Gorkij Park. Cafè estivo nei tardi anni Trenta
Emmanuil Evzerikhin/MAMM/MDF/russiainphoto.ruIl “Parco centrale di cultura e ricreazione Maksim Gorkij” – tale è la denominazione ufficiale di questo posto (in russo: “Центральный парк культуры и отдыха имени Максима Горького”; “Tsentrálnyj park kultury i ótdykha Maksíma Górkogo”) – è comunemente chiamato all’estero “Gorkij Park” (spesso nella traslitterazione inglese “Gorky Park”, resa celebre dal romanzo di Martin Cruz Smith e dal film che ne è stato tratto nel 1983).
Le passeggiate al Gorkij Park sono particolarmente piacevoli durante la primavera, quando la natura riprende a fiorire
Aleksej Majshev/SputnikÈ situato a sud-ovest del centro della capitale e si snoda lungo un’ansa del fiume Moscova. Oggi il parco occupa quasi 220 ettari e ha incorporato persino delle grandi aree verdi come il Neskuchnyj Sad e la Collina dei Passeri (“Vorobjovy Gory”), nonché il parco delle arti Muzeon.
Lezioni di ballo sul lungofiume al Gorkij Park
Global Look PressIl lungofiume Aleksandrinskaja (oggi Pushkinskaja) e il Ponte Krymskij di Mosca nel 1912-14
Foto d’archivioLa storia del Gorkij Park è iniziata con il giardino Neskuchnyj Sad. Nel XVIII secolo, sulla riva destra del fiume Moscova si trovavano le tenute dei nobili Golitsyn, Orlov e Trubetskoj. La tenuta di questi ultimi si chiamava Neskuchnoe (letteralmente “Non noiosa”) e aveva un vasto giardino, dove i nobili venivano per passeggiare e divertirsi.
La Rotonda Golitsyn, risalente al XIX secolo, in una foto degli anni Dieci del Novecento
Foto d’archivioNegli anni Venti e Trenta dell’Ottocento, lo zar Nicola I comprò una dopo l’altra tutte queste tenute, trasformando il territorio in un giardino pubblico, denominato appunto Neskuchnyj Sad, dove fece costruire anche un teatro estivo.
Il Gorkij Park nel 1930 attraverso l’obiettivo di un fotografo americano
Branson DeCouDopo la Rivoluzione, il Neskuchnyj Sad fu nazionalizzato e aperto a tutti i cittadini. Nel 1923, molti anni prima che venisse costruita la VDNKh (Esposizione delle conquiste dell’economia nazionale), inaugurata nel 1939, qui si tenne la prima grande fiera di agricoltura e artigianato.
Il padiglione “Macchine e attrezzi” della Mostra dell’agricoltura e dell’artigianato, 1923
MAMM / MDF / Russia in photoAncora oggi nel giardino si può vedere il padiglione “Macchine e attrezzi”, esempio di architettura costruttivista, edificato proprio per questa fiera. Attualmente, questo edificio esagonale viene restaurato dal Garage Museum of Contemporary Art (di questa galleria di arte contemporanea parleremo in seguito).
Rendering del progetto del Garage Museum per la ricostruzione del padiglione “Macchine e strumenti“ (detto anche “Esagono”)
Ufficio stampaIl Gorkij Park fu progettato da un gruppo di architetti, guidato da Konstantin Melnikov. Alla costruzione presero parte anche le eminenti figure dell’architettura come El Lissitzky, Aleksej Shchusev e Aleksandr Vlasov.
Albero di Natale davanti all’ingresso principale del Gorkij Park
Konstantin Kokoshkin/Global Look PressIl famoso arco dell’ingresso principale fu disegnato negli anni Cinquanta da Georgij Shchuko.
Il Gorkij Park nel 1932
Aleksandr Rodchenko/MAMM/MDF/russiainphoto.ruIl Gorkij Park, uno dei primi parchi sovietici di ricreazione e cultura, fu inaugurato il 12 agosto 1928.
Inaugurazione del Parco Centrale della Cultura e del Tempo Libero di Mosca. Esibizione del gruppo di propaganda “Blusa blu”, 1928
Archivio di Krasnogorsk/russiainphoto.ruRistorazione, piste da ballo, campi sportivi e persino amache per rilassarsi: nel parco furono create tutte le condizioni per il riposo dei lavoratori, i quali, però, dovevano essere anche acculturati. Per i proletari qui si organizzavano i cosiddetti “Giornali orali”, nel corso dei quali gli operai venivano aggiornati sulle notizie, e si esibivano gli artisti dell’Agit-Prop (Dipartimento di agitazione e propaganda).
Quando le foglie ingialliscono, in autunno, il Gorkij Park diventa il posto adatto per foto fantastiche
Konstantin Kokoshkin/Global Look PressNel 1934, fu inaugurato il Teatro Verde, teatro all’aperto per ventimila persone, dove si tenevano concerti musicali e spettacoli teatrali e di circo.
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Il vialetto centrale del Gorkij Park nel 1935
Ivan Shagin/russiainphoto.ruNel 1932, al parco fu dato il nome del più importante scrittore proletario: Maksim Gorkij (1868-1936). Ciò avvenne quando lo scrittore era ancora in vita.
