Gli stranieri che hanno servito brillantemente la Russia, nazione per nazione

Hanno glorificato la nuova patria sul campo di battaglia e hanno contribuito immensamente alla cultura e allo sviluppo del Paese

Gli scozzesi

Gli scozzesi erano spesso ben disposti al trasferimento in Russia perché in patria erano oppressi dagli inglesi. Allo stesso tempo, dopo il trasloco avevano spesso grandi opportunità, carriere brillanti e la possibilità di guadagnare bei soldi. Alcuni riuscirono persino a diventare stretti collaboratori e amici degli zar e a partecipare alla creazione dell’Impero russo, come Jacob Bruce.

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Gli inglesi

Rispetto ai loro vicini del Nord, gli inglesi non erano così disponibili ad arruolarsi al servizio in Russia. Anche in patria li aspettavano buone prospettive. Ciononostante, alcuni hanno lasciato un segno brillante nella storia russa. L’artista londinese George Dawe, ad esempio, ha creato una serie di ritratti di oltre trecento generali dell’esercito russo che combattevano contro Napoleone nel 1812. Uno dei capi dei servizi segreti britannici, Kim Philby, è stato la più efficace spia sovietica in Occidente della storia. 

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I francesi

La Rivoluzione francese del 1789 fece scappare in tutto il mondo decine di migliaia di oppositori al nuovo ordine. Un buon numero di loro si stabilì in Russia, dove si arruolarono e addirittura combatterono nell’esercito russo contro i loro ex compatrioti durante le guerre napoleoniche. La storia si ripeté un secolo e mezzo dopo, quando i piloti francesi, costretti a lasciare la loro patria occupata dai tedeschi, si ritrovarono in Unione Sovietica e aiutarono i sovietici a sconfiggere il nemico comune. 

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Gli spagnoli

Tra gli spagnoli che sono stati al servizio della Russia ci sono anche il fondatore di Odessa, José de Ribas, e il pretendente carlista al trono di Spagna Giacomo Pio di Borbone-Spagna. Molti abitanti della penisola iberica trovarono rifugio in Unione Sovietica dopo la sconfitta della Repubblica nella Guerra civile spagnola (1936-1939). La loro esperienza militare fu utile all’Armata Rossa quando la Seconda guerra mondiale travolse l’Urss nel 1941. 

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I portoghesi

Per secoli ci sono stati pochi contatti tra la Russia e il Portogallo; erano abbastanza lontani uno dall’altro. E il numero di portoghesi che hanno servito lo zar si può contare sulle dita di una mano. Tuttavia, tra loro ci sono stati personaggi estremamente interessanti come l’aiutante generale Anton Manuilovich Devier, importante collaboratore dell’imperatore Pietro I (il Grande) e una delle personalità più influenti della Russia di inizio XVIII secolo. 

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I tedeschi

Il numero di tedeschi arruolati nell’esercito russo fu sempre enorme, grazie alla vicinanza geografica dei principati tedeschi e all’annessione nel 1721 dei territori baltici, con la loro popolazione di lingua tedesca. I tedeschi in Russia erano attivi soprattutto in campo militare e politico. 

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Gli italiani

A differenza dei loro vicini settentrionali, gli italiani si recarono nella lontana Russia per lavorare soprattutto nel campo della cultura. È grazie all’impegno degli architetti della Penisola che oggi possiamo ammirare la bellezza della Cattedrale della Dormizione o i numerosi palazzi di San Pietroburgo e dintorni. 

Gli architetti Aristotele Fioravanti, Bartolomeo Rastrelli e Carlo Rossi, così come il compositore Giuseppe Sarti, hanno contribuito enormemente allo sviluppo della cultura russa. 

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Gli svizzeri

Probabilmente lo svizzero più famoso al servizio della Russia fu il comandante Antoine Henri Jomini. Curiosamente, prima del suo trasferimento aveva combattuto contro le armate zariste nell’esercito di Napoleone…

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I polacchi

I rapporti tra le due nazioni slave sono sempre stati estremamente difficili. Molti polacchi hanno dedicato la loro vita a combattere contro la Russia, ma per altri è stato il contrario. Molto interessante fu il destino dello scienziato Michał Jankowski, che si stabilì nell’Estremo Oriente dell’Impero. E grande peso nella storia sovietica hanno avuto personaggi di origine polacca come Feliks Dzerzhinskij, il fondatore dei servizi segreti, e il maresciallo Konstantin Rokossovskij. 

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Gli americani

In momenti diversi hanno servito fedelmente la Russia e l’Unione Sovietica il “Padre della Marina Americana” John Paul Jones, il giornalista John Reed, sepolto sulla Piazza Rossa nella necropoli vicino alle mura del Cremlino, e Joseph Beyrle, membro della 101ª Divisione dell’esercito statunitense, che ebbe l’opportunità di combattere i tedeschi nell’esercito sovietico. 

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Gli olandesi

Quando alla fine del XVII secolo lo zar Pietro il Grande decise di mettere in piedi una Marina regolare, sapeva bene a chi rivolgersi. Come marinai e costruttori navali, gli olandesi aiutarono il futuro imperatore. Inoltre, come capitani, resero famosa la flotta russa con le vittorie nelle battaglie navali. 

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Gli scandinavi

Non esiste un russo che non abbia sentito parlare di Vladimir Dal, il famoso ricercatore del folklore russo e della lingua vernacolare. Il risultato della lunga attività di Dal fu la pubblicazione del “Dizionario esplicativo della Grande Lingua Russa”, che comprende circa 200 mila parole e 30 mila proverbi. 

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I cittadini dei paesi Baltici

L’adesione delle tre repubbliche baltiche all’Unione Sovietica nell’estate del 1940 fu accolta dagli abitanti di questi Paesi con sentimenti contrastanti. Accanto agli oppositori dell’ingresso di Lettonia, Estonia e Lituania, ci furono anche coloro che condividevano gli ideali comunisti e si rallegrarono apertamente dell’evento. 

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