Tutto quello che c'è da sapere sulla guerra fredda

AFP
Una breve guida a uno dei più grandi scontri della storia dell’umanità

Il mondo non ebbe nemmeno il tempo di tirare il fiato dopo la devastante Seconda guerra mondiale, che iniziò immediatamente un altro pericolosissimo conflitto: la guerra “fredda”. La contrapposizione politica, ideologica e militare coinvolse le due principali potenze uscite vincitrici dalla Seconda guerra mondiale: l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti. Ma come nacque questo conflitto e come si sviluppò? 

Giochi di spionaggio

La guerra fredda non riguardò gli scontri tra l’esercito sovietico e le truppe avversarie sui campi di battaglia: al contrario, fu un conflitto nascosto, che coinvolse i servizi segreti di USA e URSS.

L'agente segreto britannico Kim Philby, membro del gruppo i

Durante la seconda metà del XX secolo, infatti, le due superpotenze si stavano preparando a un nuovo e feroce conflitto, che sarebbe potuto scoppiare da un momento all’altro. Per questo era fondamentale ottenere più informazioni possibili sul potenziale militare del nemico, capirne le debolezze, gli ultimi sviluppi tecnologici e così via. E chi, meglio delle spie, poteva condurre questo lavoro? Qui vi abbiamo raccontato le tre operazioni di intelligence più sensazionali condotte dal KGB. 

In quel periodo, sia i sovietici che gli americani erano sicuri che un giorno o l’altro le bombe atomiche sarebbero cadute sulle loro teste, distruggendo tutto. Nessuna sorpresa quindi che i rifugi antiatomici nei due paesi fossero in continua crescita. E come vi abbiamo raccontato qui, i bunker sovietici si rivelarono i più sicuri al mondo. 

La crisi dei missili di Cuba

Un aereo di pattuglia statunitense P2V Nettuno sorvola un cargo sovietico durante la crisi dei missili di Cuba

Nel 1962, la guerra fredda fu sul punto di trasformarsi in un conflitto vero e proprio. Il dispiegamento segreto di missili nucleari e decine di migliaia di militari sovietici a Cuba è considerato ancora oggi una delle più grandi operazioni militari della storia russa. Fu uno dei momenti più critici della guerra fredda, e ve ne abbiamo parlato qui.

La crisi fu risolta grazie ai negoziati diretti portati avanti dai leader dei due Paesi, Nikita Krusciov e John F. Kennedy. Qui vi abbiamo raccontato la storia dell’eroe che salvò il mondo durante la Crisi dei missili di Cuba.

I conflitti caldi della guerra fredda

Le truppe sovietiche lasciano l'Afghanistan

L’Unione Sovietica e gli Stati Uniti non condussero una guerra aperta, ma niente e nessuno impedì loro di confrontarsi nelle cosiddette “guerre per procura” (un conflitto tra due potenze straniere combattuto sul suolo di un paese terzo); in questo articolo in inglese trovate le tre più importanti guerre per procura combattute fra USA e URSS.

In più di un’occasione l’Unione Sovietica prese parte, insieme ai propri soldati, a conflitti scoppiati fuori dai propri confini; il più conosciuto fu la guerra in Afghanistan; qui vi abbiamo raccontato nove guerre fuori dall’URSS alle quali parteciparono i soldati sovietici.

In piena guerra fredda le acque di vari oceani furono teatro di inseguimenti e pericolose manovre: i sottomarini si rincorrevano costantemente, pronti ad aprire il fuoco sull’avversario, in caso di necessità. Come vi abbiamo raccontato in questo articolo, la marina sovietica realizzava una serie di impressionanti operazioni per uscire dal campo visivo e dal radar dei nemici. La strategia segreta utilizzata dai sottomarini sovietici passò alla storia con il nome di “Ivan il folle”, per via di una manovra che prevedeva bruschi e frequenti cambi di direzione sotto l’acqua da parte del sottomarino.

