Il villaggio semi abbandonato oltre il Circolo polare artico diventato meta turistica alla moda

Pavel Kuzmichev
Alcuni anni fa Teriberka era conosciuta soltanto dagli amanti delle foto di posti abbandonati. Oggi migliaia di persone vengono qui per l’aurora boreale, per immergersi nella natura del Nord e per assaggiare cibi esotici in un grande festival estivo

Immaginatevi la tundra gelida e deserta della Penisola di Kola. L’impressione è quella di trovarsi, letteralmente, al confine del mondo, perché oltre c’è soltanto il Mar Glaciale Artico. È qui che si trova Teríberka, una delle mete turistiche più popolari della Russia. Ogni giorno vengono qui folle di turisti: alcuni per esplorare case abbandonate dai loro proprietari, altri per far foto dell’aurora boreale o contemplare la natura selvaggia.

Il posto diventa particolarmente affollato in estate, quando qui si svolge il principale evento dell’anno, il Festival Artico “Teriberka”.

I turisti fanno centinaia o migliaia di chilometri pur di arrivare qui per trascorrere questo fine settimana sulla costa del Mare di Barents, ascoltare la musica dei loro interpreti preferiti e assaggiare cibi esotici. 

L’Artico a portata di mano

In Russia, Teriberka è l’unico posto sulla costa del Mare di Barents dove si può arrivare in macchina. Si trova a 120 km da Murmansk, capoluogo della regione. Tuttavia, la strada è stata costruita solo nel 1984; in precedenza si poteva arrivare qui soltanto via acqua. 

Alla fine del XVI secolo qui comparvero i primi insediamenti dei Pomory, pescatori che crearono la civiltà del Nord russo. Nel XIX secolo Teriberka era il più grande centro abitato della regione. 

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In epoca sovietica qui c’erano due cooperative di pesca, alcune fabbriche per la lavorazione del pesce e officine navali, e furono costruite parecchie case. Tuttavia, trovandosi nella zona di confine, Teriberka era una località chiusa: per andarci bisognava richiedere un permesso speciale. Negli anni Sessanta, nel paese furono costruite molte navi oceaniche, ma i centri di pesca si spostarono lontano da Teriberka. Il paesino cominciò a decadere, gli abitanti a partire in cerca di lavoro, abbandonando le loro case. Se nel passato, nei periodi migliori, qui abitavano 5000 persone, oggi gli abitanti sono rimasti 900 (secondo altre fonti; 500). 

Senza manutenzione, e con il clima locale, le case iniziarono presto ad andare in rovina. Un paesaggio tipico del villaggio sono gli edifici in legno fatiscenti e ormai traballanti, e l’edificio scolastico con finestre senza vetri ai piedi delle rocce. 

Quando, nel 2009, il posto è stato aperto ai turisti, qui hanno cominciato a venire gli amanti dei posti abbandonati per fotografare le case che qualche anno prima erano ancora piene di vita. D’inverno i turisti venivano invece per fotografare l’aurora boreale. 

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Teriberka è però diventata davvero popolare dopo l’uscita del film drammatico “Leviathan” (2014) del regista Andrej Zvjagintsev, che è stato girato proprio qui.

Il numero dei turisti sta crescendo di anno in anno. Per loro sono stati costruiti un ristorante sull’orlo dell’acqua, alcuni bungalow, un’altalena per contemplare il mare. Ormai, ogni influencer “serio” ha postato delle foto con queste immagini. 

Tuttavia, l’evento più importante dell’anno è il Festival Artico “Teriberka”, che si svolge dal 2014. Quest’anno il Festival si è tenuto nei giorni del 15 e 16 luglio, attirando 15 mila persone: un record assoluto per un paesino così piccolo.

Il gusto dell’Artico

Il clou dell’evento è, senza dubbio, il festival gastronomico con i suoi chioschi e bancarelle dove si possono assaggiare incredibili cibi e bevande della cucina artica. Al festival hanno partecipato più di 30 ristoranti della Regione di Murmansk e dell’Estremo Oriente. Per tutti i piatti sono stati usati soltanto ingredienti locali: carne di renna, bacche ed erbe selvatiche, pesce e caviale in quantità enormi. “La nostra idea è quella di portare i ristoranti in strada”, dice Ekaterina Shapovalova dell’associazione “Mappa gastronomica della Russia”, che ha portato i cuochi a Teriberka. “In ogni chiosco, in formato di street food, si possono assaggiare dei piatti che normalmente vengono serviti nei nostri ristoranti”. 

Un biglietto da visita della cucina artica sono le patatine di licheni. Sono davvero fatte con licheni, cotti nello sciroppo di bacche selvatiche. In più, si potevano assaggiare tanti tipi di torte salate e tortini: i kalitki careliani, il rybnik (al pesce), i coulibiac (calzoni farciti), i rasstegai (fagottini semichiusi)... 

Il piatto più gettonato quest’anno però è stata la zaeburikha, la tradizionale zuppa di pesce dei Pomory con brodo molto denso.

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La corsa attorno al parco eolico

Quest’anno il festival di Teriberka è iniziato con una corsa attorno alla centrale eolica di Kola, la più grande oltre il Circolo polare artico, che si trova nei pressi del villaggio. I partecipanti potevano scegliere la distanza di proprio gradimento: da 3 a 50 chilometri. Si sono presentati 500 atleti, provenienti da 25 regioni della Russia.

Nikolaj Sugrobov e alcuni suoi amici sono venuti da Mosca appositamente per correre. “Ho scelto la 20 km, perché dopo voglio andare a Teriberka per ascoltare un po’ di musica e mangiare qualcosa”, ci ha detto Nikolaj prima dell’inizio della corsa. 

Sebbene abbia già partecipato a diverse maratone, questa è la sua prima gara oltre il Circolo polare artico. “Quello che mi preoccupa sono le zanzare, ma ho qui due tipi di repellenti da spruzzare sul vestito e sulla pelle”. 

Quella sera abbiamo incontrato di nuovo Nikolaj sulla riva del Mare di Barents. Dopo la gara, corsa in poco più di 2 ore, aveva ancora energie per assistere al concerto!

In tenda sulla spiaggia

La gente viene al festival non solo per mangiare e ascoltare la musica. Qui si può noleggiare un kayak o una tavola SUP, partecipare al Gioco dell’aurora boreale (un gioco da tavola) alla Casa della cultura, ricevere il “passaporto del poljarnik”, il certificato che attesta che il portatore ha davvero varcato il Circolo polare artico. Molti pernottano in tenda sulla spiaggia per aver poi il tempo per visitare la “Spiaggia delle Uova del drago” e la cascata che precipita giù dalle montagne rosse. 

Coloro che ricordano com’era Teriberka nel 2014, dicono che il villaggio è cambiato fino a diventare irriconoscibile. Prima era un posto isolato, conosciuto da pochi. Oggi dentro la scuola abbandonata ci sono più persone che nella Galleria Tretjakov di Mosca. Per fare una foto sull’altalena o sulla vecchia nave arenata in spiaggia occorre, letteralmente, fare la fila. Già da anni Teriberka è al top delle mete turistiche. 

Il Festival Artico “Teriberka” si è svolto il 15-16 luglio nell’ambito della presidenza russa del Consiglio artico (2021-2023). L’operatore dell’evento è stata la fondazione Roscongress.

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