Funerali alla russa: le tradizioni funebri e i costi dell’estremo saluto

Padre Sergij, sacerdote della chiesa di San Flor e San Lavr a Florovskoe, nella regione di Yaroslavl, durante una celebrazione funebre al cimitero

Padre Sergij, sacerdote della chiesa di San Flor e San Lavr a Florovskoe, nella regione di Yaroslavl, durante una celebrazione funebre al cimitero

Sergej Pyatakov/Sputnik
In Russia le esequie hanno usanze tipiche nazionali, ad esempio tre banchetti di commemorazione, uno nel giorno del trasporto al cimitero, uno a nove, e uno a quaranta giorni di distanza dalla morte. E le particolarità non finiscono qui. Ecco tutto quello che c’è da sapere in materia, facendo i dovuti scongiuri

Al centro di un piccolo cimitero c’è una bara ancora senza coperchio, rivestita in tessuto bordeaux. All’interno c’è il cadavere di una donna anziana. Una dopo l’altra, le persone si avvicinano alla bara, si asciugano le lacrime con le maniche e depongono i fiori sul petto della donna morta.

“Oggi seppelliamo la nostra babushka, mia madre”, dice Anna Kolesnikova, di Volgograd, filmando tutto ciò che accade con una videocamera.

“Mamma, smettila filmare”, la rimprovera sua figlia, indignata, e cerca di portarle via la camera. Ma Anna continua a riprendere l’intero processo del funerale di sua madre Larisa, scomparsa a 72 anni. In seguito ha persino pubblicato il video su YouTube. In diversi anni (è stato messo online nel 2016), ha raccolto circa 140 mila visualizzazioni e non un solo commento positivo: gli spettatori sono rimasti indignati dalle riprese tanto esplicite di un evento che richiederebbe maggiore intimità. Tuttavia, è grazie a questo video, una sorta di reportage dalla vita reale, che si può vedere esattamente come avviene un funerale in Russia.

Di norma, il funerale si svolge il terzo giorno dopo la morte della persona. La mattina del giorno stabilito, un carro funebre arriva a casa dei parenti del defunto. I parenti si recano all’obitorio, dove prendono il corpo e vanno con la bara in chiesa, il più delle volte una cappella vicina al cimitero, per l’“otpevànie”, la liturgia funebre ortodossa. Durante questa liturgia funebre, il sacerdote, con l’aiuto delle preghiere, accompagna il defunto nell’aldilà, chiede perdono a Dio per tutti i suoi peccati e chiede di dargli la pace nel Regno dei Cieli.

Prima del “Battesimo della Rus”, la conversione del Paese al cristianesimo (dell’anno 988), ai funerali ci si avvaleva del servizio delle prefiche, donne che piangevano su commissione e che erano chiamate “vóplenitsy”. Oltre che piangere, queste donne leggevano e canticchiavano versi gravi sulla morte del caro. Nella Russia contemporanea questa figura non esiste praticamente più, ma l’antropologa Svetlana Adonjeva dice che alcuni partecipanti a spedizioni etnografiche hanno registrato pianti rituali di questo tipo persino nel XXI secolo.

Durante o dopo aver letto la preghiera, i parenti baciano il defunto sulla fronte, mettono fiori freschi nella bara (sempre in numero pari), salutano il morto chiedendogli perdono, e invocano Dio affinché gli conceda l’eterno riposo. Dopodiché, i fiori vengono estratti dalla bara: nella tradizione russa non è consuetudine infatti seppellire una persona con fiori freschi nella bara, anche se a volte oggi vengono lasciati quelli artificiali.

Successivamente, il carro funebre con la bara già chiusa va al cimitero. Gli addetti portano la bara fino alla tomba. I parenti si avvicinano al luogo della sepoltura rigorosamente dopo la bara, perché secondo secondo la credenza russa, chi cammina davanti alla bara si condanna alla malattia e alla sfortuna.

I becchini calano la bara nella fossa già scavata. Sul feretro, i parenti lanciano fiori e talvolta piccole monete: lo fanno affinché una persona possa vivere in modo ricco nell’aldilà.

