Le dieci più popolose città russe non capoluoghi di regione

Nikolaj Kuzmin/EyeEm/Getty Images
Alcuni di questi grandi centri urbani hanno più abitanti del capoluogo amministrativo della loro regione o repubblica

1 / Togliatti (Regione di Samara)

Secondo il censimento del 2020, Togliatti conta 684.700 abitanti: è quindi al 19° posto nel Paese in termini di popolazione. E tra le città che non sono capoluogo di regione, Togliatti è in testa.

La città ha preso il nome attuale nel 1964 in onore di Palmiro Togliatti, segretario generale del Partito Comunista Italiano, morto improvvisamente quell’anno durante una visita al campo dei Pionieri sovietico di Artek, in Crimea.

Il nome portò fortuna a quella che era una cittadina di nome Stávropol, che fino a dopo la Seconda guerra mondiale aveva poco più di 10 mila abitanti. Due anni dopo essere stata battezzata Togliatti, nel 1966, qui iniziò la costruzione del più grande stabilimento automobilistico del Paese, l’AvtoVAZ, e il progetto tecnico fu preparato dall’azienda automobilistica italiana Fiat. Per la produzione di auto la città divenne nota anche come la “Detroit sovietica”. 

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2 / Náberezhnye Chelný (Repubblica del Tatarstan)

La seconda città più importante del Tatarstan dopo la capitale Kazan ha una popolazione di 548.500 persone. Proprio come Togliatti, anche questo centro è noto per un gigante del settore automotive: lo stabilimento Kamaz. 

Per la costruzione dell’impianto, iniziata alla fine del 1969, fu organizzato un “cantiere a tappe forzate del Komsomol”, per via della sua eccezionale importanza per il Paese. La prima fase dell’impianto entrò in funzione alla fine del 1976. All’allestimento parteciparono aziende di 19 Paesi europei, degli Stati Uniti, del Canada e del Giappone. La fabbrica ha raggiunto la sua piena capacità alla fine del 1981 e le spese di costruzione sono state ammortizzate dopo altri 7 anni.

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Contemporaneamente alla crescita della “Kamaz”, la città si è sviluppata rapidamente e alla fine degli anni Ottanta la popolazione di Naberezhnye Chelny ha superato il mezzo milione.

È interessante notare che per circa sette anni, dal 1982 al 1988, la città si è chiamata “Brezhnev”, in onore del Segretario Generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica, morto nel 1982.

3 / Novokuznetsk (Regione di Kemerovo)

Novokuznetsk si estende su 424,27 mq: più grande di Vienna, Atene, Belgrado, Barcellona e dell’intera Malta (316 mq). Vi abitano 537.500 persone.

Novokuznetsk è più antica e più grande del centro amministrativo della sua regione, la città di Kemerovo, ed è quasi uguale ad essa in termini di popolazione, per cui viene informalmente chiamata “seconda capitale del Kuzbass”. La città ospita i più antichi centri di estrazione del carbone e di lavorazione dei metalli della Russia e, in particolare, l’acciaieria della Siberia occidentale, la quinta più grande acciaieria del Paese.

4 / Balashikha (Regione di Mosca)

Nella città più grande della regione di Mosca vivono 521 mila persone. È separata dal centro di Mosca da circa 20 km. Nel 2021 Balashikha è stata riconosciuta come la città a più rapida crescita in Europa. L’anno scorso è stata in testa alla classifica delle città della Federazione Russa per la crescita dei prezzi nel mercato immobiliare secondario. 

Il nome Balashikha viene da una fabbrica di tessuti, costruita nel 1830: l’apparizione della fabbrica è considerata la data di fondazione della città.

Oggi la città è un importante centro di produzione di ruote per aerei civili e militari ed elicotteri, nonché di carrelli di decollo e atterraggio e sistemi idraulici per aerei.

5 / Sochi (Regione di Krasnodar)

La città è diventata famosa in tutto il mondo nel 2014 come sede dei XXII Giochi olimpici invernali, nonostante Sochi si trovi in una zona subtropicale (ovviamente le gare all’aperto non si sono svolte sulla costa del Mar Nero, ma in montagna, nel villaggio di Krasnaja Poljana). Oltre alle Olimpiadi, Sochi ha ospitato il Campionato mondiale di Formula Uno e alcune partite del Mondiale di calcio nel 2018.

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Sochi ha una popolazione di 466.000 persone (dati 2021). E visto che i turisti visitano questa città di villeggiatura in tutte le stagioni dell’anno, in realtà c’è sempre molta più gente in giro.

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6 / Magnitogorsk (Regione di Cheljabinsk)

Insieme a Novokuznetsk, Magnitogorsk è considerata un centro chiave della metallurgia ferrosa russa. Questa città degli Urali ha una popolazione di 410.600 abitanti e si trova al confine tra Europa e Asia. 

