In origine, lo Stato dell’Orda d’Oro faceva parte dell’Impero mongolo. Nel 1237, Batu Khan, il sovrano dell’Orda d’Oro, invase la Rus’ di Kiev, bruciando e saccheggiando le sue città principali: Kiev, Vladimir, Rjazan, Chernihiv e altre. All’epoca, l’esercito mongolo era estremamente più forte dei russi.
Dopo l’invasione, i mongoli si ritirarono nella steppa, perché il loro obiettivo non era quello di annettere nuovi territori. Lasciarono sempre che i russi decidessero da soli quali prìncipi dovessero governare le loro città, ma per salire in carica i monarchi dovevano pagare all’Orda d’Oro dei tributi e ottenere l’approvazione. I russi furono costretti a questa sottomissione all’Orda d’Oro, anche dopo il 1259, quando questa divenne un khanato separato dall’Impero mongolo. Questo sistema di dipendenza era chiamato “igo”; il “giogo” tataro-mongolo.
Il “giogo” ha fortemente influenzato la cultura russa. La tecnologia, l’alfabetizzazione e ogni tipo di produzione sono notevolmente peggiorate durante questo periodo di dominazione straniera. Tuttavia, nel 1380, il principe moscovita Demetrio di Russia (Dmitrij Donskoj; “del Don”) sconfisse l’esercito dell’Orda nella Battaglia di Kulikovo, iniziando la tanto attesa liberazione delle terre russe. Il giogo si concluse formalmente nel 1480, quando Ivan III (il Grande) di Mosca respinse gli eserciti tatari dopo lo stallo sul fiume Ugrà. Le terre russe erano tornate indipendenti.
Parti di quella che alla fine sarebbe diventata la Confederazione polacco-lituana erano state in guerra contro le terre russe fin dal XV secolo. Nel 1569 si formò la Confederazione tra terre polacche e lituane, rendendo l’unione molto più forte.
Dopo l’inizio del Periodo dei Torbidi, una grave crisi dinastica in Russia, la Confederazione polacco-lituana, insieme alla Svezia, invase le terre dello Zarato di Moscovia. Nel 1610, nella Battaglia di Klushino, l’esercito polacco sbaragliò le forze russe. Presto il governo auto-organizzato dei Sette Boiardi invitò Ladislao IV di Polonia (Władysław IV Waza) a diventare il sovrano russo. Per due anni, Mosca fu controllata dagli invasori polacchi, fino a quando nel 1612, un corpo di volontari russi, guidati dal mercante Kuzma Minin e dal principe Dmitrij Pozharskij, liberò la capitale dagli occupanti. Poco dopo, salì sul trono il primo esponente della dinastia Romanov, Michele di Russia; Mikhail I.
Le armate svedesi conquistarono brevemente Novgorod nel 1611, ma nel 1617 furono costrette a lasciarla. Tuttavia, a causa delle condizioni del Trattato di pace del 1617, la Russia perse l’accesso al Mar Baltico.
Più tardi, durante la Grande Guerra del Nord (1700-1721), l’esercito svedese invase i territori allora russi della Bielorussia, conquistando la città di Mogilev. Gli svedesi tentarono di assediare la giovanissima San Pietroburgo nel 1708 (ma la città, la cui prima pietra era stata posta solo cinque anni prima, resistette). Carlo XII di Svezia guidò un esercito per invadere i territori intorno a Smolensk, ma alla fine non riuscì a prendere la città, che era sempre stata considerata “la chiave per conquistare Mosca”. Quindi con il suo esercito si diresse a sud, verso l’Ucraina.
Nel giugno del 1709, vicino alla città di Poltava, Pietro il Grande distrusse l’esercito svedese in una battaglia epica e Carlo XII riparò in Turchia.
Durante la campagna russa del 1812, oltre 600 mila soldati dell’esercito francese, guidati da Napoleone, invasero l’Impero russo attraversando il fiume Nemunas e attaccando Riga. Le sue forze proseguirono poi per Smolensk. I francesi costrinsero ad arretrare l’esercito russo, bruciarono Smolensk e marciarono verso Mosca.
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Nella battaglia di Borodinò, vicino a Mosca, entrambi gli eserciti subirono gravi perdite, ma Napoleone conquistò Mosca (che cadde in mano straniera per l’ultima volta nella storia della città). Tuttavia, questo non portò a nulla. Alessandro I di Russia non accettò la pace, soprattutto non “senza condizioni”, come chiedeva il disperato imperatore francese, abbandonato con il suo esercito decimato in una Mosca bruciata.
Quando l’esercito francese iniziò a ritirarsi, il popolo russo lanciò una guerriglia partigiana, che, insieme alle azioni dell’esercito regolare, soffocò le forze francesi e poi le ricacciò a Parigi, fino alla completa sconfitta.
Questo intervento senza precedenti avvenne durante la Guerra civile in Russia (1917-1921), mentre lo Stato sovietico era ancora agli inizi. Dopo il trattato di Brest del marzo 1918, che poneva fine al coinvolgimento della Russia nella Prima guerra mondiale, diversi Stati iniziarono a occupare militarmente vari territori russi. In particolare, la Germania aveva occupato parti della Russia europea, la Gran Bretagna (anche con battaglioni indiani, australiani e canadesi) occupava Arkhangelsk, Murmansk, Sebastopoli e la Crimea; Francia e Grecia controllavano parzialmente Odessa; Italia e Gran Bretagna presero parte all’invasione dell’Estremo Oriente russo e la Finlandia occupò il territorio della Carelia. In totale, 14 diversi Stati occuparono la Russia durante questo periodo (oltre a quelli già citati: Giappone, Cina, Romania, Polonia, Stati Uniti, Serbia, Impero Ottomano e Impero Austro-ungarico)
Ma nel 1919, a causa delle azioni militari e diplomatiche del governo bolscevico, la maggior parte delle forze straniere aveva già lasciato i territori russi.
L’attacco della Germania nazista alla Russia durante la Seconda guerra mondiale fu la più grande e mortale operazione militare nella storia dell’umanità.
I tedeschi lanciarono il loro attacco in varie direzioni, occupando l’Ucraina (allora territorio dell’Urss), assediando Leningrado (ora San Pietroburgo), puntando verso Kursk a sud e Arkhangelsk a nord, e Voronezh. L’invasione, a cui presero parte anche l’Italia fascista e altri alleati del Terzo Reich (Romania, Finlandia,Ungheria e Slovacchia), si estese su gran parte del territorio della Russia europea, raggiungendo Stalingrado (ora Volgograd) nel sud, ma dopo la devastante Battaglia di Stalingrado, l’esercito di Hitler fu respinto a Kursk e costretto a ritirarsi in Germania, dove fu infine sconfitto.
Proprio come l’Impero russo aveva marciato su Parigi nel 1814, l’Urss conquistò Berlino nel 1945, schiacciando il mostruoso regime nazista, con l’aiuto degli alleati della Seconda Guerra Mondiale.
Diciassette capitali dove i soldati russi sono entrati almeno una volta vittoriosamente
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