Sopravvive anche l’usanza di lasciare rami di abete vicino alla casa dove una persona è morta di recente, meno spesso i rami sono sparsi lungo la strada per la tomba. Questa antica tradizione russa ha spiegazioni diverse. Ad esempio, nella regione di Smolensk questo veniva fatto per “mostrare al defunto la strada lungo la quale sarebbe tornato a casa a piedi per quaranta giorni”, scrive Svetlana Tolstaja, capo del Dipartimento di etnolinguistica e folclore dell’Istituto di studi slavi dell’Accademia Russa delle Scienze, nel suo libro “Obraz mira v tekste i rituale” (“L’immagine del mondo nel testo e nel rito”).

Nella regione di Vladimir, al contrario, venivano deposti rami dalla casa al cimitero in modo che il defunto potesse trovare la sua strada per il mondo ultraterreno e non tornare mai nel mondo dei vivi.

I parenti visitano la tomba del defunto ogni anno, di regola, a Pasqua. Secondo la tradizione, mettono in ordine la tomba e portano dolci, uova colorate e un bicchiere di vodka sulla tomba del defunto.

Il banchetto funebre

Dopo il funerale, amici e parenti vanno ai “pomìnki”, il tradizionale banchetto russo in memoria del defunto. Si svolge nella casa del morto o in speciali ristoranti, detti “Pominalnye kafé”, che si trovano in quasi tutte le città russe.

Alla commemorazione, gli ospiti piangono la morte del caro estinto, esprimono parole di sostegno ai parenti del defunto e condividono bei ricordi sulla persona deceduta.

In Russia, è consuetudine organizzare i pominki tre volte: nel giorno del funerale, nel nono e nel quarantesimo giorno dopo il funerale. Si ritiene che il terzo giorno dopo la morte, l’anima si incontri con Dio e per sei giorni le vengano mostrate le dimore paradisiache. Il nono giorno, l’anima incontra di nuovo Dio, dopodiché, per 31 giorni, le viene mostrato l’inferno con i peccatori sofferenti. Il quarantesimo giorno, l’anima ascende di nuovo per adorare Dio, e ha luogo il giudizio, nel corso del quale Dio decide dove mandarla: in paradiso o all’inferno. Ecco perché in questi giorni è consuetudine pregare e ricordare il defunto per fornirgli sostegno in ogni incontro con Dio.

In occasione della seconda e della terza commemorazione, i parenti del defunto ordinano al sacerdote anche un servizio funebre in chiesa. Alla prima commemorazione, una fotografia del defunto viene posta sul tavolo, e accanto ad essa si mette un pezzo di pane nero e un bicchiere di vodka. La foto, il pane e il bicchiere di vodka devono rimanere lì fino alla fine del 40° giorno dalla morte di una persona, in modo che abbia qualcosa da mangiare prima della sua partenza definitiva per l’Oltretomba.

Sono i parenti a scegliere il menù della commemorazione, ma i seguenti piatti sono necessariamente presenti nel tradizionale banchetto commemorativo russo:

  • Kutjà – Un porridge di riso con uvetta e frutta secca;
  • Bliný – Spesso senza ripieno. A volte le tipiche crêpe russe, sono servite con pesce, smetana, o caviale
  • Shchi – Tipica zuppa di crauti, a volte sostituita con il borsch
  • Pirogì – Torte salate, sempre chiuse. Piccole, i pirozhkì, con frutta secca o cavolo all’interno, o grandi con patate, funghi e altri ripieni.

Per iniziare, vengono servite verdure tagliate grossolanamente: cetrioli, pomodori, ravanelli, insaporiti con cipolle, prezzemolo e altre erbe.

Quanto alle bevande, è consuetudine bere kissel: una bevanda alla frutta o alle bacche molto densa grazie all’aggiunta di amido. I sacerdoti della Chiesa ortodossa russa non approvano la presenza di alcol alle commemorazioni funebri, ma le persone in lutto bevono spesso vino o vodka. A volte, sotto l’influenza dell’alcol, alcuni ospiti possono iniziare a ridere o ballare, il che non è accettato, motivo per cui si cerca di limitare la quantità di alcol durante i pominki.

