Dieci cartoni animati cult del mitico studio di produzione sovietico Sojuzmultfilm

Fedor Hitruk/Sojuzmultfilm,1969
In Russia, sia i bambini che gli adulti conoscono a memoria questi film d’animazione, scrigno di citazioni e di motivi cantabilissimi

Lo studio Sojuzdetmultfilm, poi diventato Sojuzmultfilm, venne fondato il 10 giugno 1936, si ritiene su ordine dello stesso Stalin. Il primo edificio dello studio a Mosca era una chiesa riconvertita. (Per saperne di più sulla storia dello studio, leggere qui). All’inizio, gli animatori sovietici imitarono inconsapevolmente, dal punto di vista della tecnologia, il leggendario Disney. Ma ben presto svilupparono un proprio linguaggio artistico e molte innovazioni tecniche e crearono film d’animazione che furono riconosciuti dalla comunità mondiale e, soprattutto, che vengono ancora guardati con piacere da adulti e bambini.

1 / “Mojdodyr” (1939)

Il lavandino prende vita e inizia a rimproverare il ragazzino perché è uno sporcaccione. Minaccia di chiamare i suoi “soldati” – spugne e sapone – per dare una bella lavata allo “sporco porcellino che non si lava mai”.

I cartoni animati sovietici avevano lo scopo di educare l’uomo nuovo sovietico e di inculcargli i giusti valori, insegnandogli a essere amico degli altri bambini e a obbedire ai genitori, ma anche cose più terra terra come l’osservanza dell’igiene personale, essenziale per la salute.

Il nome “Mojdodyr” (letteralmente “Lava fino al buco”; ossia “Lava fino a consumare”), tratto da una poesiola di Kornej Chukovskij, dopo l’adattamento animato di Ivan Ivanov-Vano, divenne una vera e propria minaccia per i bambini poco amanti di acqua e sapone.

2 / “Il cavallino gobbettino” (1947)

Il cavallo magico era spesso presente nelle fiabe russe e aiutava Ivan lo Scemo, il più giovane e sfortunato di tre fratelli. Il racconto dell’autore Pjotr Ershov si basa proprio su questa trama. Ivan lo Scemo incontra un Cavallo magico, che può volare e aiuta Ivan in tutte le sue avventure, e gli salva persino la vita.

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Il film d’animazione di Ivan Ivanov-Vano fu amato anche da Disney stesso e vinse un premio speciale della giuria a Cannes nel 1950. Nel 1975 il regista pubblicò una versione aggiornata del cartone animato, “Il cavallino gobbo” (distribuito in Italia anche come “Ivan e il cavallino magico”), che includeva episodi non inclusi nel 1947.

3 / "Il fiore scarlatto” (1952)

In partenza per un lungo viaggio, il mercante chiede alle figlie cosa portare in dono al ritorno. Mentre le sorelle maggiori elencano regali costosi, la più giovane Nastenka chiede solo un fiore scarlatto. Durante una tempesta, la nave del mercante finisce su una strana isola, dove un terribile mostro vive nel palazzo…

Il regista Lev Atamanov ha diretto una versione russa della fiaba “La bella e la bestia” (basata su “Il fiore scarlatto” di Sergej Aksakov). Questo lungometraggio aveva lo scopo di introdurre il giovane spettatore non solo ai soggetti tradizionali, ma anche di fargli rivivere l’antica Russia, mostrandogli fiere, cremlini di pietra bianca e abiti tradizionali russi.

4 / “La regina delle nevi” (1957)

Oggi i bambini di tutto il mondo sono fan di “Frozen - Il regno di ghiaccio” (2013) della Disney, vincitore di un Oscar, ma in Urss l’adattamento cinematografico della fiaba di Hans Christian Andersen risale agli anni Cinquanta.

Il bambino Kai e la bambina Gerda vivono l’uno accanto all’altra e sono amici. La nonna racconta loro una fiaba su una malvagia Regina delle Nevi, ma il beffardo Kai dice che se la incontrerà, la metterà su una stufa per farla sciogliere. La Regina delle Nevi decide di dargli una lezione e rompe lo specchio magico, i cui frammenti colpiscono Kai negli occhi e nel cuore, rendendolo freddo e malvagio. Ben presto la Regina delle Nevi porta via Kai su una slitta verso il suo palazzo del Nord e la coraggiosa Gerda parte per salvarlo, superando incredibili ostacoli.

5 / “Vovka v Tridevjatom tsarstve” (1965)

Un ragazzo sovietico, Vovka, si ritrova nel Tridevjatoe Tsarstvo, un mondo magico e remoto in cui incontra personaggi di diverse fiabe russe le cui trame si intrecciano. Non sapendo fare nulla da solo, chiede aiuto al Pesce d’oro, ai due fratelli dello scrigno e alla tovaglia che si apparecchia da sola. E i saggi Vasilisy gli spiegano i problemi del libro di matematica sovietico. 

Il cartone animato di Boris Stepantsev ha lo scopo di mostrare ai bambini l’importanza di studiare e di essere indipendenti. E, naturalmente, di far conoscere loro ancora una volta le fiabe popolari russe.

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6 / “Malysh i Karlson” (1968)

Un bambino svedese soprannominato Malysh incontra un uomo insolito con un’elica, che fa molti scherzi. I due diventano amici, ma Malysh si mette nei guai per tutte le marachelle di Karlson. Ma l’amico non lascia il ragazzo nei guai, anche se i suoi genitori non credono alla sua esistenza.

