Quali sono i piatti cucinati per il “banchetto commemorativo” che segue i funerali in Russia?

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MARIA BUNINA
La tradizione del pasto in cui si rende omaggio al defunto risale al passato antico slavo. Durante la veglia funebre, che avviene dopo la sepoltura, si ricordano le sue buone azioni e si prega per il riposo della sua anima, e poi si mangia e si beve, lasciando una porzione anche per chi non c’è più

Il primo “banchetto commemorativo” (in russo: “поминальный обед”; “pominálnyj obéd”), secondo la tradizione ortodossa, si tiene nel giorno della sepoltura del defunto. Tutti i presenti al rito funebre (“похороны”; “pókhorony”) sono invitati a partecipare. In seguito, altri banchetti commemorativi si tengono nel nono e nel quarantesimo giorno dalla morte e si chiamano rispettivamente “vtorýe pomínki” (“вторые поминки”; “seconda veglia funebre”) e “sorokovíny” (“cороковины”; da “sórok”, che in russo significa “quaranta”).

Un anno dopo il decesso, di solito si tiene una cerimonia commemorativa in ambito familiare, come avverrà per ogni anniversario della morte e per il compleanno del defunto. I genitori e i parenti stretti deceduti vengono commemorati dai fedeli anche nei “Sabati dei genitori", in occasione del “Velikij post” (la Quaresima ortodossa).  

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La “veglia funebre” (“поминки”; “pomínki”), si tiene nel giorno della sepoltura e conclude la cerimonia funebre: si tiene cioè non prima, ma dopo l’inumazione. È considerata una tappa importante nel passaggio dell’anima all’aldilà. Il funerale di solito si svolge il terzo giorno dopo la morte, per rievocare la resurrezione di Gesù Cristo.

Come viene imbandita la “tavola commemorativa”?

Per la “tavola commemorativa”  (“поминальный стол”; “pominálnyj stol”) è consuetudine preparare un pasto semplice, che viene servito in piatti da tutti i giorni (non i servizi buoni delle feste) dai colori pacati. La tovaglia viene scelta in tinta unita e talvolta viene aggiunto un nastro nero. 

Il padrone di casa siede a capotavola e ai suoi lati siedono i parenti, a seconda della parentela con il defunto in ordine di precedenza. Il posto dove il defunto era solito sedersi può essere lasciato libero, con un piatto e delle posate e una porzione simbolica di cibo.

Un bicchiere d’acqua viene posto davanti a una lampada votiva o a una fotografia del defunto e su di esso viene posto un pezzo di pane e del sale. Esiste la tradizione di rinnovare l’acqua e il pane ogni giorno per quaranta giorni e, dopo la commemorazione dei quaranta giorni, versare l’acqua e spezzare il pane per gli uccelli. A volte al posto dell’acqua viene versata della vodka (anche se la Chiesa è contraria). 

Cosa cucinano i russi per la veglia funebre?

Il banchetto commemorativo inizia con tutti i presenti che mangiano la kutjá consacrata durante il servizio funebre. Si tratta di una pappa a base di miglio, riso o cereali integrali, condito con miele e uva sultanina. I chicchi nella kutja sono un simbolo della Resurrezione, il miele e l’uva sultanina sono la dolcezza di cui godono i giusti nel Regno dei Cieli.

In passato, ai funerali non si mettevano forchette in tavola, poiché i piatti principali del funerale non richiedevano forchette. Si credeva che mangiare la kutja con la forchetta disturbasse l’anima del defunto. Oggi il menu si è ampliato e la tradizione dell’assenza della forchetta è raramente osservata.

Anche i bliny, le tipiche crêpes russe, sono considerati un piatto commemorativo. Il primo blin viene posto sul davanzale della finestra per il defunto, mentre gli altri sono mangiati da chi si è riunito per ricordarlo. Gli antichi slavi credevano che i bliny simboleggiassero il sole e la rinascita, e che riflettessero il legame dell’uomo con il cielo e l’aldilà. 

I bliny possono essere serviti semplicemente con del burro o accompagnati da miele, panna acida, caviale o salmone, a seconda della ricchezza e dei gusti della famiglia. Detto questo, il banchetto funebre è un pasto frugale e i bliny di solito sono massimo uno o due per ogni convenuto.

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I russi bevono vodka durante la veglia funebre?

La Chiesa Ortodossa Russa non incoraggia il consumo di bevande alcoliche durante la veglia funebre, affermando che più vodka viene bevuta durante la veglia, più lungo sarà il calvario dell’anima nell’aldilà. Ma a parte il significato sacro, c’è una spiegazione pratica per questa restrizione. La veglia funebre è un evento per ricordare il defunto, non deve trasformarsi in una conversazione accesa tra ospiti alticci. 

Nonostante ciò, in Russia il defunto viene spesso commemorato con vodka o cognac. Accade all’inizio del banchetto, prima della kutja o, se non c’è la kutja, prima dei bliny. A questo punto, il più delle volte il consumo di superalcolici finisce. Si può mettere in tavola del kompot, del kvas o al massimo del vino rosso. 

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Cosa non può mancare in tavola? 

Dopo la kutja e i bliny vengono i semplici piatti di tutti i giorni. Il primo è costituito dalla classica zuppa russa di cavoli freschi o crauti (con o senza carne, a seconda che si tratti di un giorno di digiuno o meno): lo shchi. Nelle zone meridionali del Paese, può essere cucinato il borsch

Non possono mancare nemmeno i pirogí o i pirozhkí, torte salate o fagottini con carne, cavoli, cipolle, patate, pesce o funghi. Le torte dolci vengono invece evitate perché associate a matrimoni e celebrazioni gioiose. 

Il piatto principale è il purè di patate o la grechka (una pappa di grano saraceno) con carne o pollo. Vengono accompagnati da verdure fresche e sott’aceto o da un’insalata di verdure. 

Secondo William Pokhlebkin (1923-2000), storico della cucina russa, la veglia si completa con il kissel (un succo molto denso; gelatinoso). Dovrebbe essere sempre aspro, di ossicocco o mirtillo rosso o, nel peggiore dei casi, di mele asprigne, uva spina o ribes, ma comunque assolutamente senza latte e derivati. Pokhlebkin spiega che il kissel aiuta a digerire meglio i pasti pesanti con farina e carne. Il kissel può anche essere sostituito da un kompot di bacche o di frutta fresca o essiccata. 

Al termine del pasto, vengono distribuiti semplici dolci o biscotti a tutti coloro che sono venuti a ricordare il defunto a casa. 

Se la veglia si svolge durante la Quaresima, la carne e gli altri prodotti di origine animale sono esclusi dal menù. Per iniziare il pasto commemorativo si usa la kutja e si mettono in tavola i bliny, seguiti dai piatti quaresimali. Ad esempio, la zuppa di funghi e cavolo (come lo shchi di Valaam, che tanto era amato da Lev Tolstoj), la grechka con le verdure, la torta salata di cavolo o dei panini con uva sultanina o albicocche essiccate preparati con l’impasto quaresimale. 


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