Dieci personalità sovietiche a cui sono state intitolate varie città della Russia

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Il governo dell’Urss cercò di cancellare tutto ciò che era legato all’epoca imperiale, compresi i nomi di strade e città. Dopo la febbre da ridenominazione topografica che colpì il Paese negli anni Venti e Trenta, la carta geografica della Russia era profondamente cambiata. Anche se tra destalinizzazione e crollo del comunismo molto è poi tornato alle origini. Ma non tutto!

1 / Lenin – San Pietroburgo e molto altro

Il leader rivoluzionario Lenin (Vladimir Uljanov; 1870-1924) non era favorevole alla creazione di un culto della sua personalità. Tuttavia, nonostante tutte le esortazioni della moglie Nadezhda Krupskaja, dopo la sua morte, avvenuta il 21 gennaio 1924, l’ex capitale dell’Impero russo, l’attuale San Pietroburgo, fu ribattezzata in suo onore “Leningrado” (in russo: Ленинград; Leningrád).

San Pietroburgo (Санкт-Петербург; Sankt-Peterbúrg) era certamente la città più “imperiale” di tutte e il suo nome si traduceva dal tedesco come “città di Pietro”. E anche Leningrado si traduce letteralmente dal russo come “città di Lenin”. Bisogna notare che, a fine agosto 1914, San Pietroburgo era stata russificata in “Pietrogrado” (Петроград; Petrográd) a causa del sentimento anti-tedesco provocato dalla Prima Guerra Mondiale

Nel settembre del 1991, la città è tornata al suo nome storico di San Pietroburgo, dopo un referendum consultivo in cui il 54% dei residenti si espresse in tal senso. Tuttavia, San Pietroburgo e l’area circostante erano e sono due soggetti federali distinti. E così la Regione di Leningrado (Ленинградская область; Leningrádskaja óblast) si chiama ancora oggi così.

Oltre a Leningrado, più di 50 città e villaggi in tutta l’Unione Sovietica ricevettero come nome variazioni del nome del leader: Leninsk, Lenino, Ilich (dal patronimico di Lenin), Leninogorsk e molti altri…

Inoltre, la città di Simbirsk, dove Lenin era nato, fu ribattezzata Uljanovsk (Uljanov era il vero cognome di Lenin), e ancora oggi la città ha questo nome.

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2 / Stalin – Volgograd e non solo

Nel 1924, Stalin (Iosif Dzhugashvili; 1878-1953) lanciò una massiccia campagna per rinominare le città i cui nomi si rifacevano all’epoca imperiale. Ufficialmente, “su richiesta del popolo”, molte città e cittadine dell’Unione Sovietica vennero ribattezzate con il nome di Stalin mentre il leader era ancora in vita.

Sicuramente la città più famosa che prese il nome di Stalin è Stalingrado (Сталинград; Stalingrád), nota per una delle più importanti e sanguinose battaglie della Seconda Guerra Mondiale. Prima del 1925, la città era conosciuta come Tsaritsyn (letteralmente: “la città della zarina”). Con il processo di destalinizzazione, nel 1961 la città prese il nuovo nome di Volgograd.

Stalingrado non era sola. Dagli anni Trenta al 1961, la città siberiana di Novokuznetsk, nella regione di Kemerovo, si chiamava Stalinsk. Novomoskovsk, nella regione di Tula, si chiamava Stalinogorsk. E Dushanbé, la capitale della Repubblica Socialista Sovietica Tagica, si chiamava Stalinabad. Nel 1924, l’odierna Donetsk fu battezzata Stalin e poi nel 1929 Stalino per la politica di “korenizatsija” (sostegno statale alle popolazioni non russe e alle loro lingue). In origine la città si chiamava Juzovka dal nome del suo fondatore, l’uomo d’affari gallese John Hughes (1814-1889), che vi sviluppò delle officine metalliche durante l’epoca imperiale.

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3 / Sergej Kirov – Vjatka e non solo

Sergej Kirov (cognome vero Kostrikov; 1886-1934), uno dei più stretti amici e collaboratori di Stalin, faceva parte dell’élite del Partito Comunista ed era uno dei più alti funzionari del Paese. Era molto popolare all’interno del Partito e tra la gente. Nel 1934, Kirov fu ucciso con un colpo di pistola fuori dal suo ufficio di Leningrado. Il suo omicidio fu seguito da un’ondata di repressioni ed esecuzioni di chiunque fosse sospettato di essere dietro all’attentato, e segnò l’inizio del Grande Terrore in Urss. Dal 1934 a oggi, l’antica città russa di Vjatka porta il nome di Kirov, perché il funzionario bolscevico assassinato era nato in una cittadina vicina, Urzhum.

