Nel XIX secolo, lo chef francese Lucien Olivier, che lavorava al ristorante “Ermitage” di Mosca, difendeva gelosamente il segreto della ricetta della sua insalata. La versione originale conteneva selvaggina, gamberi, caviale e un condimento misterioso. Più tardi, la ricetta dell’insalata cambiò, scomparve dalla tavola russa e tornò solo alla metà del XX secolo. A questo punto, la carne costosa fu sostituita dal salame doktorskaja, e i capperi con i cetrioli in salamoia. L’insalata divenne così accessibile e dai sapori consueti per milioni di cittadini sovietici. All’estero è spesso chiamata “insalata russa”.
La ricetta per farla in casa
Questa insalata a strati è circondata da molte leggende. Secondo una di queste, era servita già prima della Rivoluzione del 1917. Veniva preparata nelle taverne, poiché le verdure, gli anelli di cipolla e l’olio contribuivano a nascondere il fatto che le aringhe non fossero della migliore qualità. Inoltre, l’aringa è un buon accompagnamento per le bevande alcoliche. Secondo un’altra versione, l’insalata fu inventata poco dopo la Rivoluzione dal commerciante di Mosca Bogomilov. Che dette a tutti gli ingredienti un significato speciale e per l’epoca politically correct: le barbabietole rosse simboleggiavano la Rivoluzione comunista, le carote e le cipolle i contadini, le aringhe il proletariato. Tutti gli ingredienti devono essere disposti a strati e intinti abbondantemente di maionese.
La ricetta per farla in casa
Non si sa esattamente quando questa insalata iniziò a essere preparata in Russia (se alla fine del XVIII o all’inizio del XIX secolo). Ma ha messo così tanto radici che viene ancora oggi cucinata molto spesso. L’insalata è condita con olio di semi, non con maionese, il che rappresenta una variante particolarmente preziosa quando il tavolo è pieno di piatti tutti alla maionese. Gli ingredienti sono semplici: barbabietole, sottaceti, piselli, carote, patate.
La ricetta per farla in casa
Un’insalata con briciole gialle in cima divenne la norma sul tavolo delle feste negli anni Settanta. Esiste una teoria secondo cui fu inventata da uno chef dell’Abkhazia alla vigilia della Festa della donna dell’8 marzo. La decorazione di tuorli d’uovo grattugiati sarebbe quindi un richiamo alla mimosa, che cresce in quella zona della Russia ed è un simbolo della festa delle donne.
Le donne in vacanza in Abkhazia apprezzarono questa insalata di pesce in scatola, uova, carote e patate e decisero di ripetere la ricetta, facendola diffondere in tutto il Paese. Ora si prepara principalmente per il Capodanno.
La ricetta per farla in casa
Un’altra insalata con maionese è apparsa in Urss negli anni Ottanta. Gli ingredienti principali sono bastoncini di granchio, uova, cetrioli. Possono essere aggiunti anche riso e mais. Poche persone ormai credono (come avveniva negli anni in cui fu lanciata) che i bastoncini di granchio contengano granchio (in realtà sono un succedaneo, a base di polpa di pesce), ma l’insalata sembra ancora “di lusso” e adatta alle occasioni speciali.
La ricetta per farla in casa
Perché i russi vanno pazzi per la maionese?
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