi antenati da Ivan il Terribile

Dentro la tenuta di Turgenev di Spasskoe-Lutovinovo

Da adulto, Turgenev non vi visse con continuità: trascorreva infatti molto tempo all’estero. Ma amava questo posto e cercava di trascorrervi almeno i mesi estivi. Come Tolstoj, aprì una scuola per i figli dei contadini.

A Spasskoe-Lutovinovo, Turgenev ha scritto i suoi famosi romanzi “Rudin”, “Un nido di nobili ”, “Alla vigilia”, “Padri e figli”. Molte di queste opere sono ambientate proprio in tenute come questa, e l’espressione “nido di nobili” è diventata un’espressione comune in russo.

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4 / Melikhovo, la tenuta di Anton Chekhov

Anton Chekhov (1860-1904) ha cambiato spesso luogo di residenza e ha viaggiato molto, ma ha vissuto in questa tenuta vicino a Mosca per sette anni, e questi anni sono chiamati nella storia della letteratura russa “Melikhovskoe sidenie”; “la permanenza a Melikhovo”. Ora in una delle dépendance della tenuta c’è una targa commemorativa con su scritto: “‘Il gabbiano’ è stato scritto qui”. A Melikhovo sono stati composti anche il dramma “Zio Vanja”, celebri racconti come “La corsia n. 6” (in italiano tradotto anche come: “Reparto n.6”), “La casa con il mezzanino”, “L’uomo nell’astuccio”, “L’uva spina”; l’inchiesta-reportage “L’isola di Sakhalin” e in totale una quarantina di opere.

Dentro la casa di Chekhov

A Melikhovo, oltre che scrivere, Chekhov riceveva attivamente i pazienti: di professione era infatti medico e non smise mai di praticare. In uno degli edifici della tenuta, curava gratuitamente i contadini locali, e grazie ai suoi sforzi il colera si placò in quella zona.

Nel 1899 Chekhov, affetto da tubercolosi, vendette la tenuta e partì per cercare di migliorare la sua salute in Crimea.

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5 / Konstantinovo, il villaggio di Sergej Esenin

Questa non è una tenuta come le altre, ma una piccola casa di un villaggio nella regione di Rjazan. Sergej Esenin (1895-1925) non era un nobile, ma un poeta del popolo, e cantava le cose più semplici: le betulle, i campi dalle dorate spighe di grano, gli sconfinati orizzonti russi. Tutti i paesaggi circostanti sono descritti nelle sue poesie. Dalla finestra della casa Esenin si possono vedere la riva pittoresca del fiume Oka, i campi aperti e le cupole dorate della chiesa.

Una cappella a Konstantinovo

Nel villaggio di Esenin c’è anche una casa padronale appartenuta al ricco mercante Ivan Kulakov. A Konstantinovo costruì una scuola per i figli dei contadini, dove studiò anche Esenin. Nel 1911, la figlia del mercante, Lidija Kashina, ereditò la tenuta. Esenin frequentava spesso la casa, e gli storici suggeriscono che lui e Lidija avessero una relazione. Di sicuro, è diventata il prototipo dell’eroina del poema di Esenin “Anna Snegina”.

La casa di Kashina e il giardino a Konstantinovo


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