Come visitare la regione più remota della Russia, la Chukotka?

Turismo
ANNA SOROKINA
Non si può semplicemente chiedere il visto, acquistare un biglietto aereo, prenotare un hotel e andare ai confini del continente eurasiatico. Serve un permesso speciale, e ci sono varie difficoltà logistiche, ma questo non significa che non sarete ospiti graditi, e che il viaggio non sarà indimenticabile!

Un mondo meraviglioso, fatto di freddo artico, aurora boreale e tundra sconfinata: così si può descrivere questa terra remota. In effetti, la Chukotka è la vera terra di confine non solo della Russia, ma anche dell’intero continente eurasiatico. Qui passa il 180° meridiano, che separa l’emisfero occidentale da quello orientale e funge da punto di riferimento per la Linea internazionale del cambio di data, che divide il tempo in “ieri” e “oggi”. Qui si trova anche il confine marittimo tra Russia e Stati Uniti (la distanza tra le Isole Diomede, una russa e l’altra americana, è di soli 4 chilometri).

La gente va in Chukotka per vedere una natura incredibile e quasi selvaggia, dove si aggirano orsi bruni e polari, per osservare i trichechi (anche se bisogna capire chi guarda chi) e persino per giocare a palle di neve in estate (del resto questa è la patria del permafrost!). E si va in Chukotka anche per sfidare se stessi e raggiungere il punto più lontano dell’Eurasia, Capo Dezhnjóv. Abbiamo già scritto dei luoghi top della regione, quindi ora vediamo nel dettaglio come arrivare fin là.

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Chi vive in Chukotka

Il Circondario autonomo della Chukotka è una regione molto vasta (721.481 chilometri quadrati; l’intera Italia è 301.230) e la meno popolata della Russia, con solo 50.040 residenti (densità di popolazione: 0,07 per chilometro quadrato!), di cui la metà russi, un quarto indigeni Ciukci e un altro quarto di altre etnie, comprese varie minoranze dei popoli del Nord. Le popolazioni nomadi della tundra sono per lo più dedite all’allevamento di renne, mentre l’economia degli abitanti indigeni della costa è per lo più legata al mare.

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Nella Chukotka centrale si trova la città di Anádyr (15.079 abitanti), capoluogo del Circondario. È la città della Russia dove vivere è più costoso (per ovvii motivi logistici) ma è anche la città più sgargiante. Tutte le case vengono infatti dipinte con colori allegri per bilanciare la mancanza di vegetazione. Nella periferia di Anadyr, i turisti si arrampicano sulle colline, così come esplorano l’estuario del fiume Anadyr in barca.

Nella parte occidentale della Chukotka ci sono le città di Bilíbino (5.584 abitanti), dove si trova l’unica centrale nucleare al mondo sul permafrost (che presto sarà del tutto sostituita dalla prima centrale atomica galleggiante), e di Pevék (la città più settentrionale della Russia, nonché la più ventosa), il Lago Elgygytgyn e l’Isola di Wrangel (soprannominata anche “Isola degli orsi”). 

La Chukotka orientale è la parte più interessante della regione, dove si possono vedere trichechi, balene e orche in libertà, oltre a visitare le popolazioni indigene. Si può anche fare un viaggio fino a Capo Dezhnjov e vedere il punto di incontro tra il Mar Glaciale Artico e l’Oceano Pacifico.

Qui non basta il solo visto russo

Di solito, uno straniero può organizzare da solo un viaggio in Russia: ottenere un visto, prenotare un hotel, acquistare i biglietti per gli aerei e i trasporti locali. In Chukotka, invece, è necessario contattare delle compagnie turistiche locali e viaggiare in gruppo. Anche se conoscete molto bene il russo! La buona notizia è che alla fine sarà più economico e sicuro di quanto non sarebbe organizzare il viaggio da soli.

Oltre al visto russo, avrete bisogno del permesso dell’ufficio regionale dell’Fsb, poiché l’Okrug (Circondario) autonomo della Chukotka è un territorio a regime di visita regolamentato. Se fate parte di un gruppo di turisti, l’autorizzazione sarà gestita dall’agenzia di viaggi.

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Ma anche se riusciste a ottenere un permesso dell’Fsb in autonomia, dovrete affrontare un altro problema: il mezzo di trasporto. Spesso è possibile spostarsi da una località all’altra solo in aereo, elicottero o All-terrain vehicle. E in Chukotka si solito le agenzie di viaggio prenotano interi voli charter per i gruppi e trovare un biglietto singolo potrebbe essere una vera sfida.

Inoltre, per motivi di sicurezza, è comunque meglio viaggiare in gruppo: qui ci sono in giro molti animali selvatici, il clima è rigido e cambia in fretta, e i telefoni cellulari non prendono al di fuori degli insediamenti abitati. 

Come arrivare in Chukotka?

Ci sono tre città che collegano la Chukotka con il resto del mondo. La maggior parte dei viaggi parte da Anadyr. L’aeroporto si trova nell’insediamento di Ugolnye Kopi, dall’altra parte dell’estuario, ed è raggiungibile in traghetto o in elicottero, a seconda della stagione. Gli aerei arrivano da Mosca (8-9 ore di volo), da Irkutsk (5-6 ore), da Novosibirsk (6-7 ore), da Vladivostok (5-6 ore), da Petropavlovsk-Kamchatskij (5 ore), da Jakutsk (5-6 ore) e da Khabarovsk (4-5 ore). La seconda città è Pevek. Qui si può volare da Magadan (5 ore) e da Jakutsk (6 ore). La terza città è Bilibino, dove si può volare solo da Magadan (3 ore). 

Ci sono anche aeroporti in grandi (relativamente) villaggi: Egvekinot, Lavrentija, Providenija, Capo Schmidt (in russo: Mys Otto Shmidta), dove opera la compagnia aerea locale ChukotAvia. 

Non ci sono ferrovie, a causa dei terreni paludosi e del permafrost. E non ci sono quasi percorsi automobilistici: sono per lo più strade sterrate e solo in alcuni insediamenti sono in blocchi di cemento (l’asfalto non resiste a questo clima). In inverno, la gente usa invece le “strade di ghiaccio”, viaggiando sulla superficie gelata di fiumi, laghi ecc. 

Ricordiamo che in Chukotka è il clima a decidere tutto: di norma, l’inverno dura circa nove mesi, mentre da giugno ad agosto c’è una specie di estate ventosa con sole splendente. A causa della topografia, il tempo può essere molto  diverso anche a breve distanza, quindi arrivate qui ben equipaggiati! 

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