Quasi ogni viaggio in questa regione inizia da Anadyr, il capoluogo del Circondario autonomo della Chukotka. Si tratta di una piccola e graziosa cittadina (appena 15.000 abitanti).
Il clima della Chukotka, si sa, è molto rigido: il cielo è spesso coperto da un fitto strato di nuvole e sui tetti e per le strade soffia un vento impetuoso; le estati sono brevi e fredde e la vegetazione è quasi inesistente.
Nel tentativo di dare un tocco di colore al paesaggio (e all’animo delle persone), le case dei villaggi sono variopinte e sui muri di Anadyr si possono ammirare magnifici murales artici (enormi graffiti con soggetti nordici): un orso bianco che dorme sulla luna, dolci cervi, figure astratte di trichechi.
La città di Anadyr si trova sull'omonimo estuario del Mare di Bering ed è un luogo incredibile! Il liman dell'Anadyr' (in russo Анадырский лиман, Anadyrskij liman) è l'ampia insenatura situata alla foce del fiume Anadyr', che si getta nel mare di Bering, in Russia, presso il golfo dell'Anadyr.
“Shh, shh, shh”, si sente frusciare dal mare. Il Parco Nazionale della Beringia, che comprende le coste e le isole del Mare di Bering, offre luoghi assolutamente straordinari: in una parte del parco si scorgono gruppi di trichechi, con zanne enormi e vocalizzi squillanti; in un’altra, orche, foche e balene.
Nel Mare di Bering si trova uno degli spuntoni di terra più lunghi del mondo, chiamato Meechkyn, lungo 60 chilometri
Anna SorokinaBranco di trichechi
Aleksandr Krymov / Governo della regione di ChukotkaQui si trova uno dei cordoni litorali più lunghi del Mare di Bering, Maechkyn, lungo 60 km. Così come racconta Aleksandr Jendaltsev, organizzatore di gite in barca, la sabbia è uguale a quella dei tropici. “Questo è l'unico posto tra Anadyr ed Egvekinot dove si può entrare nella baia e ripararsi dal vento. Ora su questo tratto di terra si sta costruendo, con il sostegno della regione, una moderna base turistica da dove osservare trichechi e balene”.
I confini della terra si potrebbero immaginare proprio così: alte scogliere rocciose che digradano bruscamente verso il mare ghiacciato. Capo Dezhnev è il punto continentale più orientale della Russia e dell'intera Eurasia.
Qui si trova il monumento al cosacco Semjon Dezhnev, che per primo raggiunse insieme alla sua spedizione i confini del continente, nel 1648. Da qui, nelle giornate limpide, si possono vedere le Isole Diomede attraverso lo Stretto di Bering, dove corre il confine tra Russia e Stati Uniti.
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Vicino a capo Dezhnev si può vedere l'antico villaggio eschimese di Naukan, che era l'insediamento più orientale fino alla metà del secolo scorso (oggi il record è passato al villaggio di Uelen, 22 km più a ovest). Prima del processo di reinsediamento del 1958 (il villaggio era troppo vicino al confine con gli Stati Uniti) qui vivevano circa 400 persone. Oggi di quel luogo non restano che le rovine delle case in pietra.
Ma la cosa più impressionante sono i giganteschi resti di balena affondati nel terreno.
Queste terre sono considerate sacre e non è consentito lanciare insulti o parlare ad alta voce.
Il meridiano che divide il tempo tre "ieri" e "oggi" (e che separa anche l'emisfero orientale da quello occidentale) attraversa il continente solo in Antartide e nella penisola dei Chukchi. La linea della data ufficiale è sul confine marittimo tra Russia e Stati Uniti, tra le isole Diomide, ma geograficamente si trova qui, a circa 60 km dall'insediamento di Egvekinot.
Ida Taube
Anna SorokinaIl punto dove inizia un nuovo giorno, e l'oggi diventa "ieri"
Ida TaubeIl monumento in cemento “Simbolo del sole”, all'incrocio tra il Circolo Polare Artico e il 180° meridiano, è una copia in scala ridotta del sole: “400 milioni di volte più piccolo del sole reale, 3 metri e 48 centimetri”, spiega l'autrice del progetto, la fotografa Ida Taube. L’“oggi” si trova sulla collina dietro il monumento, mentre “ieri” è davanti. Un vero viaggio nel tempo con pochi passi!
L'Arco del Circolo Polare Artico è stato installato dalla popolazione locale nel 1981, a 28 km da Egvekinot. L'enorme costruzione fatta di barre metalliche si estende sulla strada che porta al villaggio abbandonato di Iultin.
Qualche anno fa i geografi russi hanno ricalcolato le coordinate e hanno scoperto che in realtà il punto di passaggio si trova a diversi chilometri di distanza da questo arco sull'autostrada, ai piedi della collina. Non è stato possibile spostare l'arco nel luogo esatto, ma è stato collocato un pilastro commemorativo.
Un parco etnico dove viene ricreato lo stile di vita di un antico villaggio di pescatori
Aleksandr Krymov / Governo della regione di ChukotkaGli abitanti del luogo chiamano l'insediamento di Egvekinot, a 600 km da Anadyr, la “Svizzera dei Chukchi”. Questo insediamento (poco più di 3mila abitanti) è situato in una tranquilla baia circondata da una corona di colline.
Egvekinot nella nebbia
Aleksandr Krymov / Governo della regione di ChukotkaI paesaggi sono davvero come quelli alpini, con la differenza che qui ci sono strati di permafrost e temperature più fredde: la temperatura media annuale è di -5°C.
Una stazione sciistica in estate
Anna SorokinaLa zona ospita una pista da sci e alcune caffetterie. Anche qui si può sperimentare la sensazione di viaggiare dello spazio: Egvekinot si trova a poche decine di chilometri a est del 180° meridiano, quindi geograficamente ci si trova nell'emisfero occidentale senza attraversare l'Oceano Pacifico.
Autentica periferia
Anna SorokinaSulla strada per Lorino
Anna SorokinaLorino è il più grande villaggio della Chukotka, dove circa il 90% degli abitanti (1.500 persone in totale) ha origine indigena e vive di pesca.
Imbarcazione tradizionale
Anna SorokinaQui la popolazione abita in normali case popolari, guarda i canali televisivi satellitari, e i figli si dedicano alla caccia anche durante il periodo della scuola. I pesci catturati vengono divisi tra tutti gli abitanti del villaggio; oggi i pescatori escono in mare con barche moderne, ma ogni estate vengono organizzate gare di canoe artigianali e un festival popolare chiamato “Beringia”.
Al Festival di Beringia
Anna SorokinaAl Festival Beringia
Anna SorokinaChiudete gli occhi e immaginatevi sorgenti di acqua calda che sgorga dal permafrost: non è incredibile? In totale, sono stati scoperti circa 10 luoghi di questo tipo in Chukotka, ma il più famoso e accessibile si trova a 15 km dal villaggio di Lorino. Le sorgenti di Lorino erano state attrezzate per il pubblico nella metà del secolo scorso, ma si è scoperto la presenza di radon nell'acqua, perciò il bagno non è consigliato.
L'acqua delle sorgenti ha una temperatura di circa 40 gradi, che in alcuni punti sale fino a 60 gradi. È possibile rimanere nella sorgente per non più di 15 minuti.
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