Tangenti per un posto al cimitero 

“Mia madre è appena morta, chiamo l’ambulanza, e dopo 15 minuti mi si presentano a casa degli uomini sconosciuti, presentandosi come impiegati delle pompe funebri. Mi dicono: ‘Siamo venuti per il morto’. Rispondo loro: ‘Ma siete pazzi? Non è ancora neanche arrivata l’ambulanza con i medici per constatare il decesso, e poi andrà all’obitorio!’. Mi ci è voluta tutta a cacciarli”. Così Olga Kozlova, una cinquantanovenne della regione di Mosca, ricorda il giorno della morte di sua madre.

Tali agenti delle pompe funebri in Russia sono chiamati “grigi” o “neri”: corrompono gli infermieri dell’ambulanza e gli agenti di polizia per sapere subito chi muore e si precipitano dai loro parenti per offrire i servizi di sepoltura, accaparrandosi il cliente, spesso a prezzi gonfiati. Secondo “Secretmag”, la quota di tali agenti nel settore funerario russo è del 20%.

Il mercato funebre russo è stimato in 64 miliardi di rubli (722,4 milioni di euro). La maggior parte dei russi (79%) spende da 20 a 100 mila rubli (225-1.125 euro) per un funerale, a seconda del budget familiare. A potersi permettere di spendere di più è solo l’8% della popolazione, secondo un studio dell’Istituto di analisi dell’opinione pubblica “Anketolog” relativo all’anno 2019.

La conservazione del cadavere nell’obitorio per un massimo di sette giorni, così come il lavaggio, la vestizione e il posizionamento del defunto nella bara in Russia sono gratuiti.

Il trattamento conservativo del corpo, il trucco e un abito funebre possono costare 10-20 mila rubli ($ 135- $ 270).

La bara più economica costa 3 mila rubli ($ 40,5), il costo delle bare standard è di 10-20 mila rubli (112,5-225 euro).

Un carro funebre a Mosca parte da 5 mila rubli (56 euro) per il percorso obitorio-cimitero. Molto spesso, a fungere da carro funebre sono semplici GAZel o miniautobus, ma si può anche prenotare una Mercedes Classe S in un’impresa di pompe funebri, e costerà da 20 mila rubli (225 euro) in su.

Il servizio funebre religioso per i defunti (nelle chiese di Mosca) costa 2-7 mila rubli (23-79 euro), in una cappella del cimitero o del crematorio, circa 4 mila rubli (46 euro).

Scavare una fossa e seppellire la bara (a Mosca) va dai 9 ai 15 mila rubli (circa: 100-170 euro).

Visita alle tombe del cimitero nel villaggio di Novotroitsk, nella regione Transbaikal, nel Giorno della Memoria (Radonitsa)

Quasi sicuramente la spesa più alta quando si seppellisce una persona è il posto al cimitero. I russi spesso acquistano il terreno in anticipo o seppelliscono una persona sullo stesso terreno con altri cari. Se il defunto non ha nessun parente già seppellito, le amministrazioni dei cimiteri aperti dovrebbero fornire a titolo gratuito un posto per la sepoltura, ma i dipendenti spesso organizzano varie truffe. A Nizhnij Novgorod, ad esempio, ai parenti di un defunto è stato chiesto di pagare da 20 a 100 mila rubli (225-1125 euro) per scegliere un “buon posto” al camposanto. Di norma, questo “buon posto’” è vicino all’ingresso del cimitero, vicino alle tombe dei parenti o in un luogo asciutto dove la tomba non sarà allagata dalle falde acquifere.

A Mosca, si può partecipare ad aste per l’acquisizione di un terreno, ma i lotti sono costosi: partono da 200 mila rubli (2.250 euro). Inoltre, persone sconosciute vendono posti al cimitero direttamente sui siti di annunci: il prezzo varia da diverse decine di migliaia di rubli a diversi milioni!

La cremazione e la successiva sepoltura delle ceneri sono molto più economiche: da 15-20 mila rubli (170-225 euro), inclusa la sepoltura dell’urna con le ceneri del defunto, ma nell’89% dei casi i russi scelgono la sepoltura, perché è una tradizione più consolidata.

Se muore un disoccupato, un pensionato o un nascituro al momento del parto, lo Stato compenserà parte dei costi del funerale: a Mosca fino a un massimo di 18.400 rubli  (208 euro).


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