Gorod-Sad è una catena di piccoli caffè e negozi per gli amanti dell’alimentazione nel centro di Mosca. Qui tutto è preparato utilizzando solo ingredienti naturali e senza nessuna aggiunta di conservanti.
In menù ci sono anche piatti speciali per chi segue la dieta chetogenica e la Lchf (basso tenore di carboidrati, alto tenore di grassi), ad esempio, polpette di manzo per 169 rubli (2,30 euro) o pollo al curry in latte di cocco per 250 rubli (3,40 euro); per i vegetariani (syrniki di tofu per 180 rubli, 2,45 euro, e chia pudding per 340 rubli, 4,65 euro); persone con intolleranza al lattosio (pappa d’avena in latte di cocco per 210 rubli, 2,85 euro) o al glutine (cannoli Raw Vegan per 220 rubli, 3 euro). E nella sede di vicolo Sivtsev Vrazhek 6, ogni mercoledì vengono organizzate conferenze tematiche con medici, allenatori e sostenitori dello stile di vita sano.
Conto medio: 700 rubli (9,50 euro)
Indirizzi: – Pereulok (vicolo) Sivtsev Vrazhek 6;
– Ulitsa (via) Bolshaja Dmitrovka 16
– Bolshoj Patriarshij pereulok (vicolo) 12
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I fondatori di LavkaLavka ci tengono a sottolineare che il loro non è né un negozio né un caffè, ma una cooperativa, grazie alla quale gli agricoltori possono trovarsi e fare sistema. Dal 2016 LavkaLavka è membro dell’Ifoam, la Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica: tutti i prodotti qui in vendita provengono da fattorie di piccole dimensioni che utilizzano tecnologie e prodotti non nocivi per la natura. Oltre ai punti vendita e ad alcuni piccoli caffè, LavkaLavka ha un ristorante di cucina russa, dove si possono provare i piatti più noti e tradizionali nella reinterpretazione di chef contemporanei. Per esempio delle tapas a base di bliny (630 rubli; 8,60 euro) o dei pelmeni in salsa al tartufo (650 rubli; 8,85 euro). Da bere ci sono kvas, vzvar e kompot (tutti a 300 rubli; 4,10 euro) o per migliorare l’umore un cicchetto di samogon (270 rubli; 3,65 euro). Tutto biologico, ovviamente.
Conto medio: 1.500 rubli (20,40 euro)
Indirizzo: Ulitsa (via) Petrovka 21/2
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Questo ristorante vegetariano segreto è nascosto nelle vicinanze di Kitaj-Gorod. Per andarci, è necessario prenotare un tavolo in anticipo e studiare la mappa dell’area: il locale non ha nemmeno un’insegna e la porta è chiusa a chiave. Se riuscite a trovarlo, vi aspettano però piatti deliziosi in un’atmosfera piacevole. I proprietari del ristorante Latuk sottolineano che il menu è stagionale: ad esempio, in inverno non cucinano pomodori, perché non sono saporiti. Ma d’estate le verdure sono più che sufficienti. Si può fare colazione con il porridge di farro con datteri (250 rubli; 3,40 euro), a pranzo si può prendere una zuppa di pesce (350 rubli; 4,75 euro), e come dessert il medovik, la torta al miele, della casa, senza glutine e zucchero (300 rubli; 4,10 euro).
Conto medio: 1.500 rubli (20,40 euro)
Indirizzo: Jauzskaja Ulitsa (via) 1/15, edif. 2
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Questo ristorante di cucina casalinga si trova all’interno del Golf club di Mosca. Tutti i piatti qui sono cucinati con prodotti biologici provenienti da vari angoli della Russia, che vengono consegnati su ordinazione diretta degli chef. Agli ospiti vengono proposti succosi chebureki (380 rubli; 5,20 euro), golubtsy (650 rubli; 8,85 euro), sperlano (850 rubli; 11,60 euro). L’orgoglio del locale è la carta dei dessert, con una torta di mele e mirtilli rossi all’antica (550 rubli; 7,50 euro) e dei ponchiki (i tipici kraften russi) della casa con kisel (450 rubli; 6,10 euro). Un altro bonus è la piacevole vista sui campi da golf.
Conto medio: 2.000 rubli (27,20 euro)
Indirizzo: Ulitsa (via) Dovzhenko 1, edif. 1
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Le ricette dei loro piatti, i gestori di questo ristorante le portano dai loro viaggi. Nel menù, il pollo alla pechinese (480 rubli; 6,55 euro) è accanto a dell’udon giapponese con pasta fatta in casa (450 rubli; 6,10 euro) e a un hamburger con foglie di insalata al posto del pane (430 rubli; 5,85 euro). Anche i prodotti da forno non mancano e qui sono fatti sul posto, senza utilizzo di coloranti o conservanti. Lo slogan del locale è “Buono o gratis”: se al cliente il piatto non piace, non gli viene messo in conto.
Conto medio: 1.000 rubli (13,60 euro)
Indirizzo: Bolshoj Kozikhinskij pereulok (vicolo) 10
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Il concept qui è molto semplice, come in parte spiega il nome (“Fedja, selvaggina!”; con Fedja che è un diminutivo del nome Fjodor): verdure di stagione, frutta e tanta carne. Il menù non è troppo grande, ma molto interessante: tartare di carne di renna (640 rubli; 8,70 euro), insalata con petto d’anatra (490 rubli; 6,70 euro), pelmeni con ripieno d’alce (480 rubli; 6,55 euro) e polpette di carne di cinghiale (760 rubli; 10,35 euro). Pare che parte della selvaggina se la procuri il gestore, ottimo cacciatore.
Conto medio: 1.500 rubli (20,40 euro)
Indirizzo: Ulitsa (via) Mytnaja 74
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Questa catena di ristoranti, che prende il nome da una città della Russia centrale, vi propone di testare la cucina della provincia russa. In menù ci sono una ventina di diverse bistecche (per un’idea dei prezzi: una costata rib-eye costa 2.600 rubli; 35,40 euro, e una machete 840 rubli; 11,45 euro), diversi tipi di ostriche (400 rubli l’una; 5,45 euro) e semplici insalate (di cavolo 480 rubli; 6,55 euro, di pomodori e cetrioli 540 rubli; 7,35 euro). La carne proviene da allevamenti biologici della regione di Voronezh, il pesce dai mari di Barents e del Giappone, la verdura dalle regioni di Rjazan e di Krasnodar.
Conto medio: 2.000 rubli (27,20 euro)
Indirizzi: – Ulitsa (via) Prechistenka 4
– Ulitsa (via) Bolshaja Dmitrovka 12/1
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