La città azera di Ganjá (Gəncə) fu ribattezzata Elisavetpol al tempo dell’Impero russo (nel 1804), ma dal 1935 al 1989 ha avuto il nome di Kirovabad, prima di tornare alla denominazione storica.

4 / Mikhail Kalinin – Kaliningrad e non solo

Per molti anni Mikhail Kalinin (1875-1946) è stato tra i più alti funzionari dell’Unione Sovietica. Fu presidente del Comitato esecutivo centrale del Congresso panrusso dei Soviet (il che significava leader della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa; Rsfsr) dal 1919 al 1938, e in seguito presidente del Presidium del Soviet Supremo dell’Urss fino praticamente alla morte. In quanto vecchio bolscevico, Kalinin era molto conosciuto e amato.

Nel 1946, l’ex città prussiana orientale di Königsberg, che divenne parte dell’Unione Sovietica dopo la Seconda Guerra Mondiale, fu ribattezzata Kaliningrád in onore di Kalinin, appena scomparso. Oggi la città porta ancora questo nome.

Tuttavia, due altre città sono state intitolate a Kalinin mentre era in vita. C’era un’altra “Kaliningrad” nella regione di Mosca: la città che ospita un importante centro spaziale e oggi (dal 1996) è nota come Koroljóv. Inoltre, la città medievale russa di Tver si è chiamata Kalinin dal 1931 al 1990, perché il vecchio bolscevico era nato nella regione di Tver.

5 / Jakov Sverdlov – Ekaterinburg e non solo

Il bolscevico Jakov Sverdlov (1885-1919), leader della Rsfsr dal novembre 1917 alla morte, non era originario di Ekaterinburg. Era nato a Nizhnij Novgorod come suo fratello, Zinovij Sverdlov-Peshkov, che fu adottato da Maksim Gorkij e divenne poi legionario francese e amico di Charles de Gaulle, e morì a Parigi nel 1966. Jakov Sverdlov visse a Ekaterinburg e lì iniziò la sua attività rivoluzionaria bolscevica illegale nei primi anni del Novecento, trascorrendo anche un periodo in una prigione di Ekaterinburg. Nel 1919, Sverdlov morì durante una pandemia di influenza.

Ekaterinbúrg era stata fondata da Pietro il Grande e prendeva il nome da sua moglie, Caterina I, quindi la città aveva certamente bisogno di un cambio di nome nella visione dei bolscevichi. Nel 1924, il consiglio comunale decise di intitolare la città a Sverdlov. Nel 1991 Sverdlovsk è stata rinominata nuovamente Ekaterinburg. La regione di cui è capoluogo continua però a chiamarsi Regione di Sverdlovsk (Свердловская область; Sverdlóvskaja óblast).

6 / Maksim Gorkij – Nizhnij Novgorod e non solo

Maksim Gorkij (pseudonimo di Aleksej Peshkov; 1868-1936), uno dei più famosi autori sovietici, è nato a Nizhnij Novgorod e ha spesso ritratto la città nei suoi romanzi autobiografici. Nel 1932, in occasione del 40° anniversario della sua carriera letteraria, le autorità sovietiche decisero di onorarlo cambiando il nome di Nizhnij Novgorod in Gorkij, anche se lui era contrario all’idea. In seguito, migliaia di strade, piazze e parchi in tutta l’Unione Sovietica sono stati chiamati in onore di Gorkij, tra cui il celeberrimo Gorky Park di Mosca. Nizhnij Novgorod ha riavuto il suo nome storico solo nel 1990.

In Russia ci sono oggi cinque villaggi che si chiamano “Maksim Gorkij”, nel Bashkortostan, in Ciuvascia e nelle regioni di Omsk, Orenburg e Tambov. Il più grande ha 802 abitanti, il più piccolo 9.