Questo cartone animato incredibilmente popolare ha contribuito a far sì che la scrittrice svedese Astrid Lindgren, alla cui penna si deve “Karlsson sul tetto” (“Allt om Karlsson på taket”), diventasse l’autrice preferita di tutti i bambini sovietici. Il regista Boris Stepantsev ha regalato al mondo un Karlsson affascinante, che vola a elica e mangia marmellata insieme al suo amico Malysh.

Tra l’altro, la voce russa di Karlsson è stata interpretata dall’attore Vasilij Livanov, noto soprattutto per il ruolo di Sherlock Holmes negli anni Ottanta, per il quale è stato insignito dell’Ordine dell’Impero Britannico. Anche il Coccodrillo Gena e molti altri personaggi simbolo dei cartoni animati sovietici hanno la sua voce.

7 / “Vinni-Pukh” (“Winnie-the-Pooh”) (1969)

La storia di Winnie-the-Pooh, il bonario orsacchiotto della famosa fiaba di Alan Milne, è nota a tutti. In russo è stata pubblicata come libera parafrasi da Boris Zakhoder. E ne è stato tratto un cartone animato sovietico, che è diventato incredibilmente popolare e non ha nulla da invidiare all’adattamento Disney.

Nel cartone animato di Fjodor Khitruk non ci sono Cangu o Tigro né Christopher Robin, ma c’è un inimitabile Winnie-the-Pooh, con la sua leggendaria voce fuori campo dell’attore Evgenij Leonov. Sono state realizzate tre serie sulle avventure di Winnie e sulla sua toccante amicizia con il maialino (che nella versione russa si chiama Pjatochka), tra il 1969 e il 1972. Come molti cartoni animati sovietici, è diventato fonte di citazioni e ogni bambino ne canticchia le canzoni.

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8 / La serie di film su Cheburashka (anni Sessanta-Ottanta)

Il coccodrillo Gena va a lavorare allo zoo, dove lavora come… coccodrillo. La sera si sente solo a casa. Decide quindi di andare a trovare i suoi amici. In una scatola arancione c’è una creatura sconosciuta con grandi orecchie: Cheburashka. I due iniziano a fare amicizia e insieme si oppongono alle prepotenze della perfida vecchia Shapokljak.

La storia di Cheburashka e Gena, tratta dal libro di Eduard Uspenskij “Il coccodrillo Gena e i suoi amici”, è stata animata da Roman Kachanov. In totale sono stati realizzati quattro film: “Coccodrillo Gena” (1969), “Cheburashka” (1971), “Shapokljak” (1974) e “Cheburashka va a scuola” (1983).

I personaggi divennero immensamente popolari e trovarono molti riflessi nella cultura popolare. Non è un caso che il film “Cheburashka” (2022), che utilizzava l’immagine dell’amato personaggio, sia diventato il maggior successo al botteghino russo, incassando quasi sette miliardi di rubli. Anche in Giappone il pubblico è molto affezionato alla creatura dalle grandi orecchie, e nel Paese del Sol Levante sono stati addirittura realizzati dei remake: un lungometraggio e una serie televisiva.

9 / “Il riccio nella nebbia” (1975)

Sembra una semplice storia su come il riccio è partito per andare a trovare il cucciolo d’orso, ma si è perso nella nebbia ed è finito in un mondo magico. Ma Jurij Norshtejn trasformò la base letteraria di Sergej Kozlov in un cartone animato che fu universalmente acclamato come il migliore al mondo, vincendo numerosi festival cinematografici.

I personaggi parlano pochissimo e i loro dialoghi sono piuttosto primitivi, come se fossero per bambini molto piccoli, ma il sottotesto filosofico era così potente che è considerato un cartone animato per adulti.

Norshtejn per raggiungere il suo scopo artistico, ha utilizzato un complesso metodo di ripresa da lui stesso inventato. In questo modo ha ottenuto sia la nebbia desiderata che l’effetto 3D.

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10 / “Troe iz Prostokvashino” (1978)

Zio Fjdor è un ragazzo piccolo ma immensamente indipendente e intelligente. Un giorno fa conoscenza con un gatto randagio di nome Matroskin e lo porta a casa, ma i suoi genitori sono contrari a questo nuovo membro della famiglia, così zio Fjodor e il gatto Matroskin, lasciando loro un biglietto, partono insieme per il villaggio di Prostokvashino. Lì incontrano il cane Sharik, si trasferiscono insieme in una casa sfitta e vivono come una famiglia.

Basato sul racconto “Zio Fjodor, il cane e il gatto“ di Eduard Uspenskij, il cartone animato divenne fonte di citazioni, e la voce russa del gatto, interpretata da Oleg Tabakov, divenne oggetto a sé stante di venerazione e imitazione. 

L’opera del regista Vladimir Popov divenne così popolare che, dopo “I tre di Prostokvashino” furono girati due sequel, “Vacanze a Prostokvashino” (1980) e “Inverno a Prostokvashino” (1984). Negli anni Dieci del Duemila era prevista un’intera serie sullo zio Fjodor, ma a causa di un conflitto legale è stata realizzata solo una puntata, “Prostokvashino” (2018).


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