Non solo Capodanno: quali feste celebrano i russi a gennaio?

Rjazan, attori del Teatro Uzorochye intonano canti natalizi, 2017

Rjazan, attori del Teatro Uzorochye intonano canti natalizi, 2017

Aleksandr Ryumin/TASS
Il primo mese dell’anno è il più “festivo” di tutti in Russia: da una celebrazione si passa all’altra, quasi senza soluzione di continuità

Gennaio è uno dei mesi preferiti dai russi, perché si apre con ben otto giorni non lavorativi! E, incredibile ma vero, a gennaio ci sono anche altre occasioni di festa!

7 gennaio – Natale

Il Patriarcadi Mosca e di tutte le Russie  Kirill durante la funzione natalizia nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, nel 2023

I russi ortodossi iniziano a festeggiare il Natale il 6 gennaio, nel giorno della Vigilia (Sochélnik). Questo è l’ultimo e il più severo giorno del digiuno natalizio (“Rozhdestvenskij post”) che dura 40 giorni: la Chiesa prescrive di astenersi dal cibo per la Vigilia: è consentito solo il “sochivo”: chicchi di grano bolliti con miele o frutta secca; da cui la parola “sochélnik”. Il 6 gennaio inizia una serie di funzioni natalizie.

Prima della Rivoluzione del 1917, il Natale in Russia si celebrava il 25 dicembre, secondo il calendario giuliano. Dal 1918, il Paese è passato al calendario gregoriano e la festività è “slittata” di 13 giorni in avanti.

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La Chiesa ortodossa russa infatti rispetta ancora il calendario “vecchio stile”, cioè vive secondo il calendario giuliano. Il sito web della Chiesa indica sempre entrambe le date del giorno corrente: quella nuova, “civile”, secondo il calendario gregoriano, e quella vecchia, corrispondente al calendario giuliano. Così, il 7 gennaio “gregoriano” corrisponde al 25 dicembre ”giuliano”.

In Unione Sovietica, il 7 gennaio è stato un giorno non lavorativo fino al 1929. Poi è diventato un giorno come tutti gli altri, e la tradizione di riposare in questo giorno è stata ripresa solo nel 1991.

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Dal 6 al 18 gennaio – Svjatki

Rjazan, attori del Teatro Uzorochye intonano canti natalizi, 2017

Gli Svjatki sono i dodici giorni tra Natale e l’Epifania. Iniziano la vigilia di Natale e terminano la vigilia dell’Epifania.

Questo periodo di festa ha radici pagane. In epoca precristiana gli Slavi, subito dopo il solstizio d’inverno del 20-22 dicembre, celebravano la festa della Koljada, che segnava il cambio di stagione e l’inizio dell’inverno. Il cristianesimo cercò di soppiantare le tradizioni pagane con nuove festività religiose: così il Natale fu “fissato” in una data molto vicina al solstizio: il 25 dicembre. Gli Svjatki furono “calendarizzati” all’interno delle festività cristiane, ma non persero il loro aspetto rituale.

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Gli Svjatki erano considerati un periodo di confine dell’anno: nel paganesimo erano il periodo di passaggio tra l’inverno e la primavera, nel cristianesimo quello tra due importanti festività religiose (Natale ed Epifania). Nella coscienza popolare, questo “periodo intertemporale” consentiva di andare in giro per le case a cantare le canzoni rituali dette “koljadki” e persino di prevedere il futuro. Oggi in queste date si organizzano feste popolari.

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14 gennaio – Vecchio Capodanno

Un uomo conduce un bambino per mano attraverso la Piazza del Palazzo di San Pietroburgo, 2023

Ufficiosamente, questa festività segna la fine dei festeggiamenti per il nuovo anno: in molte case vengono rimossi gli alberi di Natale e le decorazioni, e nelle città vengono smantellate le illuminazioni festive. Ma non sempre!

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La data del 14 gennaio ha una storia interessante. Nel 1699 lo zar Pietro riformò il sistema cronologico in Russia. Dal 1700 sostituì il conto dall’anno della Creazione del Mondo (cioè dal 1º settembre 5509 a.C. in cui aveva inizio l’anno 1 del calendario bizantino) con l’anno della Nascita di Cristo, e determinò anche la celebrazione del nuovo anno il 1° gennaio anziché il 1° settembre, come era nella tradizione bizantina.

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Dal 1918 il Paese è passato dal calendario giuliano a quello gregoriano, e la cronologia si è spostata di 13 giorni in avanti. Risulta che quando si festeggia il Capodanno “gregoriano” il 1° gennaio, per il calendario giuliano è ancora il 19 dicembre. Di conseguenza, il 1° gennaio “giuliano” è il 14 gennaio “gregoriano”. Quindi in quel giorno si festeggia lo “Staryj Novyj god”; il “Vecchio capodanno”, ossia il Capodanno “Vecchio stile”.

A proposito, la Chiesa ortodossa russa celebra l’inizio dell’anno ecclesiastico, o Capodanno ecclesiastico, secondo la tradizione bizantina: il 1° settembre secondo il calendario giuliano (che cade il 14 settembre in quello gregoriano).  

19 gennaio – Epifania o Battesimo del Signore

Un uomo fa un tuffo nel “Giordano” (buco aperto nel ghiaccio) durante le celebrazioni dell’Epifania nel villaggio di Fakel Revolutsii, nella regione di Novosibirsk

Questa festa, detta in russo “Kreshchenie Gospodne”, è dedicata al battesimo di Gesù nel fiume Giordano: in quel momento egli si presentò per la prima volta come il Salvatore, e anche la Santissima Trinità si rivelò al mondo.

In questo giorno in tutto il Paese si fanno buchi nel ghiaccio di bacini o fiumi e i sacerdoti ortodossi benedicono l’acqua. L’acqua dell’Epifania è considerata santa e in grado di guarire anima e corpo. È consuetudine immergersi in essa tre volte, nel nome della Santissima Trinità. Prima di ogni immersione ci si fa il segno della croce.

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Una parte importante della festa è il giorno che la precede, la Vigilia dell’Epifania (Navecherie Bogojavlenija). In questo giorno, i fedeli rispettano uno stretto digiuno: possono mangiare solo farina d’avena. La vigilia dell’Epifania si tengono le funzioni religiose e la prima consacrazione dell’acqua viene eseguita in chiesa.

25 gennaio – Giorno di Tatiana

Studenti bruciano una bambola di paglia durante una sessione d’esame all’Università di Management TISBI durante le celebrazioni della Giornata degli studenti russi

In questo giorno, detto oggi “Tatjanin den”, nel 1755 l’imperatrice Elizaveta Petrovna (Elisabetta di Russia) firmò il decreto che istituiva l’Università di Mosca. Secondo l’allora calendario giuliano, ciò avvenne il 12 gennaio, giorno della memoria della vergine martire Tatiana di Roma.

Nel 1791 in una delle ali dell’edificio universitario apparve la chiesa della martire Tatiana. Ella cominciò ad essere considerata la patrona dell’istituzione educativa, e poi di tutti gli studenti. 

Il 25 gennaio 2005, il Presidente della Russia ha firmato un decreto per istituire la Giornata degli studenti russi il 25 gennaio.


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