In tutta la sua storia passata la Piazza Rossa non aveva mai visto così tanti eventi. I festeggiamenti si susseguivano.
Così come le parate militari.
E i cortei di massa dei sindacati di vari settori produttivi, e gli eventi sportivi.
Nonché gli incontri di donne comuniste provenienti da tutto il mondo.
C’erano anche sessioni di addestramento del reggimento del Cremlino.
Nel 1924, dopo la morte di Lenin, venne creato un nuovo attributo del potere sovietico, che divenne una sorta di luogo di culto. Prima un mausoleo temporaneo in legno, poi quello permanente.
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Tuttavia, le riunioni di massa non si limitavano alla Piazza Rossa: il lavoro di propaganda con la popolazione veniva svolto in tutta la città.
Un veicolo di agitazione politica in via Mjasnitskaja.
Una manifestazione al campo di Khodynka (dove si era celebrata l’incoronazione di Nicola II e molte persone erano morte nella calca).
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Una delle foto più famose del leader della rivoluzione, Lenin, che parla su una piattaforma davanti ai soldati dell’Armata Rossa.
Anche nelle stazioni ferroviarie furono allestiti “punti di agitazione politica”. Nella foto, la Stazione ferroviaria Kursk.
Contadini che si recano a Mosca per lavorare.
Per rendere più interessante l’informazione politica per il popolo (e anche per gli analfabeti), i bolscevichi crearono delle brigate di propaganda che recitavano varie scenette (la brigata delle camicie blu è raffigurata mentre recita l’intermezzo “Armata rossa”).
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C’erano anche brigate cinematografiche itineranti che producevano e proiettavano film, la nuova arte su cui i bolscevichi puntavano.
Questa è la pubblicità della “Corazzata Potemkin” di Sergej Ejzenshtejn sulla facciata del Cinema d’Arte.
Il nuovo Paese aveva bisogno di una nuova arte, così fu aperto il Vkhutemas (“Laboratori artistico-tecnici superiori”).
I bolscevichi iniziarono a chiudere le chiese e a confiscarne le proprietà. Molti gioielli furono venduti in Occidente o fusi per le esigenze dell’esercito. La foto mostra i soldati che prelevano oggetti di valore dal monastero di Simonov al Cremlino, che in seguito sarà demolito.
Veduta di Piazza Strastnaja (a destra il Monastero Strastnoj, poi demolito).
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L’antica Cattedrale di Cristo Salvatore, demolita negli anni Trenta (e poi ricostruita negli anni Novanta).
Moda degli anni Venti. Ragazze dell’epoca della Nuova Politica Economica (NEP) che passeggiano lungo il viale Chistoprudnij, nel centro di Mosca.
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La Torre Sukhareva, un edificio scomparso per sempre dalla faccia di Mosca. Fu demolita nel 1934.
Una fermata del tram in piazza Sukharevskaja.
Negli anni Venti, a Mosca si potevano ancora trovare molte carrozze con cavalli. Molte strade erano strette, ma ce n’erano anche di sufficientemente larghe dove il traffico pubblico e privato scorreva a ritmo sostenuto. Nella foto sono visibili le mura bianche di Kitaj-gorod, demolite negli anni Trenta per allargare i viali e dare più spazio al traffico automobilistico.
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Negli anni Venti, l’edificio del Club inglese dei nobili ospitò l’esposizione della Mosca Rossa e successivamente l’intero Museo della Rivoluzione dell’Urss.
I bolscevichi non demolirono soltanto, ma costruirono anche. Uno dei simboli dell’epoca è la Torre della televisione di Shukhov, un vero capolavoro. Questa foto è stata scattata da Aleksandr Rodchenko, il principale fotografo d’avanguardia dell’epoca. Lui trovò nuove angolazioni insolite per fotografare i nuovi edifici.
Ecco come appariva l’Esposizione Agricola e Industriale di tutta la Russia. Nel 1923 fu organizzata sulla Collina dei Passeri. In seguito, le fu assegnato un posto a parte e fu costruito un enorme parco, quello che oggi è il VDNKh (Esposizione delle conquiste dell'economia nazionale).
Nuovo palazzo residenziale in via Usachev.
Nel 1925 fu costruito a Mosca un nuovo edificio in stile costruttivista. Sulla facciata del Palazzo del Mosselprom (un’organizzazione commerciale e industriale) furono affisse pubblicità in stile avanguardista: le scritte recitavano “Papirosy”, “Birra e acqua”, “Biscotti”, “Caramelle”, “Cioccolato” e “Da nessuna parte se non da Mosselprom!”.
Ecco come appariva una bancarella di tabacco al Mosselprom.
Nel 1929 fu costruito un planetario in stile costruttivista.
Stalin su un’auto davanti al Teatro Bolshoj, 1926.
Vista dal Teatro Bolshoj sulla piazza antistante.
Bagno con vista sul Cremlino. Oggi è difficile immaginare che qualcuno possa fare il bagno nel fiume Moscova in pieno centro città.
Un passatempo russo: la discesa invernale dalla Collina dei Passeri.
Bambini cavalcano degli asini nel Parco Petrovskij.
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