“Se vuoi essere sano…”, ecco le foto di come i sovietici badavano alla loro salute

Operai del “kombinát” (grande complesso industriale) per la produzione di nichel di Verkhnij Ufaléj, Regione di Cheljabinsk, si “rafforzano l’immunità” con la prima neve caduta. Novembre 1971

Operai del “kombinát” (grande complesso industriale) per la produzione di nichel di Verkhnij Ufaléj, Regione di Cheljabinsk, si “rafforzano l’immunità” con la prima neve caduta. Novembre 1971

Evgenij Tkachenko/Museo Statale di Storia degli Urali meridionali
In Urss si faceva molto esercizio fisico: ginnastica mattutina, sport estivi e invernali, e si tenevano in grande considerazione le pratiche di temprare il fisico con bagni in acqua gelida e per mezzo di frizioni di neve sul corpo nudo

Lefórtovo, Mosca, 1932. Con l’affermarsi del potere sovietico la forma fisica dei cittadini divenne sempre più centrale nell’ideologia statale. Si diffuse così la pratica della “útrennaja zarjádka”, la “ginnastica mattutina”. Qui a essere impegnati negli esercizi sono degli studenti e delle studentesse sul tetto del loro obshchezhitie (dormitorio).

La pratica degli esercizi dopo il risveglio divenne un’abitudine a qualsiasi età e anche a casa propria. Ecco impegnato nella ginnastica un inquilino di una delle “Sette Sorelle” di Stalin, il grattacielo del lungofiume Kotelnicheskaja di Mosca, nel 1957.

Alcuni “Morzhí” (letteralmente: “Trichechi”), come sono chiamati gli appassionati dei bagni nelle acque gelide (anche praticando buchi nel ghiaccio) posano per una foto dopo aver nuotato nella Neva, nel Parco centrale culturale e ricreativo “Kirov” di Leningrado (oggi San Pietroburgo), sull’Isola Elagin, nel 1965

Un altro “tricheco” si prepara al bagno in acqua gelida, arrivando sui pattini da ghiaccio. Parco centrale culturale e ricreativo “Kirov” di Leningrado (oggi San Pietroburgo). 1965

E se non c’è un fiume o un lago vicino, per la pratica della “zakálivanie” (“il temprare” il fisico al freddo), può bastare anche un catino, come dimostra quest’uomo della regione di Cheljabinsk. Anche se qualcuno lo guarda con scetticismo dalla “fórtochka”, il tipico finestrino di aerazione delle finestre russe… La data della foto è incerta. Anni Ottanta o Novanta del Novecento.

Altri sostenitori del fatto che i bagni in acqua gelida siano un toccasana per la salute. Qui a Mosca nel 1965.

Negli anni Sessanta e Settanta del Novecento, l’Ufficio viaggi ed escursioni di Cheljabinsk organizzò più di cento “Treni della salute” all’anno per portare nelle località fuori dalla città gli appassionati del “riposo attivo”. Qui, in una foto del 1964, gli sciatori di fondo hanno raggiunto la stazione di Kisegach, vicino all’omonimo lago e sanatorio. 

Luogo e la data di questo scatto sono incerti, ma sicuro è l’amore dei russi oggi e dei sovietici un tempo per lo sci di fondo e per… le betulle

Il campo estivo di Artek, a Gurzuf, in Crimea, era il più ambito dai Pionieri di tutta l’Unione Sovietica, e qui le pratiche sportive per fortificare la salute rimasero sempre molto importanti. Ma nei primi anni della sua esistenza (fu fondato nel giugno 1925, e la foto è del 1932) era un sanatorio riservato ai bambini affetti da tubercolosi. In quegli anni si seguivano quindi ancora più strettamente le indicazioni mediche e spesso era praticata la nudità integrale o si indossavano solo i pantaloncini. Qui un’immagine di ginnastica sulla spiaggia.

E certo in Russia non può mai mancare, tra le pratiche per la salute, la banja, con tanto di energica “fustigazione” per mezzo del “vénik”, il fascio di frasche. La foto è stata scattata nel Territorio degli Altaj, tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta.


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