Ma ci furono anche altri episodi “bollenti”, che avrebbero potuto avere conseguenze disastrose: come quella volta in cui gli Stati Uniti bombardarono a sorpresa l’URSS, nel 1950. Vi abbiamo raccontato quei drammatici momenti qui.

Un conflitto di propaganda

Ovviamente il braccio di ferro non si manifestò solo a livello di spionaggio e controspionaggio, ma cercò ulteriori consensi anche attraverso la propaganda: questi 15 poster sovietici contro l’America dei tempi della Guerra fredda dimostrano come in URSS si cercasse di alimentare il mito dell’America cattiva attraverso le opere dei disegnatori dell’epoca. 

Un gruppo di annunciatori del Dipartimento di Stato si radunano intorno al microfono dopo la prima trasmissione (in russo) da New York alla Russia, 17 febbraio 1947

E lo sapete che oltre al prezioso contributo italiano che portò alla pubblicazione del libro “Il dottor Zhivago” di Pasternak ci fu addirittura lo zampino della CIA? Ne abbiamo parlato qui

La tensione era altissima e il cinema di solito la rifletteva sguaiatamente: dipingendo il nemico come un mostro assetato di sangue. Ma ci sono pellicole sovietiche e occidentali che si distinguono, e che, con le armi dell’arte e non di rado del sarcasmo, si sono rivelate dei capolavori: se volete saperne di più su questo periodo, ecco una lista di otto film ben fatti dedicati alla guerra fredda

Il riflesso delle tensioni sullo sport

Le battaglie sovietico-americane sui campi di hockey o di basket si rivelarono talvolta ancor più importanti degli scontri fra aerei nei cieli della Corea o sul confine sovietico-iraniano. Il trionfo dell'uno o dell'altro paese nella competizione sportiva dimostrava al mondo intero la superiorità del vincitore.

La frustrazione dei giocatori della squadra di basket degli Stati Uniti alle Olimpiadi di Monaco del 1972

Alle Olimpiadi di Monaco 1972, ad esempio, la squadra sovietica strappò l’oro agli Stati Uniti in modo rocambolesco. La sconfitta non fu mai accettata dagli americani, che rifiutarono persino le medaglie d’argento. Abbiamo ripercorso quei momenti in questo articolo

Le tensioni politiche fra paesi ebbero gravi ripercussioni anche a livello sportivo e sui Giochi Olimpici: in questo articolo vi raccontiamo perché l'Unione Sovietica e i Paesi del blocco orientale si “persero” le Olimpiadi di Los Angeles del 1984. 

Il ruolo delle persone comuni 

Katja Lycheva al McDonald's

In piena guerra fredda vi fu una coraggiosa bambina che inviò una lettera all’allora leader sovietico Yurij Andropov, invocando la pace e chiedendo: “Volete davvero la guerra?”. Come risposta, fu invitata a visitare l’Urss per vedere con i propri occhi che "in Unione Sovietica tutti sono favorevoli alla pace e all'amicizia tra i popoli”. La sua morte prematura la consegnò alla storia con l’appellativo di “ambasciatrice di buona volontà”. Si chiamava Samantha Smith, e abbiamo raccontato la sua storia qui.

Ma ci fu anche un’altra ragazzina, questa volta sovietica, che, proprio come Samantha Smith, contribuì ad alleggerire le tensioni fra Stati: stiamo parlando di Katja Lycheva, che viaggiò negli Stati Uniti, incontrò Reagan e aiutò a metter fine alla guerra fredda. 

La fine della guerra

Cittadini della Repubblica Democratica Tedesca sul muro di Berlino, 9 novembre 1989

Quando Mikhail Gorbaciov scelse la via della "Perestrojka" e della normalizzazione dei rapporti con l'Occidente a metà degli anni '80, l'era della guerra fredda stava arrivando alla fine. Potete leggere sul nostro sito i principali eventi che hanno portato alla fine del confronto globale, come la caduta del muro di Berlino e il ritiro su larga scala delle truppe sovietiche dall'Europa dell'Est.

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