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7 / Valerian Kujbyshev – Samara e non solo

Il bolscevico Valerián Kújbyshev (1888-1935) era di origini nobili. Suo padre era un ufficiale e anche Kujbyshev si era iscritto a una scuola militare dove conobbe i futuri rivoluzionari comunisti e si unì al loro circolo illegale. Nel 1905 fu arrestato per aver partecipato a manifestazioni antigovernative ai tempi della prima rivoluzione. Il luogo del suo esilio, la città siberiana di Kainsk, nella regione di Novosibirsk, fu chiamata Kujbyshev dopo la sua morte, nel 1935, e si chiama ancora così. Durante la Rivoluzione del 1917, Kujbyshev si occupò dell’insediamento del potere sovietico nella città di Samára, sul fiume Volga, dove fu deputato al soviet cittadino. Dal 1935 al 1991, la città di Samara fu chiamata Kujbyshev, così come altre cittadine (tra cui l’odierna Bolgar, nella Repubblica del Tatarstan) e decine di villaggi.

8 / Sergo Ordzhonikidze – Vladikavkaz e non solo

Nobile di origine, Sergó Ordzhonikídze (vero nome: Grigorij; 1886-1937) fu un bolscevico di lungo corso, e si suicidò (almeno ufficialmente) ai tempi della Grande Purga del 1937, in un momento di gravi frizioni con Stalin. Durante la Guerra civile fu responsabile delle comunicazioni dell’Armata Rossa con tutto il Sud dell’ex Impero, compresa la Crimea e la regione del Caucaso.

Di etnia georgiana, era uno dei migliori amici di Stalin e uno dei più importanti funzionari dell’Unione Sovietica. Dal 1931 al 1944, la città di Vladikavkaz, capitale dell’Ossezia Settentrionale-Alania, portò il nome di Ordzhonikidze per ricordare il fatto che egli aveva contribuito a stabilire il potere sovietico in quella regione, e dopo essersi chiamata Dzhaudzhikau per dieci anni, lo riprese di nuovo e lo mantenne fino al 1990, quando tornò Vladikavkaz. Anche decine di villaggi e città in tutta l’Unione Sovietica furono chiamati Ordzhonikidze. In Russia ne rimangono cinque con questo nome.

9 / Vjacheslav Molotov – Perm e non solo

Il potente Vjachesláv Mólotov (vero cognome: Skrjabin; 1890-1986) è un raro esempio di bolscevico che è sopravvissuto a tutti i periodi turbolenti a partire dalla Rivoluzione del 1917, alle epurazioni staliniane del 1937 e alla Seconda Guerra Mondiale, riuscendo a mantenere la sua posizione tra i massimi funzionari sovietici anche dopo la morte di Stalin (vivendo quasi 100 anni). Per molto tempo fu responsabile degli Affari esteri e nel 1939 firmò il Patto di non aggressione tedesco-sovietico, noto anche come Patto Molotov-Ribbentrop

Nel 1940, la città di Perm fu ribattezzata Molotov in occasione del suo 50° compleanno, ma nel 1957 le fu restituito il suo nome storico. Dal 1940 al 1957, anche la città di Nolinsk, nella regione di Kirov, da cui provenivano i genitori di Molotov, prese il nome di Molotov. Un lungo elenco di altre località sono ancora oggi chiamate Molotovo, Molotovsk e Molotovskij. Tra l’altro, la bottiglia Molotov prende il nome da lui (ma le fu dato dai finlandesi, che usarono quest’arma semplice ma micidiale proprio contro i sovietici nella Guerra d’inverno del 1939-40).

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10 / Valerij Chkalov – Orenburg e non solo

Valerij Chkálov (1904-1938) è stato un pilota ed eroe sovietico, famoso soprattutto per aver effettuato il primo volo non-stop da Mosca all’America, la “Rotta di Stalin”, sopra il Polo Nord, nel 1937. Morì tragicamente durante un volo di prova nel 1938. Da allora la sua città natale, Vasiljovo, nella regione di Nizhnij Novgorod, è chiamata Chkalovsk. Ancora oggi, cittadine e villaggi russi si chiamano Chkalov, Chalovsk, Chkalovskoe e Chkalovskij. Dal 1938 al 1957 anche la città di Orenbúrg si è chiamata Chkalov. Esiste poi l’Isola di Chkalov (in precedenza si chiamava Udd) nel Mare di Okhotsk.

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