Avamposto nord-orientale della terra russa, località piena di mercanti e marinai arrivati da ogni dove, Novgorod era diversa dalle altre città della Russia. E differiva anche a livello urbanistico. Tradizionalmente, le città russe si sviluppavano attorno a un unico centro; una fortezza. Novgorod nacque invece dall’unione di tre insediamenti abitati da tribù diverse. Ed è proprio per questo che prese il nome di “città nuova”, che è ciò che vuol dire “Novgorod”.
“Il mercato di Novgorod nel XVII secolo”, disegno su carta di Apollinarij Vasnetsov del 1909-10
Apollinarij VasnetsovNei secoli XIV-XV, l’epoca della sua massima prosperità, Novgorod controllava le terre dal Mar Baltico a ovest agli Urali a est, e dal Mar Bianco a nord all’alto Volga a sud, ed era la seconda città più potente della Rus’ dopo Kiev.
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La base della prosperità di Novgorod, che la rese grande, era il commercio. Gli artigiani di Novgorod, tessitori e conciatori, gioiellieri e soffiatori di vetro, vasai e fonditori, armaioli e fabbri erano famosi in tutta la Russia. Novgorod conduceva un commercio attivo con l’Europa occidentale attraverso il Baltico. Già a metà del XII secolo a Novgorod era presente una corte commerciale di mercanti provenienti dall’isola di Gotland, centro del commercio nel Mar Baltico. Nel XIII secolo anche i novgorodiani aprirono una rappresentanza a Gotland, costruendo un mercato e la chiesa ortodossa di San Nicola, che fiorì per due secoli.
“Ospiti da Oltremare”, dipinto di Nikolaj Rerikh del 1901
Nikolaj RerikhAlla fine del XIII secolo, a Novgorod sorse una sede dei mercanti anseatici. La Lega anseatica, la più grande associazione commerciale di mercanti delle città tedesche, aveva solo quattro uffici di rappresentanza all’estero: a Novgorod, Bruges, Bergen e Londra, attraverso i quali proteggeva i propri interessi quando firmava grossi accordi. I grandi affari all’ingrosso venivano conclusi a Novgorod e, da parte russa, potevano essere stipulati solo dai residenti di Novgorod, mentre i rappresentanti di altre parti della Rus’ non erano autorizzati a farlo.
I mercanti stranieri portavano a Novgorod beni di lusso e materiali necessari per la produzione artigianale: vini, tessuti costosi, pietre ornamentali, colori, e persino metalli preziosi. Da Novgorod arrivavano in Europa pellicce, cera (che mancava all’Europa per la produzione di candele da chiesa), miele, cuoio e ossa di tricheco.
Anche il sistema politico di Novgorod era un unicum nelle terre russe. La società di Novgorod era governata da una ristretta cerchia di famiglie di boiardi, che possedevano enormi feudi sia nei pressi della città che nei remoti volost del nord. Era impossibile diventare un boiardo di Novgorod senza esservi nato. Questo fatto distingueva Novgorod dal resto della Rus’, dove i boiardi erano semplicemente militari del principi locali, ed era una garanzia della democrazia novgorodiana.
“L’antica Velikij Novgorod”, opera di Apollinarij Vasnetsov del 1901
Apollinarij VasnetsovL’autorità suprema era la Veche, che comprendeva almeno 300 boiardi delle famiglie più nobili e ricche di Novgorod. Come riportano fonti tedesche del XIV secolo, l’assemblea principale di Novgorod era chiamata “300 cinture d’oro”. La Veche si riuniva nella piazza vicino al mercato e la sua convocazione era annunciata dalla famosa campana delle Veche di Novgorod, simbolo della libertà cittadina. Esistevano Veche in altre città della Russia prima che si diffondesse il potere dei principi. Ma solo a Novgorod è esistita fino al XV secolo e si è rafforzata con il tempo.
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La Veche eleggeva ed espelleva il principe, giudicava ed emanava leggi, dichiarava guerra e faceva la pace, stabiliva tasse e imposte. Tra i membri della Veche veniva scelto anche il Posádnik, il capo della città. Egli controllava che il principe rispettasse i termini dell’accordo con la città, gestiva i possedimenti di Novgorod, era responsabile dell’applicazione della legge, del tribunale, della firma dei trattati diplomatici. Il principe di Novgorod doveva rappresentare la città di di fronte alle altre terre russe ed era responsabile della sua difesa.
“Jaroslavl il Saggio”, opera di Nikolaj Rerikh del 1941-1942
Nikolaj RerikhTuttavia, la vita politica dei novgorodiani non si limitava alla Veche generale; i comuni cittadini partecipavano alle Veche della loro via e dei quartieri della città. I boiardi utilizzavano queste riunioni per sostenere i propri interessi e combattere gli avversari.
L’autorità ecclesiastica della città godeva di grande libertà. I novgorodiani ottennero l’autonomia del loro arcivescovo. Dall’inizio del XII secolo il metropolita di Kiev approvava solo il candidato proposto dai cittadini di Novgorod per questa carica. L’arcivescovo aveva un proprio reggimento, partecipava alle trattative diplomatiche e apponeva la propria firma sugli accordi internazionali.
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La limitazione dei diritti dei principi iniziò a Novgorod durante la vita di Jaroslav il Saggio, che acconsentì al fatto che i boiardi locali non fossero sottoposti alla giurisdizione del principe in cambio del sostegno dei novgorodiani nella sua lotta per il trono di Kiev. Novgorod non ricevette una propria dinastia principesca a parte dopo la morte di Jaroslav, perché, essendo all’origine della “via commerciale variago-greca”, che permetteva di unire in un’unica vasta rete di scambi la Scandinavia, la Rus’ e l’Impero bizantino, era particolarmente legata a Kiev. Jaroslav il Saggio, morendo nel 1054, lasciò in eredità Kiev e Novgorod al figlio maggiore. Di conseguenza, il trono di Novgorod fu solitamente occupato da un rappresentante della linea principesca più forte.
