Persino le tenute delle personalità famose totalmente ricostruite, dove non si sono conservati gli interni originali, sono diventate delle Mecche turistiche non solo per i russi, ma anche tra gli stranieri. Vasim Razumov, blogger e fotografo, autore del progetto “Usadebnyj ekspress” (“Il treno espresso delle tenute”), ha scelto per Russia Beyond gli itinerari più interessanti per gli stranieri.
Il più grande poeta russo, Aleksandr Pushkin (1799-1837) iniziò a scrivere i primi versi proprio da queste parti. Qui a Zakharovo, da bambino, frequentava la tenuta di sua nonna, Maria Gannibal. La grande casa di legno è ora completamente dedicata alla memoria dell’infanzia del poeta.
Vicino a Zakharovo sorge la tenuta della famiglia Golitsyn: Bolshie Vjazemy. In questo lussuoso palazzo del XVIII secolo si possono ammirare antichi interni nobiliari. A quanto si dice, al tempo della guerra del 1812, qui, a distanza di appena un paio di giorni, passarono la notte sia Kutuzov che Napoleone.
Proprio il sinuoso corso del fiume Vjazemka, che scorre qui vicino, rappresentò l’ispirazione per “la riva del mare” nell’introduzione del poema “Ruslan e Ljudmila”.
Gli innumerevoli appassionati di Lev Tolstoj (1828-1910) hanno l’obbligo di visitare la tenuta dello scrittore, dove passò la gran parte della sua esistenza e scrisse i principali romanzi. Nella residenza signorile, vi sembrerà che Tolstoj sia appena uscito a fare due passi: persino la sua maglia è appesa allo schienale della poltrona.
Un piacere a parte è costituito dal girare per l’enorme territorio che circonda la casa, dove un tempo lo scrittore amava passeggiare. In origine la tenuta era di proprietà del nonno di Tolstoj, il presto rimasto vedovo Conte Volkonskij, i cui tratti sono ricalcati dal personaggio del vecchio conte Bolkonskij, padre di Andrej, in “Guerra e pace”.
Non lontano da Jasnaja Poljana sorge la meno famosa ma non meno pittoresca tenuta di Nikolskoe Vjazemskoe. Secondo gli studiosi dell’opera di Tolstoj è il prototipo della tenuta dei Rostov in “Guerra e pace”.
Non lontano da Sergiev Posad, dove sorge il bel Monastero della Trinità di San Sergio, ci sono due piccole, ma molto pittoresche tenute. Muranovo era inizialmente di proprietà del poeta e amico di Pushkin Evgenij Baratynskij (1800-1844). In seguito, la tenuta passò ai discendenti del famoso poeta del XIX secolo Fjodor Tjutchev (1803-1873). Lui personalmente qui non visse mai, ma, negli anni Venti del Novecento, è stato fondato in questa tenuta il museo memoriale a lui dedicato. Muranovo è un raro esempio di nido di nobili che non fu saccheggiato neppure durante la Rivoluzione e la Guerra civile.
La tenuta di Abramtsevo apparteneva inizialmente al milionario e mecenate Savva Mamontov (1841-1918), che riuniva qui “il giro degli artisti”. Tra i suoi ospiti ci furono i più importanti esponenti dell’arte del tempo: Repin, Vaznetsov, Polenov, Vrubel, Levitan, Korovin: molti dei loro quadri sono ancora qui esposti. E Serov dipinse qui il celeberrimo ritratto “La ragazza con le pesche” per il quale posò come modella la stessa figlia di Mamontov, Vera.
Shakhmatovo era il podere di uno dei più importanti poeti dell’Epoca d’argento della letteratura russa, Aleksandr Blok (1880-1921). Scrisse proprio qui i primi versi e qui si innamorò per la prima volta, di Ljuba Mendeleeva, nipote del celebre scienziato che ha inventato la tavola periodica degli elementi, Dmitrij Mendelev. La tenuta del chimico, a Boblovo, non è lontana da qui, e Blok andava spesso ospite dalla futura moglie.
Shakhmatovo dopo la rivoluzione fu completamente distrutta da un incendio e l’edificio attuale è una copia realizzata molto scrupolosamente. Non lontano da qui, nella cittadina di Klin, sorge invece la tenuta del grande compositore Pjotr Chajkovskij (1840-1893). Qui visse l’ultimo anno e mezzo della sua vita e la sistemazione delle stanze si è totalmente conservata come era allora.
Il poeta Sergej Esenin (1895-1925) è stato il più grande cantore della natura e della campagna russa; nei suoi versi esaltava le betulle e i campi dorati. Veniva da una umile famiglia di contadini, ma dalla sua casetta campagnola di Konstantinovo si apre una vista così incredibile sulla riva del fiume Okà, che sembra impossibile non diventare poeti, avendo la fortuna di ammirare ogni giorno una simile bellezza. Lungo il percorso si può fare una sosta al Museo dell’apicoltura per una degustazione di miele.
Ma Rjazan ha dato alla Russia non solo il poeta Esenin, ma anche l’accademico Ivan Pavlov (1849-1936) e in centro città c’è la casa museo, nella quale lo scienziato passò l’infanzia. Qui saprete tutto del “cane di Pavlov”. Il padre dello scienziato era un sacerdote, e fin da bambini insegnò ai figli l’importanza del lavoro e, come premio, dava loro da leggere i vari libri della sua biblioteca e sostenne attivamente le aspirazioni scientifiche di Ivan.
Usadebnyj ekspress (“Il treno espresso delle tenute”) su richiesta può organizzare tour in varie lingue, che sono sempre accompagnati da eventi interattivi, degustazioni, concerti e molto altro che aiuta a calarsi nell’atmosfera del tempo.
Perché in Russia ci sono così tanti musei di storia locale e case museo?
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