La Rotonda Golitsyn e il Ponte Andreevskij
Legion MediaNello stesso anno, anche la città natale di Maksim Gorkij, Nizhnij Novgorod, prese il suo nome, cosa che lo scrittore fortemente disapprovò. Tuttavia, lo Stato aveva ormai creato un culto dello scrittore, per cui le vie, le piazze e i parchi, a lui intitolati, comparivano una dopo l’altra in tutta l’Unione Sovietica.
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La torre dei paracadutisti del Gorkij Park nel 1955. In seguito questa attrazione per gli amanti dell’adrenalina fu smantellata
Archivio di Aleksandr Arkhipov/russiainphoto.ruNegli anni Trenta, quando in Urss c’era un vero boom del paracadutismo, nel Gorkij Park fu costruita la prima torre, dalla quale chiunque poteva lanciarsi con il paracadute o fare una discesa mozzafiato lungo un scivolo a spirale, sedendosi su apposito tappetino.
Il Gorkij Park nel 1931
Branson DeCouNegli anni Cinquanta, la torre fu smantellata, in quanto non garantiva la sicurezza, ma attrazioni analoghe si erano già diffuse in tutta l’Urss e anche all’estero.
Giostre sulla riva del fiume Moscova al Gorkij Park, 1989. Per buona parte degli anni Novanta il parco fu una specie di gigantesco luna park
Vladimir Vyatkin/SputnikI ragazzi della prima generazione nata dopo la scomparsa dell’Urss associavano il Gorkij Park allo zucchero filato e alle frittelle dolci, ma soprattutto lo associavano al luna park.
La celebre giostra “Condor” nel 1998
Dmitrij Korobejnikov/SputnikAnche ai tempi dell’Urss nel parco c’erano delle giostre, piuttosto rudimentali, ma dagli anni Novanta in poi, fino agli anni Dieci del Duemila, qui c’erano decine di installazioni più varie. Praticamente, era una Disneyland russa.
La giostra “Breakdance” nel 1995
Andrej Solomonov/SputnikMontagne russe, tunnel degli orrori, “Cascate del Niagara”, tappeti elastici per le acrobazie, spaventose torri con cabine che ruotano attorno al proprio asse, bungee jumping e altro: tutto ciò attirava moltissime persone. Nel Gorkij Park c’erano anche due ruote panoramiche, di cui una (45 metri) era tra le più grandi dell’Urss.
Vista aerea del Gorkij Park
Aleksandr SavinNei primi anni Duemila, la maggioranza delle attrazioni fu smantellata, i padiglioni dell’epoca presentavano segni di abbandono e anche il parco nel suo insieme era in uno stato pietoso.
Fino al 2014 al Gorkij Park c’era anche un modello della navicella spaziale Buran (poi spostata al Parco VDNKh)
Vladimir Astapkovich/SputnikNel maggio del 2011 fu avviata la ricostruzione, dopo la quale il parco si è trasformato in una moderna area ricreativa, uno dei posti più “in” della capitale, con paesaggi creati dai designer, piste per bici, campi sportivi. E, anni fa, primi coworking e uno dei primi Hot Spot di wi-fi gratuito in Russia sono apparsi qui.
Piste di pattinaggio al Gorkij Park, nei tardi anni Trenta
Emmanuil Evzerikhin/MAMM/MDF/russiainphoto.ruAnche ai tempi dell’Urss i viali del parco venivano trasformati d’inverno in piste di pattinaggio. Tuttavia, nel 2011 qui è stato creato un sistema di piste con ghiaccio sintetico, che all’epoca era il più esteso d’Europa. Per la prima volta si poteva cominciare a pattinare prima che la temperatura scendesse sotto lo zero, e la stagione durava fino a metà marzo.
La pista di pattinaggio del Gorkij Park è ora una delle più grandi d’Europa
Artyom Zhitenev/SputnikLa superficie complessiva delle piste è di 15 mila metri quadrati. A disposizione dei visitatori ci sono chioschi che vendono tè e vin brulé, spogliatoi riscaldati e noleggio dei pattini.
Nel 2012, al Gorkij Park si è insediata una delle istituzioni culturali più influenti e più alla moda, il Museo di arte contemporanea “Garage”, fondato nel 2008 da Daria Zhukova e Roman Abramovich. Oggi il museo provvede alla componente culturale del parco, organizzando numerose mostre e lezioni.
Mosaico sovietico all‘interno del Garage museum (ha sede in un ex ristorante, restaurato e trasformato dall’archistar olandese Rem Koolhaas
Iwan Baan/OMAIl museo occupa l’edificio dell’ex ristorante “Vremena goda” (“Le Stagioni”), costruito nel 1968. Il vecchio edificio fu ristrutturato dall’architetto e urbanista olandese Rem Koolhaas, che l’ha trasformato in un moderno museo preservando vari dettagli storici, che sono stati armonicamente inquadrati nel nuovo design. Infatti, quando il museo fu inaugurato, una delle sue maggiori attrazioni era un grande mosaico del periodo sovietico.
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