Nadezhda Krupskaya
Dominio pubblicoNadezhda Krupskaja è stata la moglie del leader rivoluzionario Vladimir Lenin, ma chiamarla solo “first lady” sarebbe riduttivo: era prima di tutto una comunista, una compagna nella lotta rivoluzionaria, una donna che ha dato una grossa spinta allo sviluppo del sistema educativo sovietico. La Krupskaja ha ricoperto infatti importanti incarichi nel Commissariato del Popolo (Ministero) per l'Educazione e ha implementato l'intero sistema di formazione dei bambini, dall'educazione prescolare, all'organizzazione di asili e parchi giochi, fino all'educazione della gioventù comunista. A lei si deve la nascita del Komsomol, un sindacato giovanile comunista, e dei giovani Pionieri, un’organizzazione simile agli scout che promuoveva i valori del Comunismo tra i ragazzi.
Inessa Armand
Dominio pubblicoAnche Inessa fu una rivoluzionaria, grande ammiratrice di Lenin e delle sue idee. Si unì presto al Partito e dopo la Rivoluzione iniziò a promuovere attivamente la lotta per la parità dei diritti delle donne; non a caso, divenne la prima responsabile della sezione femminile del Partito e organizzò la prima Conferenza internazionale delle donne comuniste.
La sua vita privata fu indissolubilmente legata alla vita politica: si presume infatti che fosse l'amante di Lenin, nonostante la relazione cordiale e di rispetto reciproco che aveva con Nadezhda Krupskaja, moglie del leader. Quando all’improvviso morì, Krupskaja non nascose la sua preoccupazione per il profondo dolore del marito.
Aleksandra Kollontai, 1910
Dominio pubblicoLa rivoluzionaria Kollontaj è stata la prima donna ministro non solo nella storia sovietica, ma anche in quella mondiale. Ha diretto il Commissariato del popolo per il benessere dello Stato nel primissimo governo sovietico: in poche parole era responsabile dei progetti sociali del nuovo Stato.
Ricevette un'ottima istruzione all'Università di Zurigo e godeva della stima dei suoi compagni di Partito. Oltre alla sua attività nel governo sovietico, Kollontaj è stata per molti anni a capo del Dipartimento femminile (dopo Inessa Armand). Nel 1922 ottenne l’incarico di diplomatica in Norvegia e dal 1930 al 1945 guidò l'ambasciata sovietica in Svezia (fu una delle prime donne ambasciatrici al mondo). Fece molto per migliorare le relazioni tra i due Paesi ed evitò che la Svezia si unisse alla guerra sovietico-finlandese del 1939.
Lina Shtern
Legion MediaStern è nata nell'Impero russo, nell'attuale Lituania, in una famiglia ebrea. Si è laureata all'Università di Ginevra, dove è poi diventata la prima donna docente. È tornata nella Russia sovietica nel 1925, dove ha concentrato la sua attività scientifica sulla biochimica e sulla fisiologia: nel 1939 è diventata la prima donna membro dell'Accademia delle Scienze dell'URSS, dove ha diretto l'Istituto di fisiologia. Stern è riuscita a sviluppare un metodo per affrontare lo shock post-traumatico, attraverso iniezioni di sali di potassio per mantenere stabili la pressione sanguigna, l'attività muscolare e la respirazione. Il “metodo Stern” è stato ampiamente utilizzato durante la guerra.
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Vera Mukhina
TASSMukhina non è stata solo la prima, ma anche l'unica scultrice-monumentalista dell'URSS. Nell'ambito del piano leninista di propaganda monumentale, realizzò diverse sculture a tema rivoluzionario. Ma l'opera di gran lunga più famosa è “L’operaio e la ragazza del kolkhos”, un monumento alto 24 metri, divenuto simbolo dell’URSS. Il monumento fu presentato nel 1937 all'Esposizione Universale di Parigi e stupì il pubblico. A Vera Mukhina si deve anche il design del leggendario bicchiere a faccette di epoca sovietica.
Ekaterina Furtseva
Valentin Cheredintsev/TASSPer il mondo della cultura sovietica dell'epoca del Disgelo, la Furtseva era semplicemente una figura leggendaria. È stata Primo Segretario del Comitato cittadino di Mosca del Partito Comunista, il che significa che era essenzialmente il capo del partito di Mosca (e di fatto la persona principale della città). Con lei al potere, fu eretto un monumento a Jurij Dolgorukij, il fondatore di Mosca, di fronte al consiglio comunale, e furono costruiti il famoso stadio Luzhniki e il negozio Detskij Mir in Piazza Lubjanka. Ha anche dato vita a diversi festival internazionali di alto profilo, come il Festival internazionale del cinema di Mosca, che ha attirato star di Hollywood e del cinema mondiale.
Dal 1960 al 1974, Furtseva è stata Ministro della Cultura dell'URSS. La sua carriera politica non è stata esente da momenti bui, come la persecuzione di Boris Pasternak, nel 1958. Eppure, grazie alla Furtseva, la vita culturale dell'URSS visse un periodo di grande fermento e furono organizzati grossi progetti, come la mostra con i capolavori della Galleria di Dresda (di cui vi abbiamo parlato qui), la mostra di Marc Chagall e Fernand Léger e persino l'unica visita a Mosca della Gioconda di Leonardo da Vinci.
Valentina Tereshkova
SputnikUna simile storia di successo era possibile solo in URSS! La figlia di un carrista e di una sarta divenne un'eroina nazionale: fu la prima donna a volare da sola nello spazio: un’impresa che realizzò il 16 giugno 1963. Dopo quel volo iscritto sui libri di storia, la Tereshkova è diventata una leggenda e un simbolo della parità femminile in URSS. Ha continuato la sua carriera come personaggio pubblico ed è tuttora membro della Duma di Stato. Per saperne di più sul leggendario volo della Tereshkova, cliccate qui.
Olga Preobrazhenskaya
Dominio pubblicoLa Preobrazhenskaja ha iniziato a recitare in alcuni film agli albori del cinema russo, ancor prima della Rivoluzione; si è messa dietro la cinepresa nel ruolo di regista per la prima volta nel 1916. Nonostante i pareri positivi, il suo primo film fu accolto con scetticismo e sui manifesti il nome del regista fu indicato al maschile!
È stata la prima donna a insegnare regia cinematografica presso la Prima Scuola Statale di Cinema (oggi VGIK) di Mosca e ha fondato un proprio studio di recitazione; ha inoltre realizzato molti film insieme a Ivan Pravov: all'inizio degli anni Trenta, lei e Pravov erano considerati i registi di maggior successo dello studio Mosfilm. Il loro film “Il placido Don” fu persino presentato alla prima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, nel 1932.
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