Nel 1931, Magnitogorsk è stata una delle prime città socialiste (sots-gorod) del Paese costruite presso grandi imprese industriali. Qui si stava edificando il Magnitogorskij Metallurgicheskij Kombinat, il cui decreto di costruzione era stato firmato nel 1929. Le strutture principali dell’impianto sono state progettate con la partecipazione di ingegneri americani e tedeschi, mentre cechi, slovacchi, bulgari, italiani, finlandesi, romeni, turchi e polacchi hanno preso parte alla costruzione. L’architetto tedesco Ernst May è stato l’artefice dello sviluppo dei quartieri residenziali.

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7 / Surgut (Circondario autonomo dei Khanty-Mansi-Jugra)

Surgut è una città da record sotto molti punti di vista. Qui vivono 396.500 persone, più che nel centro amministrativo della regione, Khanty-Mansijsk (107.500). Nel 2018 è stata terza nella classifica delle città che contribuiscono maggiormente al PIL della Russia, dopo Mosca e San Pietroburgo. Nel 2019, Surgut si è classificata al terzo posto nell’elenco delle città più ricche del Paese, nel 2021 è entrata nella Top-10 delle città in più rapida crescita in Europa, ed seconda in Russia in termini di comfort e convenienza della vita.

Queste cifre si spiegano con il fatto che Surgut è considerata la capitale del petrolio della Russia: rappresenta un quarto della produzione russa e l’intera regione circa il 42%.

Dalla sua fondazione nel 1594 fino a circa la fine della Seconda Guerra Mondiale, la città è stata un luogo di confino. L’era del petrolio è iniziata tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta. È stata la scoperta di grandi giacimenti di petrolio a determinare il rapido sviluppo di Surgut. Ah, in città c’è anche una copia del Big Ben… 

8 / Nizhnij Tagil (Regione di Sverdlovsk)

Oggi questa città degli Urali ha una popolazione di circa 339.000 persone. Deve le sue origini ai giacimenti di rame e ferro scoperti all’inizio del XVIII secolo. Da allora, Nizhnij Tagil è uno dei più importanti centri industriali del Paese. Oltre a una serie di prodotti in metallo ferroso, qui vengono prodotte le nuove versioni del carro armato T-90 e del carro armato T-14 “Armata”. 

Allo stesso tempo, a Nizhnij Tagil ha avuto origine la tradizione della pittura russa laccata, nella prima metà del XIX secolo: si ritiene che la pittura di Tagil sia un predecessore della pittura di Zhostovo, oggi più conosciuta e utilizzata soprattutto per gli omonimi vassoi decorati.

E a Nizhnij Tagil si trova il quadro “La Sacra Famiglia” (1509) attribuito (ma gli esperti non sono concordi) al pittore italiano Raffaello Sanzio. La tela, che ricorda la “Madonna del Velo” conservata al Museo Condé di Chantilly, in Francia, è chiamata “Madonna di Tagil”, ed è stata ritrovata nel 1924 nella soffitta dell’ex casa dei Demidov, una famiglia di imprenditori degli Urali. 

9 / Volzhskij (regione di Volgograd)

Volzhskij, con una popolazione di 321,5 mila persone, ormai è attaccata alla città di Volgograd, la ex Stalingrado, che conta un milione di abitanti, e dista 20 km dal suo centro. 

Volzhskij apparve nel 1951 come insediamento durante la costruzione della centrale idroelettrica di Stalingrado (oggi Volzhskaja), la più grande in Europa (e nel 1960-1963, la più grande al mondo). La sua capacità ha permesso di creare sul territorio di Volzhskij un complesso territoriale e produttivo, che comprende industrie chimiche, metallurgiche e di costruzione di macchine. 

10 / Orsk (Regione di Orenburg)

Tra le città che non sono centri amministrativi, Orsk è al primo posto in termini di superficie: 642 chilometri quadrati, che le conferiscono il 9° posto nella classifica di tutta la Russia. La popolazione di Orsk è invece di 224,8 mila persone.

Così come Magnitogorsk, si trova al confine tra Europa e Asia: la città è divisa in due parti dal fiume Ural. Orsk fu fondata nel 1735 come fortezza per proteggere i confini russi dai nomadi kazaki. 

A metà del XIX secolo, nei dintorni di Orsk fu scoperto un grande giacimento d’oro e, negli anni Trenta, iniziarono a sorgere qui grandi complessi industriali che sfruttavano i ricchi giacimenti locali di altri minerali, come il nichel e il cobalto. 

La città ha conosciuto la più rapida crescita demografica durante la Seconda Guerra Mondiale: secondo il censimento del 1939, aveva 66,3 mila abitanti e nel 1956 ne aveva ormai 157 mila. Il punto è che durante la Seconda Guerra Mondiale intere imprese, le famiglie dei militari, e i bambini rimasti senza genitori furono evacuati in massa a Orsk, e qui furono poi esiliati anche migliaia di tedeschi sovietici provenienti da tutta l’Urss.

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