Quali animali domestici avevano i leader sovietici?

Russia Beyond (Foto: Dominio pubblico; GlobalP/Getty Images)
I capi della Rivoluzione e i segretari generali del Pcus sono stati grandi amanti di cani, gatti e non solo…

I cani e i gatti di Lenin

Lenin con il cane Aida nel 1922

Lenin ebbe diversi animali domestici – sia cani che gatti – durante la sua vita. Della maggior parte di loro non si sa nulla, ma un paio di suoi amici a quattro zampe sono rimasti nella storia. Data la sua passione per la caccia, Lenin prese un cucciolo di setter rosso di nome Zhenka. Il rivoluzionario scrisse persino un manuale sull’educazione corretta e addestrò il cane da solo.

Negli anni Venti, quando Lenin era già malato, stette molto a contatto con gli animali, che lo aiutavano a scaricare lo stress. La foto mostra Lenin nel 1922 nella sua tenuta di Gorki con un cane di nome Aida.

Lenin a Gorki (oggi: Gorki Leninskie) nel 1922. La foto fu scattata da sua sorella, Marija Uljanova

Esistono diverse foto in cui Lenin tiene in braccio dei gatti; sono state diffuse molti anni dopo la sua morte, quando si stava costruendo l’immagine del “nonno Lenin” gentile e simpatico. Secondo alcune fonti, il gatto della foto si chiamava Vasilij…

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I cani, gli scoiattoli e gli orsi di Stalin

È noto che anche Stalin amava i cani. Una storia conosciuta racconta che durante l’esilio in Siberia, che trascorse con Jakov Sverdlov, Stalin fece amicizia con un cane, che chiamò Jashka (diminutivo di Jakov, e la cosa che non piacque a Sverdlov).Gli permetteva persino di leccare il suo piatto dopo i pasti.

Il cocker spaniel di Stalin imbalsamato

Molti animali furono regalati a Stalin. Ad esempio, dopo la guerra Nikita Khrushchev regalò al leader uno scoiattolo e, di conseguenza, Stalin iniziò ad allevare scoiattoli nella sua dacia a Mosca e, a quanto pare, li nutriva personalmente con noci.

Una leggenda narra che nella dacia di Stalin vivesse un orso. Una volta le guardie portarono un cucciolo d’orso, che si era perso (secondo un’altra versione, era un regalo per Stalin, che era stato poi dato alle guardie). Stalin venne a guardarlo più volte, ma poi se ne dimenticò, e le guardie non osarono consegnarlo allo zoo; per diversi anni l’orso visse in un recinto speciale, finché il leader non si ricordò di lui con sua grande sorpresa. A quanto pare, l’animale ormai adulto dovette comunque essere consegnato allo zoo.

Nel 1949, in occasione del compleanno di Stalin, la regina dei Paesi Bassi (secondo un’altra versione, un contadino o un minatore belga) regalò a Stalin un cocker spaniel rosso di nome Milka. Il leader regalò il cane al figlio Vasilij, un appassionato cacciatore. Imbalsamato dopo la morte, è conservato al Museo Darwin.

I cani esotici di Nikita Khrushev

Nikita Khrushev è stato il primo proprietario di un chihuahua in Urss. Due piccoli cuccioli gli furono regalati dal leader cubano Fidel Castro, dopodiché i cani di questa razza cominciarono ad apparire in tutta l’Urss.

Nikita Khrushchev con la sua famiglia

Khrushev introdusse poi la moda di un’altra razza: il barboncino inglese. Il cane bianco come la neve gli fu regalato dalla regina inglese Elisabetta II

Già in pensione, Khrushev aveva un cane pastore molto amato di nome Arbat che viveva nella sua dacia.

Nikita Khrushchev fa una passeggiata con il regista sovietico, direttore della fotografia di guerra e autore di documentari Roman Karmen e la sua famiglia. Insieme a loro c’è il cane del leader

Dopo la morte del suo animale domestico, l’ex segretario generale prese un cane bastardino e lo chiamò Belka (come il celebre cane andato nello Spazio). Alla proposta dei figli di acquistare un cane di razza, disse di no.

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Il gatto veggente di Brezhnev

Nel 1969, durante una visita ufficiale in India, Brezhnev incontrò il Dalai Lama del Tibet. Quest’ultimo regalò al segretario generale sovietico un gatto nero e disse che se si fosse comportato in modo strano, significava che Brezhnev era in pericolo. Intorno all’animale, a cui fu dato il nome di Lama, alla fine nacquero molte leggende su come il gatto avesse salvato la vita del suo padrone per tre volte. In quelle occasioni, mentre Brezhnev stava per uscire, l’animale aveva iniziato a graffiare la porta, gettandosi sul suo petto o afferrandogli i pantaloni con i denti. E ogni volta, ricordando la predizione, il segretario generale modificò leggermente o cancellò i piani, e per tre volte scampò alla morte: più precisamente a due attentati e a un terribile incidente.

Leonid Brezhnev (al centro) durante una visita nella Germania dell’Est

Solo in un’occasione Brezhnev non ascoltò i “consigli” del gatto e si mise comunque in viaggio per lavoro, al che l’animale corse fuori e si gettò sotto le ruote dell’auto. Secondo la leggenda, fu da quel momento che la salute del leader sovietici peggiorò drasticamente.

Sempre negli anni Settanta, il presidente americano Jimmy Carter regalò a Brezhnev un Labrador. Lui lo chiamò Druzhok (Amico), ma secondo varie fonti, i due non ebbero mai un particolare feeling.

Il gatto di Gorbachev

Mikhail Gorbachev aveva un gatto preferito, Willie, negli ultimi anni della sua vita. C’è un video del primo (e ultimo) presidente dell’Urss che accarezza il suo animale preferito.

“Mikhail Gorbachev e il suo amato gatto Willie”, dipinto di Nikolaj Sednin, 2018

Il gatto è stato immortalato anche in un dipinto dell’artista Nikolaj Sednin.

Una leggenda popolare narra che Willy abbia combattuto (e vinto) con Dorofej, il gatto di Dmitrij Medvedev.

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