Le truppe sovietiche erano state presenti nel paese centro-asiatico già 50 anni prima che scoppiasse l’infame guerra in Afghanistan. Nel 1929 il re locale Amanullah Khan, amico dei sovietici, fu deposto dai ribelli, che potevano contare sull’appoggio britannico ed erano guidati da Habibullah Kalakani.
Per sostenere il suo alleato, l’URSS inviò 2.000 soldati in Afghanistan, che lottarono duramente contro i ribelli. Ma quando le principali forze di Amanullah furono distrutte vicino a Kabul e lui stesso si vide costretto a fuggire dal paese, per i sovietici non aveva più senso restare in Afghanistan.
Le truppe sovietiche ebbero un ruolo importante nella difesa di Madrid nel 1936. I franchisti si trovavano nei pressi della città quando furono sorpresi da un contrattacco di carri armati T-26 con uomini appena arrivati dall’URSS. A sostegno della Repubblica arrivarono anche aerei da combattimento I-15 e bombardieri ANT-40 guidati da piloti sovietici.
Dei quasi 1.800 specialisti militari sovietici che lottarono in Spagna durante la Guerra Civile, 127 morirono in combattimento, 11 persero la vita a causa delle ferite riportate e 32 risultarono scomparsi.
Su richiesta del Kuomintang cinese, l’Unione Sovietica offrì un aiuto alla Cina nel 1937: inviò armi, munizioni e più di 700 piloti per combattere gli invasori giapponesi. Gli aviatori sovietici formarono inoltre i piloti cinesi, favorendo la creazione delle forze aeree.
Nel 1940, quando i rapporti tra Kuomintang e Mao Zedong peggiorarono significativamente, l’URSS iniziò a temere che le armi fornite a Chiang Kai-shek potessero essere utilizzate contro i comunisti. Fermò quindi le consegne e ritirò poco dopo i propri piloti.
L’avanzata delle truppe sudcoreane e dell’ONU portò la Corea del Nord sull’orlo del collasso nel 1950. L’Esercito sovietico si vide quindi coinvolto nel conflitto, anche se non in modo ufficiale. I piloti del 64° Corpo di Aviazione da Combattimento, a bordo di aerei MiG-15, e centinaia di migliaia di “volontari” cinesi, aiutarono i nord-coreani per il contrattacco.
Nell’estate del 1951 il fronte si stabilizzò all’altezza del parallelo 38 e restò lì fino alla fine della guerra, che si concluse due anni più tardi. Durante questo periodo i piloti sovietici e statunitensi condussero numerose battaglie nei cieli della penisola di Corea.
I leader sovietici inviarono più di 70 MiG-21 in Egitto per appoggiare il paese arabo in una guerra contro Israele. A bordo di aerei da trasporto An-12 vennero trasferiti in segreto dei caccia, smantellati e assemblati nuovamente sul posto, dipinti con i colori delle Forze Aeree egiziane.
I piloti sovietici pattugliavano il territorio egiziano, proteggendo gli obiettivi strategici contro gli attacchi aerei israeliani. Il 30 luglio 1970, i combattenti israeliani a bordo di aerei Mirage III e F-4 Phantom organizzarono una trappola ai sovietici. Nella cosiddetta Operazione Rimon 20, vennero abbattuti quattro MiG-21.
Per appoggiare il Vietnam del Nord nella sua guerra contro il Vietnam del Sud e gli Stati Uniti, l’URSS inviò più di 6.000 specialisti militari sovietici. Vestiti in abiti civili e senza documenti d’identità, lavorarono per proteggere gli alleati dagli attacchi aerei nordamericani.
I militari sovietici crearono il sistema di difesa aerea del Vietnam del Nord da zero e furono capaci di ridurre significativamente l’attività delle Forze Aeree USA. Nel Mar Cinese Meridionale la Flotta sovietica del Pacifico aveva installato 17 navi da ricognizione: da lì seguivano gli attacchi delle portaerei americane e raccoglievano informazioni sui successivi attacchi aerei.
Quando, nel 1982, l’Esercito israeliano schiacciò le truppe siriane in Libano, i leader siriani si rivolsero all’URSS, chiedendo aiuto. Ma i sovietici erano già coinvolti negli scontri in Afghanistan e non desideravano immischiarsi su altri fronti.
Tuttavia, con la scusa di condurre delle esercitazioni militari chiamate Caucaso-2, vennero inviati segretamente in Siria 8.000 soldati sovietici armati con sistemi S-200 SAM, con il compito di proteggere i cieli della repubblica araba.
Consapevole dell’arrivo dei sovietici, Israele limitò la sua attività aerea vicino alle frontiere siriane. Ma nel settembre del 1983 le truppe sovietiche di difesa aerea abbatterono un aereo israeliano E-2 Hawkeye. Tre mesi più tardi un’unità delle forze speciali israeliane attaccò le posizioni delle truppe sovietiche, che vennero respinte dalle forze siriane.
In uno dei più grandi conflitti dell’Africa parteciparono più di 11.000 specialisti militari sovietici. Non solo aiutarono il gruppo di ribelli MPLA a organizzare le proprie forze armate, ma pianificarono anche operazioni militari.
Tra le operazioni più degne di nota ci fu l’assalto e la posa della città di Mavinga, uno dei principali bastioni del gruppo d’opposizione UNITA. Prima dell’intervento sovietico, la città aveva resistito agli attacchi per 15 anni.
I dirigenti sovietici non prevedevano di partecipare al conflitto civile tra il Governo della Repubblica democratica dell’Afghanistan e i gruppi di ribelli dei mujaheddin. Il limitato contingente di forze sovietiche in Afghanistan si occupava di difendere gli obiettivi strategici e le vie di trasporto più importanti.
Tuttavia dalla primavera del 1980 l’URSS si ritrovò coinvolta in conflitti su larga scala che, nel corso dei 10 anni successivi, costarono la vita a più di 15.000 soldati sovietici ed ebbero un peso importante per il crollo dell’URSS.
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