Per entrare al meglio in sintonia con questa città, prima della visita dovreste assolutamente ascoltare la canzone “Kostromà” del gruppo Ivàn Kupàla, il cui ritornello è la prima cosa che viene in mente a ogni russo, non appena si parla di questo centro di 275 mila abitanti, 345 chilometri a nordest di Mosca.
Nel pezzo musicale del 1999 si canta del fatto che a Kostromà si ricama, si mangiano bliny con il tvorog e si beve kissel con il latte.
Kostroma, proprio come Mosca e Pereslavl-Zalesskij, venne fondata da Jurij Dolgorukij, ma cinque anni dopo la capitale, nel 1152. La storia della città è simile a quella di altri centri urbani della Rus’ nordorientale: Kostroma fu uno dei punti chiave nella lotta dei vari principi locali per la supremazia nel Medioevo. All’inizio la città faceva parte del Principato di Vladimir e Suzdal, ma poi ne divenne indipendente. Ma probabilmente il momento più importante nella sua storia è legato al fatto che fu la “culla” della dinastia Romanov.
Vi proponiamo di iniziare la visita della città dalla sua periferia, con il Monastero Ipatjev, che se ne sta in alto sulla riva scoscesa del fiume Kostroma, non lontano dal punto in cui confluisce nel Volga. In epoca ormai lontana, questa fortezza dalle possenti mura venne costruita nei pressi della città come strumento difensivo. La data precisa dell’edificazione è sconosciuta, ma nei manoscritti antichi il monastero è citato per la prima volta nel 1432.
E proprio qui, nel 1613, arrivarono da mosca i boiardi per comunicare al sedicenne Mikhail Romanov che era stato scelto come zar e sarebbe salito al trono come Michele I di Russia. I Romanov erano parenti alla lontana di Ivan il Terribile. Più precisamente, di suo figlio, Fjodor I di Russia, che fu l’ultimo monarca della dinastia dei Rjurikidi, sebbene gravemente invalido a livello sia fisico che mentale.
Propri nella Cattedrale della Trinità di questo complesso monasteriale si tenne la cerimonia solenne in cui fu proclamato zar il primo Romanov. Trecento anni dopo, nel 1913, per il solenne anniversario, venne qui in visita Nicola II, destinato tragicamente ad essere l’ultimo esponente di quella dinastia.
In epoca sovietica, il monastero venne chiuso e subì gravi danni, tra cui l’abbattimento di una delle cattedrali più belle. Le messe hanno ripreso a essere tenute qui nel 1989. Visitate assolutamente la Cattedrale della Trinità e la Sala rossa dei boiardi Romanov, dove adesso è attivo un museo.
Proprio di fronte all’ingresso principale del monastero c’è un piccolo ma vivace mercatino con souvenir e un sacco di oggetti in lino, e anche un piccolo caffè, dove si può fermarsi a bere uno sbiten, un bicchiere di medovukha o un liquorino locale, e a gustare gli zefìr di Kostroma, dolcetti a forma di meringa, ma con la consistenza del marshmallow.
Attraversando un ponte pedonale trasferiamoci nella parte centrale della città. Anticamente fu completamente distrutta da un incendio, così è stata ricostruita nel XVIII secolo, ai tempi di Caterina la Grande. L’imperatrice decise di far sviluppare la città anche come centro produttivo. A proposito, sullo stemma di Kostroma è rappresentata un’imbarcazione, la galea Tver, a bordo della quale l’imperatrice arrivò fin qui lungo il Volga.
Il cuore della città è piazza Susanin, che prende il nome dall’eroe nazionale di inizio XVII secolo, Ivan Susanin. Secondo la leggenda, fu torturato dagli invasori polacchi, che pretendevano di sapere dove fosse nascosto Mikhail Romanov, perché volevano impedirgli di diventare zar, per piazzare sul trono di Russia il loro Sigismondo III Vasa. Susanin non solo non confessò, ma poi finse di farlo, portando i polacchi a sperdersi in mezzo alle foreste e alle paludi. Il suo cognome è diventato proverbiale e si usa scherzosamente per quelle guide che in zone impervie conducono gruppi di persone lungo sentieri intricati.
Una delle principali attrazioni della piazza, costruita in stile neoclassico, è la Torre di guardia dei pompieri (del 1824-1827), ritenuta da molti la più bella torre della Russia.
Dall’altro lato della piazza si è conservato anche un intero antico quartiere commerciale, con piccoli negozi che vendono kvas, farina, e oggetti vari. Si trova non lontano dal Volga e dal molo sul fiume, dove c’è un ristorante galleggiante, quindi vi consigliamo di andare direttamente sul lungofiume, facendo una passeggiata per il Parco centrale, che si trova sul sito un tempo occupato dall’antico Cremlino di Kostroma.
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