Com’era la Russia nel 1934? (FOTO)

Queste foto d’archivio immortalano il rapido sviluppo dell’Unione Sovietica da antiquato Paese agricolo a potenza industriale mondiale

Stalin avrebbe approvato il piano generale per la ricostruzione di Mosca un anno dopo, ma i cambiamenti nella capitale erano già iniziati nel 1934. Le strade furono allargate e tutti i vecchi edifici furono spietatamente demoliti. 

In particolare, furono quasi interamente demolite le mura di Kitaj Gorod, una fortificazione costruita intorno al centro di Mosca nel XVI secolo.

La foto mostra le strade di Mosca che vengono pavimentate dopo la demolizione delle mura.

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Un anno prima, a Mosca era stata inaugurata la rete dei filobus.

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Ma allora la capitale non era ancora una grande metropoli e i luoghi che oggi si trovano quasi al centro erano periferie. Qui, ad esempio, c’è una pittoresca area verde: Luzhnikí.

La metropolitana di Mosca aprirà solo l’anno seguente, ma nel 1934 ebbe luogo un evento storico: la corsa di prova del primo treno.

Lazar Kaganovich (al centro nella foto), collaboratore di Stalin e responsabile della costruzione della metropolitana, assistette al processo insieme ai costruttori della metropolitana. Fino al 1955 la metropolitana della capitale portava addirittura il suo nome.

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La prima metà degli anni Trenta vide l’inizio di una forte industrializzazione dell’Urss. Il movimento degli “stacanovisti” apparirà solo l’anno successivo, ma nel frattempo è già intrapresa la strada della romanticizzazione del lavoro. La foto mostra un lavoratore nelle miniere del Donbass.

L’elettrificazione del Paese procede a ritmo sostenuto, per cui le linee elettriche e i tralicci diventano nuovi dettagli del paesaggio che ispirano i fotografi. 

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Oggi noto come stabilimento “Moskvich”, negli anni Trenta si chiamava KIM (acronimo in russo di “Gioventù Internazionale Comunista”) e assemblava auto GAZ. 

Il 1° maggio, sulla Piazza Rossa di Mosca, si celebrava in pompa magna la Festa del Lavoro. 

Il XVII Congresso del Partito Comunista di tutta l’Unione (bolscevico), all’inizio del 1934, fu ufficialmente chiamato “Congresso dei vincitori” e proclamò i risultati positivi del primo quinquennio di industrializzazione. Ma in seguito sarebbe stato definito il “Congresso dei fucilati”, poiché più della metà dei delegati sarebbe stata repressa durante il Grande Terrore. La foto mostra il presidium del congresso.

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Nel 1934, il sistema Gulag era già in funzione, l’anno precedente il Canale Mar Bianco-Mar Baltico era stato costruito dai prigionieri a tempo di record, e altri progetti di costruzione erano in corso. Ma non c’erano ancora repressioni di massa. La foto mostra una colonia penale vicino a Cheljabinsk.

Il 1° dicembre 1934 a Leningrado fu ucciso il capo della sezione cittadina del partito e collaboratore di Stalin, Sergej Kirov. Si ritiene che la sua morte sia stata la causa dell’inizio del Grande Terrore, la repressione di massa in Urss. Nella foto: Stalin e Andrej Zhdanov al funerale di Kirov.

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Un altro evento importante del 1934 fu il Primo Congresso dell’Unione degli Scrittori Sovietici. Il suo presidente onorario era Maksim Gorkij, il più importante “scrittore proletario” del Paese; una vera star, una figura di culto. Mentre era ancora in vita, furono intitolate in suo onore strade, parchi e persino un’intera città: Nizhnij Novgorod fu ribattezzata Gorkij (ha ripreso il suo nome storico nell’ottobre del 1990).

Un’altra star del mondo letterario nel 1934 era Mikhail Sholokhov. A quell’epoca erano già stati pubblicati tre volumi del suo romanzo cult sulla Guerra civile “Il placido Don”. Il Paese attendeva con ansia il finale (che sarebbe uscito nel 1940). Si dice che il libro sia stato letto e approvato personalmente da Stalin, nonostante il protagonista non si fosse mai unito ai bolscevichi.

Nel 1934, per la terza volta, l’Urss accolse un ospite d’onore: lo scrittore inglese H. G. Wells

Molti stranieri che simpatizzavano con l’edificazione del socialismo e con Stalin in prima persona vennero nella Mosca sovietica. Attori dello studio cinematografico Mosfilm (al centro la star Ljubov Orlova) con lo scrittore comunista francese Henri Barbusse.

Negli anni Trenta l’Urss stava esplorando attivamente l’Artico. Nell’estate del 1933, il piroscafo “Cheljuskin” partì per una spedizione lungo la Rotta del Mare del Nord, ma nel Mare di Ciukchi fu stretto dai ghiacci e rimase alla deriva con l’intero equipaggio per quasi cinque mesi. 

Il 13 febbraio 1934 la nave affondò, ma i passeggeri riuscirono a lasciarla in tempo. Per due mesi vissero sulla banchisa mentre le operazioni di salvataggio continuavano. I piloti effettuarono 23 voli, portando più di cento passeggeri del Cheljuskin sulla terraferma.

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A Mosca, gli eroi del Cheljushkin furono accolti solennemente con fiori già alla stazione ferroviaria, e un ricevimento solenne si tenne sulla Piazza Rossa. I piloti che avevano salvato i membri della spediziona artica furono s i primi nella storia a ricevere il titolo di Eroi dell’Unione Sovietica.

Molti bambini sovietici sognavano di diventare piloti e ovunque furono aperti club di modellismo aeronautico. 

Tra l’altro, nel 1934 l’Urss non si era ancora trasformata in un Paese completamente puritano e il corpo nudo era considerato mostrabile in pubblico (soprattutto se era sano). Quindi una ragazza del Komsomol in costume da bagno trasparente sulla spiaggia era la norma.

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Le donne in Urss stavano diventando sempre più membri paritari della società e intraprendevano molte professioni che prima erano considerate “maschili”. Apparvero molte giornaliste e fotografe, che coprivano sia i cantieri che gli eventi sportivi. Il famoso fotografo Aleksandr Rodchenko intitolò questo scatto “Tre reporter: Krasnjavskaja, Elizaveta Ignatovich, Eugenia Lemberg”.

Un’attenzione particolare era rivolta alla salute fisica del popolo sovietico: dopo tutto, l’edificatore del comunismo doveva essere forte e robusto. Nella foto: l’allenamento fisico nel campo estivo dell’Armata Rossa.

La famosa foto di Aleksandr Rodchenko “Tuffo” è stata scattata nel 1934 allo stadio Dinamo.

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L’educazione fisica era importante anche per i bambini fin dalla più tenera età. In estate, esercizi fisici, nuoto, giochi attivi e in inverno sci e pattinaggio.

Diamo un’occhiata ad altre foto della vita sovietica di ogni giorno. Ecco degli studenti durante una lezione all’Università Statale di Mosca.

Ed ecco l’addestramento dei cani in servizio nell’Armata Rossa.

Molti fotografi sovietici iniziarono a fotografare la vita delle fattorie collettive. La foto qui sotto si intitola “Dalla casa della fattoria collettiva” e mostra i contadini che tornano dal lavoro.

Un tè in una casa del villaggio. Sorprendentemente, nonostante la lotta contro la religione, le icone sono ancora appese nell’isba.

“Il primo del villaggio”. Suonatore di fisarmonica in Cabardino-Balcaria.


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