Le “Berestjanaja gramota №1”, la prima delle importantissime iscrizioni novgorodiane su corteccia di betulla
Museo Statale di StoriaMa nel 1136 ci fu una ribellione a Novgorod e il principe fu espulso. Da quel momento in poi i novgorodiani invitarono dei principi concludendo un accordo con loro, in base al quale non potevano interferire negli affari della gestione della città, cambiare i più alti funzionari e acquisire terre alla periferia del territorio di Novgorod.
In caso di violazione dell’accordo, il principe veniva espulso dalla città e la Veche sceglieva un nuovo candidato. Tali cambiamenti ebbero più di una volta un grave impatto sulla vita dell’intera Rus’. Ad esempio, il motivo della campagna militare di Andrej Bogoljubskij a Kiev fu l’espulsione di uno dei principi da Novgorod.
Nonostante la libertà di trattamento dei principi da parte dei boiari locali, tutte le principali figure della Rus’ di Kiev, i costruttori del futuro Stato russo unito, da Vladimir I (Krasnoe Solnyshko) a Vladimir II (Monomaco) regnarono a Novgorod prima di salire sul trono di Kiev. Simbolicamente, Novgorod fu anche il primo posto dove regnò Rjurik, il principe chiamato a governare la Rus’ che avrebbe dato vita alla prima dinastia del Paese prima dei Romanov, quella Rjurikide.
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Il 26 luglio 1951, durante degli scavi archeologici a Novgorod, è stata trovata la prima scrittura su corteccia di betulla con un testo riconoscibile inciso sulla superficie. In totale sono state poi trovate oltre 1100 lettere di questo tipo a Novgorod e circa 100 in altre città dell’Antica Rus’.
L’analisi delle lettere su corteccia di betulla di Novgorod ha permesso di ricostruire la vita quotidiana della città e dei suoi abitanti durante i secoli XI-XV, il periodo della Repubblica di Novgorod.
“Sadko”, dipinto di Ilja Repin del 1876
Ilja RepinI testi su corteccia di betulla testimoniano l’alfabetizzazione diffusa tra gli abitanti di Novgorod: i novgorodiani si scrivevano spesso, volentieri, e su svariati argomenti, discutendo di affari domestici, transazioni, decisioni giudiziarie e semplici pettegolezzi cittadini. Erano alfabetizzati sia gli uomini che le donne.
Le cortecce di betulla dimostrano che la posizione delle donne nella società di Novgorod era piuttosto elevata per l’epoca. Conducevano affari in modo indipendente, concludevano transazioni di denaro, inviavano ordini ai loro mariti, potevano comparire in tribunale, anche per questioni finanziarie, e in generale erano attivamente impegnate nell’attività economica.
Tra le lettere c’erano anche toccanti dichiarazioni d’amore, come la famosa lettera di una ragazza sconosciuta del XII secolo: “Ti ho mandato a chiamare tre volte. Che cosa hai contro di me che non sei venuto?”, e uno dei primi documenti che attestano parolacce russe.
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La particolare struttura politica e la natura dell’economia crearono a Novgorod eroi culturali e reali speciali. A differenza dei personaggi russi che passano il tempo a dormire sulla stufa in attesa di un’occasione per difendere la patria, l’eroe di Novgorod, Sadko – un bell’uomo, suonatore di gusli e mercante – agisce attivamente per l’arricchimento e la gloria. Riesce a imbrogliare lo zar del mare e, una volta diventato ricco, giura di acquistare tutti i beni di Novgorod. In alcune versioni della storia ci riesce.
Un altro eroe atipico, questa volta non delle “byliny” (le canzoni epiche) ma del tutto reale, è il capo della resistenza di Novgorod contro Mosca, Marfa Boretskaja (detta anche Marfa Posadnitsa, perché il secondo marito di Marfa era un posadnik, cioè un capo cittadino). Marfa proveniva da un’influente famiglia di boiardi e possedeva vaste terre che appartenevano sia alla sua famiglia sia a lei dopo la morte del primo marito.
“Il sequestro della campana. Marfa Posadnitsa”, dipinto di Klavdij Lebedev del 1889
Klavdij LebedevQuando nel XV secolo il granduca di Mosca Ivan III iniziò a riunire le terre russe intorno a Mosca, Marfa iniziò a negoziare con il granduca lituano l’adesione di Novgorod al Granducato di Lituania con diritti di autonomia.
Venuto a conoscenza delle trattative, Ivan III dichiarò guerra alla Repubblica di Novgorod. Nel 1478 la repubblica cessò di esistere. Come segno dell’abolizione della Veche di Novgorod, la campana della Veche fu portata a Mosca e i cittadini influenti furono repressi. Le terre di Marfa furono confiscate e lei stessa morì presto.
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La città, che all’inizio della storia russa aveva accettato Rjurik come regnante, gettando così le basi della statualità russa, dimostrò che la strada della rigida centralizzazione e del potere assoluto del principe non era l’unica possibile per le terre russe del Medioevo. L’esperienza di Novgorod si è rivelata importante per le terre russe molti secoli dopo la sua caduta, quando all’inizio degli anni Novanta del Novecento la statualità russa si è nuovamente orientata verso i valori democratici.
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